lunedì 30 aprile 2012

presenze

Break di tre giorni dal tour (l'ho già detto che anch'io sono in tour, vero? :)) ) e allora ne approfitto per riflettere su un  aspetto più superficiale del suo lavoro, facendomi portavoce di una parte del fanclub: ad ogni serie di concerti nascono dei malumori vedendo foto, ascoltando resoconti di incontri in genere di pochi fortunati che hanno la possibilità di seguirlo sempre (ma diciamo la verità: chi non lo farebbe se potesse?). In realtà credo sia anche bello per lui  poter contare su un numero di persone certo, che lo supporti e lo carichi di energia ovunque vada,  quindi voi che ne ne avete le possibilità fatelo, non lo lasciate solo! Ho capito però che forse fa un po' male che possa credere che il suo pubblico sia limitato a loro, senza sapere che esiste un mondo sommerso: chi è costretto per impegni, di lavoro, famiglia, limitazioni economiche a seguirlo a distanza, oppure semplicemente, pur essendo presente, rimane nell'ombra per timidezza, dignità, rispetto o milioni di altri motiviSono gli invisibili, quelli che stanno dietro, che si accontentano solo di ascoltarlo e lo supportano in molti altri modi ( ragazzi, si può sostenere anche da lontano, comprando i dischi, votandolo e promuovendolo a chi non lo conosce, forza!)e che gli vogliono comunque un bene dell'anima, come tutti gli altri. Io sono convinta che se ne renda conto e che  quando gli viene in mente qualche idea balzana tipo di mollare tutto perchè deluso dal mondo che gira intorno alla musica (l'ha detto lui!! ), sia consapevole che lascerebbe orfani della sua voce e della sua arte moltissimi di noi. 
Già che ci sono rinnovo la mia richiesta di suggerimenti di brani ( e anche qui siamo in tantissimi )prima di andare  a dormire  (non si sa mai....).









sabato 28 aprile 2012

voglio musica!

"E non mi faceva bene decifrare i frammenti della sua vita:
non mi faceva bene risalire a scatti nel suo passato
e frugare tra le tracce che ne erano rimaste,
lungo percorsi che forse avevano intersecato i miei
senza che io ne sapessi niente.
Mi comunicava un senso di perdita invece che di arricchimento,
più elementi raccoglievo su di lei
e più mi sentivo povero, tagliato fuori
da un fiume di giorni e mesi e anni scorsi via..."
(Andrea De Carlo)

Faccio mio questo pensiero tratto da un libro di Andrea De Carlo, perchè più o meno è quello che sento in questa giornata che non è stata facile da affrontare. Conoscendomi a fondo, sapevo già che sarebbe stata dura seguire il tour a distanza e man mano che si sommano le date, nonostante la gioia per il successo che sta riscuotendo, aumenta la malinconia per non potermelo vivere da vicino. E così, più fotografie, dettagli, aneddoti conosco, più mi sento tagliata fuori. Inutile ripetermi che ho avuto la fortuna di essere presente alla zero e che parteciperò all'ultima, vallo a spiegare alla parte irrazionale del mio cervello!! 
Comunque, tanto per esorcizzare questo senso di inquietudine che stasera non mi molla, mi sono messa a pensare che tempo fa, quando io non ero ancora su FB, Marco ogni tanto suggeriva brani da ascoltare. Bene, vorrei tanto che lo facesse di nuovo!! E' grazie a lui se ora sul mio Ipod c'è Erikah Badu,  se per merito di tutte le improvvisazioni e contaminazioni che usa sul palco ho aperto un po' i miei orizzonti per quanto riguarda la musica e, siccome sono pigra, è lei che deve venire  a cercarmi, attraverso appunto delle proposte di qualcuno che stimo e che mi spinga a farlo. Chissà se col passare del tempo, quando sarà libero dal tour, gli verrà in mente di riprovarci. Io aspetto!









mercoledì 25 aprile 2012

Concerto Udine rinviato

Per motivi organizzativi, il concerto di Marco Mengoni, in programma venerdì 27 aprile al Palasport Carnera di Udine, è stato rinviato alla nuova data di lunedì 21 maggio, nella nuova sede del Teatro Nuovo Giovanni da Udine.

Lo rendono noto Azalea Promotion e F&P Group spiegando che lo spostamento è a tutela della migliore fruizione del concerto, in quanto la produzione del nuovo tour di MARCO MENGONI si addice maggiormente a una struttura teatrale, poiché in grado di valorizzare al meglio il concept del nuovo show che fa della suggestione visiva e sonora il suo punto di forza, in cui musica, movimento scenico, luci e scenografie si compenetrano tra loro, per toccare ancor più da vicino l’anima di chi ascolta, svelando oltretutto al pubblico il lato più intimista e introspettivo dell’artista.

Scusandosi per il disguido, si comunica inoltre che i biglietti già acquistati restano validi per la nuova data del 21 maggio al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, mentre coloro che desiderassero chiedere il rimborso potranno farlo direttamente nel punto vendita d’acquisto entro e non oltre il 5 maggio.





domenica 22 aprile 2012

Sulla data zero

E' già passata una settimana e io sono ancora qui con le parole mozzate in gola, investita da un turbinio di emozioni che non riesco a far defluire. Riprendo il discorso lasciato in sospeso giorni fa, quando non volevo svelare troppo.
L'atmosfera in teatro è calda e intima, hanno aggiunto delle sedie ma in mezzo a tantissime persone scorgo molte facce conosciute, occhi accesi e sguardi luminosi. Mi siedo al mio posto, terza fila, vicino al corridoio centrale, cerco di trattenere l'ansia per l'attesa, torcendomi le mani. Infine si spengono le luci, si apre il sipario, sul palco alcuni teli bianchi che scendono giù. Marco recita un monologo di Woody Allen, sul percorso della vita al contrario e lo collego al suo voler tornare alle origini della sua natura artistica. Ecco, Marco forse si è sentito imbrigliato in una strada che non sentiva completamente sua, trascinato dagli eventi; proprio oggi ho letto un paragone con una Ferrari, sì, ma secondo me una Ferrari lanciata a tutta velocità in un sentiero in discesa e allora con molto coraggio e fermezza ha innestato il freno a mano e ha fatto retromarcia ( e qui trovo veramente il mio "guerriero impavido") cercando di rivedere tutto quello che crede di aver azzardato.
Questa scelta secondo me è il legame con quelle frasi sulla vita a ritroso.
Dopo intona Tonight, dimenticando le prime parole e i nostri occhi sono incatenati sulla sua immagine proiettata su un telo bianco, c'erano anche i musicisti? Non lo so, sono completamente rapita dalla sua voce e dal suono della tromba che la accompagna. Straccia il telo, appare elegantissimo ed emozionato.  
Dopo "Credimi ancora" sempre potente, la presentazione della band con quel suo modo scanzonato e comincia  a sciogliere un po' la tensione,  "Questa notte" tornata quasi alla versione originale,  "Solo", ancora più struggente e triste, mi ritrovo accucciata su me stessa, con le mani sulla bocca a trattenere il respiro fino alla fine, come sempre, più di sempre. L'applauso interminabile mi fa capire che non sono la sola a pensarla così. Ma un momento, non aveva detto che ci sarebberò state sonorità western? E in questa dove già le avevo sentite su disco dove sono finite? La prima cover, “Can’t help falling in love” di Elvis Presley ci lascia a bocca aperta letteralmente, sembra un divo del cinema anni '50, che interpretazione da brividi! La voce è calda, dolcissima, con toni bassi, misurati, vellutati. Mai avrei pensato che mi sarei trovata oggi ad ascoltare tremando una canzone di questo compianto artista!
Si continua con "Stanco" che mi sorprende per l'arrangiamento completamente nuovo, poi "Dall'inferno, e qui la platea esplode in un boato,che è cambiata: nonostante abbia abbandonato quel ritmo rock incalzante mi sembra molto più incisiva, avvolgente, sul finale si lascia spazio alle percussioni e anche Marco si dedica al jambè, mi confonde il contrasto della sua figura elegantemente vestita china su quello strumento etnico, con l'orecchio appoggiato mentre batte il ritmo con le dita magre per immergersi completamente nella musica.
Dopo è la volta di "Searching" che continua a piacermi come la prima volta che l'ho sentita e de "L'equilibrista" ...resa ancora più emozionante oltre che dai nuovi strumenti, anche dalla rappresentazione dell'instabilità data dalle mani di Marco contro la parete di tela. "Guardatemi per un momento, nonostante tutto io sono sempre comunque lo stesso", perchè ogni suo gesto, ogni parola, non è casuale, ma dettata dal cuore e da ciò che vive in quel momento. Inizia "Solo Bolero" che velocemente si trasforma in "Innuendo", voce, nacchere e chitarre, in un ritmo incalzante  e coinvolgente che ci lascia tramortiti ma non ci dà il tempo di respirare che attacca Psycho Killer con tanto di acuto tenorile finale! E infine "Tanto il resto cambia", non più urlata ma resa più melodica e a tratti sussurrata, dolente e rassegnata, perchè un giorno ci svegliamo e capiamo che si può camminare di nuovo, andare avanti anche con qualche cicatrice all'anima. Nel secondo ritornello, quando Marco vocalizza mi ricorda moltissimo "The great gig in the sky" dei Pink Floyd, ho forse le traveggole?
La pausa di un quarto d'ora mi vede in preda al batticuore ancora incredula per lo spettacolo raffinato e intenso a cui ho assistito fino a quel momento.
La seconda parte si svolge in un clima più rilassato e movimentato, Marco si presenta in maglioncino traforato, pantaloni dalla linea morbida e scarponcini, in scena un lampione stile vecchia Inghilterra in primo piano,  tema musicale jazz su "In viaggio verso me", scende dal palco e attraversa la platea cantando paralizzando i presenti.
"Mangialanima" (con incisi di
" I Heard it through" di Marvin Gayee "Come ti senti", ci trascinano tutti a cantare e ballare incalzati anche dagli strumenti a fiato. E poi è la volta dell'atteso medley stile motown :
"Signed sealed delivered I’m yours” di Stevie Wonder, "Beware" di Ann Peebles,
“Sunny” di Bobby Hebb ( e qui un plauso va a Peter Cornacchia per l'eccelso assolo di chitarra), “Move over” di Janis Joplin, “Nutbush City Limits” di Tina Turner, è un delirio!  "Un finale diverso" ci vede tornare nei ranghi, si fa per dire! Finchè non si inginocchia intonando "Rehab" illuminato dalla luce soffusa del lampione,  quasi a cappella, accompagnato solo dalle percussioni e poi dal battito ritmico delle mani dei musicisti e terminata con un filo di voce. Ne usciamo tutti con gli occhi lucidi.
Riprende "The fool on the hill" che personalmente avevo sempre guardato con distacco...bene, mi ha preso per mano e obbligato a seguirlo anche qui, ad amarla, quasi sapesse e non ti permettesse un minimo di distanza da ciò che interpreta e che fa suo. E' incredibile!
La sorpresa di   “The switch” dei Planet Funk accompagnato dal sax, che è il tipico esempio di come ti fa sentire quello che lui sente. L'immancabile "Dove si vola", "La guerra", molto ritmata che non si riesce a stare fermi. Lui scende di nuovo tra di noi, scherzando e ringraziando il suo team finchè non si ferma proprio accanto a me leggendo i crediti proiettati sulla parete. Che strana sensazione pensare che parlo di lui sistematicamente e confidenzialmente attraverso questo blog e pur avendolo a pochi centimetri di distanza non potergli rivolgere la parola!! Inutile dire che dei crediti non ho capito niente, ho realizzato solo dopo che tutti cantavano "No more no more" ( Hit the road Jack) !!

Infine finge l'uscita dal palco, si siede in terra, si spengono le luci e tutti assecondiamo il suo gioco urlando affinchè torni per il bis.  Riprende con "In un giorno qualunque" con l'incipit completamente trasformata stile western, mi attraversa l'immagine di cowboys con le chitarre intorno al fuoco sotto alla luna piena. Lui invece si sdraia sul palco e canta così fino in fondo, allungando la mano verso il "cielo"
"Uranio 22" e il bis non previsto di "Come ti senti" che ci vede accalcati sotto il palco sotto esplicita richiesta di Marco chiudono questa serata magica trascorsa come al solito troppo in fretta.
I miei complimenti vanno anche alla direzione artistica e alla band che ha completato egregiamente il tutto, i ragazzi sono giovani ma forse proprio per questo carichi di entusiasmo, bravissimi!
Conclusione?  Marco è tornato indietro, è rinato a nuova vita ma cresciuto, maturato, supportato da persone che credono nel suo talento e lo incoraggiano ad esprimere la sua vera natura ma se solo conosco un pochino le sue doti di sperimentatore non credo sia finita qui e non oso pensare dove voglia arrivare. Anche perchè è risaputo che migliora a vista d'occhio e ogni volta non è uguale alla precedente, allora cosa succederà all'ultima data, il 27 maggio a Roma? 


(foto di Germano Pozzati)









mercoledì 18 aprile 2012

E pensare che odio la musica..

Dopo effetti speciali, virtuosismi vocali, look ultravivaci e giochi di prestigio, Marco Mengoni è cambiato. Ha cambiato entourage, produttore (ora ha lo stesso di Elisa), veste Armani e girerà l'Italia con un tour più intimista, fra i teatri (come se fossi tra le lenzuola di casa, per avere gli occhi  e le teste del pubblico più vicini". Vicino a lui, intanto, c'è un'incantevole ragazza (che tiene ben nascosta) e la sua nuova manager, Marta, suo angelo custode.

"E' considerato il più internazionale tra gli emergenti italiani. Pensavamo che puntasse a esibirsi negli stadi."
"Non mi interessa in questo momento. Volevo ritrovare me stesso dopo questi mesi umanamente brutti, iniziati con la preparazione del nuovo album e proseguiti con l'ultimo tour. Volevo staccarmi da una certa meccanicità del mio lavoro"
"Ha scritto brani che parlano di solitudine e amori finiti, ha tolto i fronzoli, è passato dal barocco al rinascimento"
"Ho molta fede nello spettacolo in generale, che è trucco, abito, scenografia. Qui c'è meno cornice e più quadro, il teatro si sposa meglio con il messaggio delle mie ultime canzoni, nate da una sorta di depressione post tour"
"Si è avvicinato ai cantautori? "
"Faccio ricerca, inseguo le mie origini, ma non sono De Gregori, scrivo solo pensieri. E non rinnego la mia vocalità: puoi essere virtuoso e dire delle cose"
"Tende ancora a isolarsi, nonostante i bagni di folla del suo lavoro?"
" Quando salgo sul palco sono un'altra cosa, mi sembra di tornare nel grembo materno. Poi, però, mi piace stare da solo per assillarmi con i miei tormenti"
"Da adolescente si chiuse in casa, ingrassò, non si amava, cosa è cambiato?"
"L'adolescenza è "paffuta" e, se ti capitano delle cose in quel momento, ti sfoghi. Ma nasco magro e sono tornato così, non ho risolto i miei tormenti, ma ho affrontato il mondo, portandomeli dietro."
"Che rapporto ha con il suo aspetto?"
"Bruttissimo, mi vedo un cesso. E mi immagino in un mondo parallelo, dove posso assumere l'aspetto che voglio"
"Anche l'album che ha scritto si intitola Solo 2.0, quando si sente solo?"
"Come dicevo, a volte tendo ad isolarmi, ma mi sento solo anche quando parlo e mi fanno sempre le stesse domande senza ascoltare la risposta"
"Quali domande le danno fastidio?"
"Quelle che non c'entrano col lavoro"
" Anche l'immagine è importante, guardi Lady Gaga e Madonna, che si sono imposte come personaggi"
" Sì, ma quello viene dopo, prima è meglio parlare di musica. E poi tutti i musicisti sono personaggi, anche i cantautori impegnati, perchè, quando vai su un palco, esageri il tuo essere. C'è chi lo fa mettendo i tacchi e un boa in testa e chi si mette un cappellino o un basco."
"Quali sono i suoi punti fermi?"
"Me stesso e non penso sia egoismo, non vedo tanti missionari in giro. Devi tenere molto a te perchè se non ti ami e non ti conosci non puoi conoscere gli altri"
"Pensa di aver realizzato i suoi sogni?"
"Non ho sogni nel cassetto ma solo obiettivi da raggiungere. E la musica non era il mio obiettivo, ma una dipendenza e la odio proprio perchè sono contro ogni forma di dipendenza, che è la mancanza di libertà. Odio la musica perchè sono un suo dipendente, amo l'arte"
"Nei suoi brani parla anche della fine dell'amore, che cosa la ispira?"
" Le emozioni più forti sono all'inizio e alla fine, come in uno spettacolo. Quello che c'è in mezzo è buio in sala"
" Ha detto di non essersi innamorato"
" Ho detto che non so cosa sia l'amore, ma ho avuto tre rapporti importanti nella vita  e mi sono fatto le mie idee"
" Che cosa c'è di bello in un addio?"
"E' un momento intenso, come il corteggiamento. La fase più brutta è quella in mezzo, in cui scopri le diversità e sai che lì ti devi fermare. Il mio problema è che, quando una persona cui ho dato tutto, mi diventa estranea, la cancello. Su questo ci devo lavorare, non è tutto bianco o nero"
"Che cosa devono fare i genitori per aiutare un figlio ad essere felice?"
" Lasciarlo libero di scegliere, anche di sbagliare, spiegandogli che cosa comporta una sua decisione.  Mi spiace vedere che i giovani d'oggi sono circondati dalla superficialità, ci vorrebbe una nuova Woodstock per eliminare un po' di sovrastrutture"
" Crescendo ha perso dei pezzi, da Morgan a Luca Tommassini che collaborò al suo primo tour, e si è sfogato su facebook dicendo che lei è sparito"
"Nella vita bisogna cambiare, se qualcuno si risente mi dispiace. Ognuno è libero di sfogarsi come vuole, sono un tipo riservato e ho preferito rispondere in privato, via sms"
" Quando è morto Michael Jackson lei ha scritto che amava il suo tormento"
" Mi piacciono le persone tormentate, anche se aspiro  a non esserlo"
" Non è stato deluso dalle voci sulle debolezze del suo idolo?"
" Bisogna vedere quali. Non penso che abbia violentato dei bambini, neanche il giudice ci ha creduto. Ma capisco che sia rimasto un bambino irrisolto, non ha chiesto lui di essere sbattuto su un palco fin da quando è nato"
" Conta la vita privata di un artista nel giudizio su di lui?"
" Solo se ha ucciso qualcuno"
" Quando è morto Lucio Dalla si è frugato nella sua intimità"
" Sa qual è la cosa che mi ha dato più fastidio? Che non si fanno i tributi agli artisti quando sono in vita, ma solo dopo la morte, così non sapranno mai quanto sono stati amati. Ho inciso un brano con Dalla e ho conosciuto un uomo generoso, molto più vicino a me di quanto credessi, basta solo vedere come andava vestito, era la libertà fatta persona"
" Si è parlato della sua omosessualità"
" Non penso che ne abbiano parlato perchè a loro interessava la vita di Lucio Dalla, ma solo per sfruttare un certo tipo di curiosità"
" In ogni intervista le chiedono della sua sessualità, le dà fastidio?"
" Hanno scritto persino che mi sarei dichiarato bisessuale! Certe domande non mi danno più fastidio, mi diverto a notare quanto questo tema sembri interessante"
" Dice, che per il lavoro che fa, non si potrebbe innamorare: è ancora così?"
" Dico che già è difficile stare con me, poi, se ci metti pure il lavoro, diventa impossibile. Ma non sono così male, sono uno fedele e leale"
" Secondo lei la musica deve stupire o lanciare messaggi?"
" La musica è come la felicità: la devi toccare un po' e poi lasciarla lì"
" Che cos'è per lei il dolore?"
" Uno stato sublime, come l'amore. O come quando finisce l'amore"
" La seduzione?"
" Una cosa che non va definita"
" Preferisce la donna "curvy" un po' in carne, o quella perfetta, palestrata?"
" Mi piace la donna come la vedeva Botticelli: naturale, generosa. La bellezza non esiste, esiste l'armonia. E non sono per la bellezza greca, inarrivabile. Amo le imperfezioni. Come disse Anna Magnani a una truccatrice. "Non coprirmi le rughe, ci ho messo una vita a farmele venire". "

(Valerio Palmieri per CHI)



martedì 17 aprile 2012

newssssssssss

Martedi 17 aprile alle 21 Marco sarà ospite di Radio 105 con Fabiola e Dario Spada a 105 Night Express. Il programma è registrato e Marco si esibirà live in alcuni pezzi.
Alle 21.30 sarà a Radio Bruno, speaker per una sera.
Mercoledi 18 Aprile alle 22.30 su Radio Number One, intervistato da Micol. 



Su TV Sorrisi e Canzoni la prossima settimana  il cd SOLO 2.0, "12 brani emozionanti tra cui  SOLO e la suggestiva TANTO IL RESTO CAMBIA . CD al prezzo di 9,90 euro e un fantastico poster regalo" 

Il 24 aprile uscirà, in esclusiva su iTunes, Dall’Inferno EP, l’EP digitale di Marco:  conterrà la title track, il videoclip e il backstage inedito di Dall’inferno e il video live di Come ti senti, girato durante lo showcase di presentazione dell’album “Solo 2.0”.



lunedì 16 aprile 2012

Castelleone punto zero

Senza svelare niente di quanto andrete ad assistere, ecco le mie impressioni a caldo sul mio vissuto di ierisera. 
E' uno spettacolo raffinato, elegante, suggestivo, la scenografia è minimale , semplice ma d'effetto. Ti immergi completamente nella musica, così come la sente colui che te la rappresenta, così come la vuole fare, perchè quel piccolo grande uomo che è capace di riempire un palco, che è naturale ma nello stesso tempo non compie un gesto, uno sguardo,  non pronuncia una parola , senza un'intenzione precisa, sa tenerti incatenato al suo volto, alla sua voce, che ha assunto nuovi colori, più bassi, più misurati, carezzevoli. E' magia pura, restiamo tutti col fiato sospeso con la paura di contaminare anche solo un suo respiro, per il timore di perderci un'espressione. Il cuore batte forte, sembra voler uscire dal petto, ho quasi paura che si senta pulsare e che copra qualche nota, restiamo  incantati, con la consapevolezza di quanto Marco sia un continuo divenire, con la meraviglia di trovarlo ancora cresciuto, ancora più in alto, ancora più grande. Ogni volta di più. 

 (foto di Giulia Lansarotti)

venerdì 13 aprile 2012

Ricapitolando

Eh Mengoni, qui serve un'agenda per segnarsi tutti gli appuntamenti, manco Obama è così impegnato quanto te!!

Ricapitolando: 

Sabato 14 Aprile:  ore 14.10 servizio da Castelleone su Verissimo, Canale 5
Sabato 14 Aprile : ore 19 intervento telefonico durante la trasmissione per Trenta Ore Per La Vita di Radio Stonata
Martedi 17 Aprile : ore 21.30 Marco speaker per una sera a Radio Bruno
Giovedi 19 Aprile :  ore 17 200 fortunati assisteranno al soundcheck che precede il concerto al Teatro degli Arcimboldi a Milano
Lunedi 30 Aprile : ore 21 concerto gratuito  all'interno del Festival "I magnifici 7" di Caserta

e poi interviste alla stampa, articoli su blog, come si fa a stare dietro a tutto?
Intanto nell'aria c'è molta fibrillazione per la data zero. E sulla fanpage stanno aspettando tutti un segno, arriverà prima di domenica? 

Aggiornamento:  Martedi 16 aprile alle 18.50 Marco sarà a G'Day su La7, ospite di Geppi Cucciari,  alle ore 20 sarà a R101 a Tamy T, il programma di Tamara Taylor.

   


 

Mi piace il contatto

Motown, blues, calore e follia. Marco Mengoni è meno re ma sempre matto. E' sceso dal trono portandosi in dote quella sana pazzia che ne ha fatto uno dei più talentuosi artisti italiani dell'ultimo decennio. Il "Solo Tour 2.0" arriverà a Genova, dopo Milano di giovedi 19. L'appuntamento è per sabato 21 al Genovese, alle 21. Abbiamo incontrato Mengoni alla vigilia delle prove.
   
L'attesa è alta?
"Dice?" 
La gente i biglietti li compra e dunque...
" Cerco di restare fuori dalle logiche commerciali. Ora devo dare un senso compiuto al concerto che rispetto al precedente è un'altra cosa: è più asciutto, mi rispecchia ancora di più"
Qual è l'elemento più forte?
"Torno alle mie sonorità delle mie origini, ai suoni Motown, al blues, al soul, al rock'n roll  più sexy e sporco . Oggi è tutto tecnologico e io voglio che vinca la musica. Per la perfezione ci sono i dischi"
 E' un precisino?
"Io? Mi vede? Se al terzo tentativo non funziona si cerca un'altra  canzone. Amo i live e gli eventuali errori che portano. Anche i video saranno poco più di una cornice, voglio suonare.
Che è rimasto del re matto?
"Lo guardo con tenerezza. Sono cresciuto"
 Affrontare i teatri la spaventa?
"La botta emozionale ci sarà ma arrivo da un Forum di Assago con novemila persone: lì ho davvero rischiato di farmela addosso. Vedere tutte quelle persone che hanno affrontato un viaggio e delle spese per venirmi ad ascoltare è un'emozione unica"
Quindi i teatri saranno una passeggiata?
""Ma che scherza? Sono luoghi più vissuti e c'è un contatto più forte con la gente: lì si moltiplicano calore e errori, ti arriva in faccia il fiato della gente, ogni minuzia è amplificata. Sa cosa le dico?"
No
" Non vedo l'ora di sudare per questa gente"
Per altro lei con i fan ha un buon rapporto
"Sono un po' mormone"
In che senso?
" Mi piace il contatto fisico, guardare le persone, toccarle. I social network non lo permettono"
Come vede il futuro dei giovani?
"In questo periodo lo vedo proprio male...Serve creatività per inventarsi posti di lavoro. Ci sono un'infinità di laureati che non hanno sbocchi"
Andare all'estero?
" Ci sta, è una bella esperienza, si imparano le lingue e si va via, da questo paese per vecchi. Io difendo i giovani. Ne ho tanti che lavorano con me. Sul palco ci sarà un trombettista di 19 anni."
Coerente sempre.
"Sono vero. Lo sono sempre, anche in un concerto come quello che vedrete a Genova, più intimo." 

(Fabrizio Basso per il Secolo XIX) 
 
 (Foto gettyimages)






mercoledì 11 aprile 2012

ViviMilano

Marco Mengoni ci porta a teatro. 
Dopo l'anteprima del tour con due concerti al Forum di Assago, giovedì, e al Palalottomatica di Roma, Mengoni ha cambiato direzione. Niente tour nei palazzetti per presentare il suo album « Solo 2.0», ma nei teatri. Il debutto è agli Arcimboldi e per raccontare anche il dietro le quinte di questa nuova avventura Marco inviterà 200 lettori di "ViviMilano"a un incontro e a vedere le prove dello spettacolo. 
Senza rovinare la sorpresa, come sarà questo tour nei teatri? 
 "Si vedrà meno, si sentirà di più. Non solo perchè i palazzetti sono scatole di metallo che penalizzano il suono, e quindi si sentiranno meglio armonie e accordi, ma perchè abbiamo cambiato tutto e si sentirà. Provo a spiegare questo show, come sempre, partendo da qualcosa di concettuale. E questa volta sono le relazioni, che sono una delle cose più importanti della vita di tutti. Da qui partono e si sviluppano i sentimenti e le emozioni che poi vengono messi in musica. "
 Ed ecco le canzoni.
"Ho cercato le mie origini, le mie radici e sono finito istintivamente alle mie corde vocali e a New Orleans, alla musica che ho amato quando ho iniziato a fare questo percorso. In questo processo spero di accrescere le mie capacità e capire sempre cose nuove"
Anche l'occhio ha la sua parte. Nel tuo primo tour c'erano conigli e sculture sul palco. Questa volta? 
"Scenograficamente seguiremo lo stesso percorso che abbiamo impostato per la musica. Ci sarà una bella cornice, ma il quadro sarà più importante. Una cornice minimale, quindi, quasi dei fogli bianchi da scrivere"
Ma non eri il Re Matto? 
"La follia nascerà spontaneamente. Anche perchè, come ci ha insegnato Steve Jobs, un pizzico di follia serve sempre"
 Hai cambiato la squadra che lavora con te e ti sei assunto la direzione artistica del tour
 "Sono buono, ma a volte il lavoro sporco tocca a me. Quando c'è bisogno, tocca a me rimettere le "bestie" a posto e richiamare all'ordine tutti. E questa volta mi sono interessato di tutto in prima persona, assumendomene le responsabilità "
La direzione musicale è affidata ad Andrea Rigonat, chitarrista e compagno di Elisa. E la coppia firma, assieme a te, l'ideazione del tour. 
"E' stata la prima volta che ho lavorato agli arraggiamenti via Skype. Andrea stava fra Monfalcone e New York e quindi abbiamo utilizzato questo mezzo per confrontarci. E con Elisa c'è stato un continuo scambio di idee e suggerimenti "
Hai 23 anni. I tuoi coetanei impazziscono per i social network, da Facebook a Twitter. E tu? 
"Cerco di restare al passo con le evoluzioni della tecnologia e della società, ma tendo a non farmi influenzare troppo. Li uso perchè sono un mezzo importante per comunicare con i fan"
 Non sembri entusiasta. Se fossi uno studente li useresti? 
 "Ci starei lontano perchè quando parlo di relazioni non mi riferisco a rapporti finti che non amo. Dietro ai social network non c'è un odore, non c'è pelle. In questo sono uno all'antica"
Intervista di Andrea Laffranchi per "ViviMilano"


martedì 10 aprile 2012

Coniatore di vocaboli

L'intervista di Ostage. "Credo che le corde vocali vadano da sole". A me piace tantissimo dove vanno, ti dirò! Ho sempre sostenuto che avrei potuto seguirlo per ore mentre fonde, infiltra, prova e improvvisa, facendosi contaminare da qualunque cosa gli passi per la testa.  Ho notato comunque che il mondo che colora la sua musica, riguarda anche il linguaggio: sappiamo tutti che è un "coniatore" di vocaboli nuovi, è quasi onomatopeico mentre parla. Che vuol dire "inaspettatevi"?!?!? Vuoi vedere che presto uscirà anche il Nuovo Dizionario Mengoni? 

lunedì 9 aprile 2012

provando..

 "Io preferisco che le persone si facciano un po' di viaggi mentali..." (M.M.)

Lo abbiamo preso in parola oppure ha i fans che si merita? Perchè sono state sufficienti poche immagini che fotografano il team al lavoro per le prove, gli strumenti in primo piano, tra cui i famigerati fiati, due fotocopie con alcune canzoni, per farci partire per la tangente: le teorie si sprecano, la fantasia abbonda, youtube è in fermento sotto alle nostre dita alla spasmodica ricerca di pezzi contenenti quelle parole. No, non subiamo l'ansia dell'attesa, siamo tutti calmissimi!!! 
A meno che non siano solo brani provati e poi messi da parte, sembra che siano sicuri: "The fool on the hill " di cui  Marco aveva già inserito un frammento nella Mad Box e "Signed, Sealed and Delivered" di Stevie Wonder.
Mi viene da suggerire "curiosity killed the cat" per mantenere la calma...









(foto di Federico Missio)

domenica 8 aprile 2012

date tour teatrale

Dopo aver dato vita ad uno show folgorante ricco di suoni, immagini e luci,  Marco torna sul palco con uno spettacolo teatrale, in cui la musica e la sua voce diventano  protagoniste e lo spazio più intimo,  a misura d'uomo. Il programma prevede arrangiamenti in chiave western e delle Motown e una particolare ambientazione stile New Orleans.
Sono pronta  a scommettere che saprà ancora una volta stupirci.

Di seguito tutte le date aggiornate:

15 Aprile (data zero) Castelleone ( CR)   Teatro del Viale
19 Aprile            Milano                             Teatro degli Arcimboldi                 
21 Aprile            Genova                           Teatro Politeama
24 Aprile            Rimini                              105 Stadium            
25 Aprile            Lugano                             Palazzo dei Congressi                    
27 Aprile            Udine                                Pala Carnera
28 Aprile            Brescia                            Teatro di Brescia
30 Aprile            Caserta                            Giardino Primavera   
4   Maggio          Catania                            Teatro Metropolitan            
5   Maggio          Palermo                           Teatro Politeama            
11 Maggio          Varese                             Teatro Che Banca!            
14 Maggio          Verona                             Teatro Filarmonico        
16 Maggio          La Spezia                         Teatro Civico            
18 Maggio          Assisi                               Teatro Lyrick
22 Maggio          Treviglio (BG)                  Pala Facchetti
24 Maggio          Ferrara                              Teatro Nuovo            
26 Maggio          Civitanova Marche(MC)  Teatro Rossini            
27 Maggio          Roma                                 Gran Teatro

Circuito di prevendita Milano: TicketOne
Circuito di prevendite: TicketOne, LIS ticket, Unicredit e Greenticket





venerdì 6 aprile 2012

Pensando...

Non importa quanto tu sia lontano.

I legami tra le anime esistono perchè creati dal pensiero.
Fili invisibili che legano ricamando sull’anima
tutto ciò che gli occhi non possono vedere,
e lo trasformano in emozione, in gioia, in dolore.
... Anche in ricordo.
In sorriso o in lacrima.
Avviene tutto dentro.
Nei meandri del cuore, nei nascondigli della mente.
E vivono come tatuaggio sulla pelle dell’Anima.
E arrivano Ovunque.
E toccano l’Oltre.
Un pensiero mi lega a Te.
Un pensiero che gli altri chiamano Amore.
Io invece lo chiamo con il Tuo Nome.
 
(C.M. Ramos da “La quercia incantata”)

Chissà se davvero la notte porta consiglio, o solo pensieri liberi di andare e venire come vogliono. Giorni fa ho incontrato sulla mia strada questa poesia e la sto facendo mia...è l'unica spiegazione che posso dare a quest'urgenza che mi prende ogni volta che leggo qualcosa che hai detto, al bisogno di esternare le mie reazione, nonostante capisca l'assurdità di questa sensazione di "vicinanza" che è solo mia, probabilmente perchè ormai fai parte del mio quotidiano e ti vedo quasi come un "amico"  anche se sei solo una figura eterea che conosco solo attraverso uno schermo e dall'immagine che dai di te.
 Da quando ho visto l'intervista su Onstage son qui che rifletto su l'amarezza che ho percepito tra le righe, che poi è la mia perchè ogni volta che ascolto "Solo" non posso fare  a meno di provare rabbia per come è andata. Ricordo perfettamente le tue parole a Villa Ada, quando hai presentato il disco con orgoglio come un progetto che ti era costato fatica, lacrime e sangue e  sinceramente mi fa male sentire , anche per quanto riguarda il tour, che un anno di lavoro, di passione, di coinvolgimento, di realizzazione di idee e programmi, venga liquidato da parte tua con poche parole, come fosse stato un errore, un momento da dimenticare.  E' vero, ci sono state parti in cui c'era troppo, forse ai limiti dell'eccesso ed è giusto che impari a dosare le tue forze, a mitigare gli entusiasmi per non trascendere, a limare le sbavature  e questo  puoi farlo solo dalle esperienze, provando e rivedendo ma non posso pensare che sia stato tutto un fallimento ai tuoi occhi. Noi che eravamo presenti siamo stati bene, ci siamo divertiti, abbiamo visto Marco come era in quel momento, Marco come si sentiva. Io non penso mai di una situazione "se tornassi indietro mi comporterei in altro modo" perchè so che se  esistesse davvero una macchina del tempo, farei esattamente le stesse cose che in quel frangente mi sembravano giuste e dettate dal mio stato d'animo, dalla mia testa e dal cuore, semmai posso trarne suggerimenti per il mio atteggiamento futuro. Spero che tu possa fare la stessa cosa, perchè forse in questo momento rifiuti ogni aspetto legato a quel periodo in cui hai sofferto troppi episodi dolorosi e vorresti cancellare tutto.  Ma più avanti, quando le ferite si saranno cicatrizzate, mi auguro tu possa riguardare con più tenerezza il Marco che sei stato.



 

mercoledì 4 aprile 2012

IL RE CONSAPEVOLE

Tutto si può dire di Marco Mengoni, tranne che si lasci travolgere dagli eventi. Si butta in un'avventura dopo l'altra ma poi vuole il tempo per valutarne i risultati. Così è successo dopo la prima parte del Solo 2.0 Tour: c'era qualcosa che non andava e c'era bisogno di aggiustare il tiro. Ed ecco che i nuovi concerti primaverili nascono da un presupposto radicalmente diverso: meno spettacolo, più contenuti. Ci ha spiegato tutto poche settimane prima di partire in tournèe.

Avete presente il Marco Mengoni che avete visto nel Re Matto Tour? Avete presente il Marco Mengoni che avete visto lo scorso autunno nel Solo 2.0 Tour? Ecco, dimenticateveli entrambi. Il Marco Mengoni che incontro è un ragazzo pacato e riflessivo, nonostante qualche uscita mi faccia intendere dove abbia origine quella mattità con cui negli ultimi anni ha conquistato il pubblico. S'illumina quando racconta che la sera prima ha assistito all'ultimo concerto di Ivano Fossati e gli ha battuto le mani fino a sentire i palmi doloranti. Diventa serio e posato quando mi spiega che ha impiegato i due mesi trascorsi dall'ultimo live di gennaio, per fare un po' di pensate, sia sul piano professionale che su quello personale " La prima parte del tour era troppo piena di me, forse è stato un po' troppo autoreferenziale" Esordisce così per spiegare le conclusioni a cui è arrivato, che a dire la verità mi spiazzano. " Sicuramente dopo il Re Matto Tour dovevo confermarmi con una tournèe diversa come quella di Solo 2.0 e un po' di agitazione c'era. La paura non ti fa  agire come vuoi e io, per non rischiare di cadere, ho buttato dentro al calderone tutto quello che avevo. Ma questo tipo di atteggiamento non sempre premia: in questo tour spero di fare un po' meno ma di dare molto di più". Rileggendo l'inervista uscita sull'Onstage di novembre - raccontava di come si soffermi solo sulle critiche negative, anche e soprattutto se sono in minoranza rispetto a quelle positive- non posso fare a meno di chiedergli come sia arrivato a questa conclusione "Ora non mi soffermo più su niente. Ho capito che era semplicemente troppo e infatti sto equilibrando e calibrando un po' il tiro". Un'altra risposta inaspettata.
VA' DOVE TI PORTA LA MUSICA
Un aiuto a tracciare il bilancio della prima parte del tour, che si è svolta in autunno nei palazzetti, gli è venuto anche da un'esperienza particolare e lontana da quella musicale: il doppiaggio. Marco infatti ha prestato la voce al personaggio Once-ler per il cartoon movie Lorax- Il guardiano della foresta, che uscirà nelle sale cinematografiche l'1 giugno ed è tratto dall'omonima favola a tema ecologico di Dr. Seuss. "Once -ler è il cattivo della situazione che alla fine si rivela meno malvagio di quanto sembri. Ci accomuna innanzitutto l'aspetto, perchè siamo entrambi due stecchi alti e mori, anche se lui ha gli occhi azzurri. A parte la somiglianza fisica, nella sua essenza è molto simile a me:  in alcuni frangenti anch'io mi sono fatto trascinare dagli altri allontanandomi da me stesso, sbagliando. E come lui sono anche un po' stronzo e arrogante e faccio fatica ad  ascoltare. L'importante è esserne consapevoli e cercare di migliorarsi." Il rinsavimento e riscatto di Once-ler sul finale della storia ha dato modo a Marco di riflettere sui suoi rapporti con le persone. "In questo ultimo periodo mi sono concentrato sulle relazioni umane e dico che sarebbe molto meglio restarsene chiusi in casa perchè è sempre molto difficile mantenere dei rapporti, sul lavoro così come in amore e nelle amicizie. Mi sono scervellato e spero di riuscire  a esprimere le mie riflessioni nella musica, anche perchè la musica stessa è come una relazione. Non puoi sfuggirle, devi seguirla anche quando non vuoi, devi  andare dove ti porta e basta."


DESTINAZIONE NEW ORLEANS
Per Marco andare dove lo porta la musica si traduce in arrangiamenti inediti e un'insolita ambientazione per questa nuova tranche del tour. "Per descrivere al meglio la complessità del reale si deve ricorrere a contaminazioni diverse. I live di aprile si muovono nella direzione del western e delle Motown, con destinazione New Orleans. Tutto è stato ripensato secondo questo stile, diminuendo la spettacolarità per dare maggior risalto ai contenuti  e  allla musica." L'impronta sarà molto più americana per assecondare la sua naturale propensione all'r'n'b, il soul e la musica nera in generale, senza però dimenticare un po' di sano western italiano alla Sergio Leone. Per ricreare questa nuova atmosfera Marco sarà affiancato da musicisti che suonano strumenti mai usati prima nei suoi live, per esempio i fiati. Vista la particolare ambientazione, le aspettative restano alte anche per quanto riguarda la regia  e la scenografia, che Marco ha  anche stavolta curato in prima persona. "Sono molto attento a questi elementi perchè concorrono alla descrizione di me stesso che deve emergere nei live. Non interessarmene significherebbe farmi racccontare da chi mi vede dall'esterno e potrebbe venirne fuori un'interpretazione , piuttosto che una reale rappresentazione di come sono io. Ovviamente è una fatica in più ma ne vale sicuramente la pena."


DUBBI E CAOS
La precisione con cui  Marco vuole raccontare se stesso diventa provocazione quando si tratta della sua arte. Ne è un esempio l'ultimo video di Dall'inferno. Neanche il tempo di pubblicarlo in rete che già si scatenavano opinioni e pareri sul significato che nasconde dietro le sue criptiche immagini : una ragazza immersa in una vasca piena di acqua e fragole, un'enorme gabbia dalla forma umana che prende fuoco, sono solo alcune delle scene particolarmente significative. Quale idea esprime il video? Lo chiedo a Marco ma mi becco un bel " Non lo dirò mai!" e una risata dal piglio quasi diabolico, rimanendo in tema. Per capire l'arroccamento di Mengoni dietro questa posizione bisogna seguirlo indietro nel tempo, fino a quando andava alle superiori, periodo in cui libri e professori forgiavano la persona che è diventata da adulto. "Un insegnante dell'istituto d'arte dove ho studiato diceva sempre di non dare mai spiegazioni delle proprie opere perchè il bello dell'arte è sentire le opinioni degli altri e lasciare che vengano fuori tutti i significati possibili sulla base del background e delle esperienze di ognuno. Il video di Dall'inferno è pieno di immagini anche un po' strane e di flash ed è stato montato così per suscitare dubbi e caos o anche niente." A qualcuno però l'idea che alla propria arte sia data un'interpretazione sbagliata o diversa da quella originale può dare molto fastidio. "Io preferisco che le persone si facciano un po' di viaggi mentali per cercare di capire il perchè di certe scelte e accostamenti piuttosto che rinunciare a questa dinamica in favore della linearità e della chiarezza.." Poi però ancora una volta, come un fulmine a ciel sereno, arriva una battuta  a confondere le acque " O forse nascondo semplicemente una grande banalità di fondo, che ha bisogno di essere celata da un mistero o da una leggera nebbiolina. E' lo stesso discorso delle relazioni personali di cui parlavo prima, ingarbuglio sempre tutto."
I PEZZI DEL PUZZLE
Saper andare oltre l'apparente semplicità delle cose e individuarne la complessità, il livello più profondo, può essere un talento particolare più che un difetto. E un approccio alla realtà tipica delle persone sensibili, che hanno bisogno di smontare i pezzi che la compongono, per capirla intimamente e viverla in modo più consapevole. E' un po' come quando si è bambini e si smontano i giocattoli per vedere come sono fatti, solo che poi, da adulti, si riesce anche a ricomporli e rimetterli al loro posto. Nel bel mezzo della scomposizione tutto sembra più confuso, come quando si deve cominciare a fare un puzzle e ci si trova davanti ad una montagna di pezzi da mettere insieme, ma alla fine, con pazienza, se ne viene sempre  a  capo. Per tornare all'ambito musicale, c'è chi fa fatica sul fronte vocale e chi, come Marco, ha una voce naturalmente dotata, i cui pregi sono stati riconosciuti anche da Lucio Dalla ( che l'ha voluto nel suo ultimo disco per la canzone Meri Luis). Durante un'intervista rilasciata al Giornale, Dalla ha detto che Mengoni "ha una voce incredibile, sembra Prince. Potrebbe diventare un talento internazionale, quando i nostri cantanti arrivano al massimo a  San Marino."
Chi parte con un presupposto così, ha l'altrettanto arduo compito di portare avanti la ricerca e il proprio lavoro sul piano artistico. Allora ben vengano soluzioni live che mettono al centro l'aspetto canoro e ben venga la decisione di lasciare il campo libero alla creatività e agli eccessi, laddove la voce può passare in secondo piano, come nei video.
Dopo le concessioni del Re Matto tour e della prima parte del Solo 2.0, è arrivato per Marco il tempo di cambiare rotta e percorrere nuove strade. Siamo ad un punto di svolta, è arrivato il momento di mettersi in gioco con un approccio totalmente diverso. Come un vero pistolero, per tornare  alla metafora western, il vincitore di X-factor 2009, sta per affrontare un duello. Chi la spunterà? " Bisogna buttarsi. Io non so come sarà questo tour, ma  abbiamo in mente un'idea e faremo del nostro meglio per realizzarla, se poi verrà veramente come avevamo pensato o meno chi lo sa.  Magari ci saranno dei risultati inaspettati." Ai fans e agli spettatori dei prossimi concerti l'ardua sentenza. 

Tratto da http://www.onstageweb.com/magazine/onstage-magazine-aprile-2012/

(foto di Liz Argenteri)







lunedì 2 aprile 2012

A Milano a piedi...nudi!

E' bastato un attimo e un pomeriggio spento si è trasformato. E' apparso lui, che come al solito riesce a strapparmi un sorriso anche quando non ne ho voglia, anche se ho la testa da un'altra parte. Piuttosto, parla di Milano, ma si ricorda che prima ha la data zero a Castelleone? No, perchè nel caso se lo dimentichi, lo inseguo con il mio stepper ultimo modello!!!!
Mamma mia Mengoni, hai una voce da dio, sei figo, sei simpatico, perchè non mi regali uno dei tuoi pregi? Dei tuoi  difetti no,non ne voglio neanche uno, sono già fornita da sola!

Comunque,  a parte tutto, sono state aggiunta due nuove date : 30 aprile Caserta e 18 maggio Assisi.  Che belle notizie oggi, sfatiamo l'idea che il lunedi sia il peggior giorno della settimana! Grazie Marco, per essere come sei, grazie cielo per avermelo donato!