Credevo che l'anno stavolta sarebbe finito senza Marco, invece la puntata monografica su di lui a Rai 5 è stato un piacevole interludio alla sua mancanza.
Ho visto un Marco con i capelli scompigliati e l'aria da scienziato strampalato (bellissimo peraltro), con la voglia di mettersi sempre in gioco, divertente e autoironico, che ha dimostrato ancora una volta di sapersi spiegare benissimo di fronte ad un interlocutore attento che gli concede il giusto tempo per rispondere ( mi fa sorridere quel suo modo di ripetere la domanda per riflettere nel frattempo, come si faceva a scuola durante le interrogazioni), che non ha rivelato niente del suo nuovo disco come al solito (ma perchè questa smania di sapere? Io vivo la musica come un'emozione a pelle, ascoltandola e lasciandomi travolgere da sensazioni che nessuna anticipazione sul sound, il titolo o una collaborazione può arricchire), che si impegna ammirevolmente per adeguarsi ad una situazione in cui non è a suo agio ma che è necessario affrontare (avete mai avuto la sensazione di sentirvi fuori posto, inadeguati e provato a non risultare impacciati, finti, bloccati o addirittura pagliacci? E' difficilissimo e lui ci sta provando), che finalmente parla della musica come del suo "mestiere" e non come un fatto occasionale e transitorio, con una nuova luce nello sguardo che dimostra che ha fatto pace con se stesso, con la voglia di combattere e riscattarsi, che sta vivendo in positivo e trae evidentemente beneficio da chi gli sta accanto, che ha avuto la forza di rialzarsi e ricominciare ad avere fiducia, con gli occhioni infinitamente dolci dai quali però ogni tanto fa capolino quella vena di sana follia che spero tanto non perda mai.
Gli auguro con tutto il cuore di aver finalmente trovato "qual è il suo posto" e che riesca a non perdere mai, mai la sua freschezza.
che caldo il vestito invernale... *_*
RispondiEliminaaveva l'anima senza veli quel giorno, tutta negli occhi!
RispondiEliminasi tutta negli occhi...
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