giovedì 31 gennaio 2013

Citofonare Mengoni


Dalla prima intervista (telefonica) del 2013 ho la conferma che Marco è consapevole di quello a cui andrà incontro a Sanremo e la stia prendendo con la giusta dose di grinta e leggerezza insieme. Sa che è come prendere una sbornia, un'overdose di sensazioni sia negative che positive, in un tempo talmente intenso e concentrato che poi non ricorderà quasi niente. 
Riascoltando "Credimi ancora" ammette con candore disarmante che era piccolo, che è cresciuto e felice per i passi avanti che bisogna fare sempre nella vita. Rispetto al ragazzino introverso, cupo, chiuso in casa davanti al pc, confessa di essere diventato una persona nuova, dal momento in cui ha preso consapevolezza della sua unicità e si è autoimposto di confrontarsi con il mondo esterno. Nonostante ciò ama ancora il buio,la luce soffusa, il silenzio, probabilmente l'atmosfera adatta a far sì che possa guardarsi, ascoltarsi, migliorarsi, cercare di trovare l'armonia perfetta tra apparenza e interiorità.
Non ha ancora avuto il tempo per decidere il look con cui si presenterà al festival ma guardando le vecchie edizioni, è orientato verso un abbigliamento un po' vintage, che comunque rispetti il mood meno aggressivo e più solare del disco in arrivo.
La collaborazione con Gianna Nannini è nata attraverso un incontro casuale, lavorando in studi vicini: lei ha sentito il suo odore (cosa che sul momento l'ha fatto preoccupare), perchè, come sostiene anche lui, la chimica tra le persone si crea attraverso l'olfatto in quanto siamo pur sempre animali.
Non ha voluto indicarci la canzone da portare avanti a Sanremo, perchè non ci sono preferenze tra figli e fondendo i titoli delle due ne è uscito "Bellenziale".
La specialità de " L'essenziale" probabilmente sta proprio nel suo approccio lineare e pulito che ha nel cantarla e nell'aver cambiato alcune parti del testo e della musica, una verà novità per lui.
Vorrebbe avere la possibilità di girare tutto il mondo ma la città dove tornare è sempre Roma.
A tratti, apparentemente buttate là tra una frase e l'altra, mostra la sua umiltà (" forse non mi sono ancora accorto che la mia voce ha qualcosa di speciale", "La Nannini ha in progetto di aiutare i giovani talenti, io rientravo tra i giovani, forse non tra i talenti"), le sue insicurezze ( " la frase di Bellissimo che mi rappresenta maggiormente è - dove sei, dove sei, ma dove vuoi scappare - perchè sfuggo sempre da me stesso, a momenti ho paura anche della mia ombra"), l'autoironia dissacratoria ( " Forse sì forse no, come cantava Mengoni" ),  la sua immensa sensibilità altruistica 
( " Non ho animali perchè non ci sono mai e non vorrei prendere una creatura e poi lasciarla sola o a qualcuno. Preferisco stare da solo e quando sarò più in equilibrio con la mia vita prenderò un cucciolo, ma adesso non posso fargli del male." ).
Per riascoltare la puntata cliccare sulla foto 
per scaricare il Podcast della prima parte dell'intervista di Marco a Citofonare Cuccarini! L'intervista parte al minuto 9:30.
E qui la seconda parte: http://bit.ly/WAQYbk  

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