può adottare due atteggiamenti: costruire o piantare.
I costruttori possono passare anni impegnati nel loro compito,
ma presto o tardi concludono quello che stavano facendo.
Allora si fermano, e restano lì, limitati dalle loro stesse pareti.
Quando la costruzione è finita, la vita perde di significato.
Quelli che piantano soffrono con le tempeste e le stagioni, raramente riposano.
Ma, al contrario di un edificio, il giardino non cessa mai di crescere.
Esso richiede l’attenzione del giardiniere, ma, nello stesso tempo,
gli permette di vivere come in una grande avventura.”
( Paulo Coelho )
Questa premessa perché in questo periodo ho avuto modo di ripercorrere varie volte gli avvenimenti dell'ultimo anno e non potevo non accorgermi dell'evoluzione di Marco in moltissimi aspetti, soprattutto nelle interviste. .
Ho visto l'umiltà con la quale si e presentato in Spagna per promuovere il suo disco e farsi conoscere, come dice lui "low profile", senza grandi clamori, pronto a procedere passo dopo passo. Mi ha emozionaro la sua ultima intervista perché nonostante il salto che sta per compiere e che mi auguro lo porterà ad avere successo in tutto il mondo, rimane lo stesso ragazzo di sempre: simpatico, informale, semplice, che guarda al suo percorso senza paragonarsi ai colleghi, senza sentirsi superiore o invidiare gli altri. Mi ha fatto strano anche leggergli in faccia tutte le espressioni e le emozioni che credo di saper riconoscere.
In questi giorni in cui si é molto parlato dell'ESC non ho potuto fare a meno di notare quanto lavoro abbia fatto per migliorarsi perchè ora é molto piú tranquillo nel rispondere alle domande nonostante la timidezza che fa capolino e l'imbarazzo di dover gestire una situazione che non gli è congeniale. Immagino quanto possa essere difficile per uno come lui che sostiene di essere pigro: è necessario possedere una volontà di ferro e un occhio fisso all'obiettivo che si vuole raggiungere ed é inutile dire che lo ammiro anche per questo.
Dopo quello che è successo nelle scorse settimane, quando purtroppo il nostro inno é stato vergognosamente fischiato, mi è venuto in mente che un anno fa un ragazzo ventiquattrenne si disse orgoglioso e inadeguato a rappresentare un paese intero, dichiaró che avrebbe cercato di dare il meglio per far conoscere la nostra cultura musicale in Europa e ringraziò a fine esibizione per l'opportunità avuta stringendosi fieramente e con infinito rispetto il nostro tricolore al petto.
Superare il male e la sofferenza elevandosi nei valori e nell'anima è da pochi, ed è uno dei notevoli meriti di questo artista, che raggiunge il cuore di chi lo ascolta con una forza ed una carica indelebili,le quali non è dato di incontrare tutti i giorni. (Leda)
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