venerdì 24 ottobre 2014

Così lontano, così vicino

 “Dire: “A domani” è già un sentimento. Perché se oggi ti parlo di domani vuol dire che domani ci sarò. “A domani” è promessa; domani è esserci; domani è presenza. Domani è quella tregua di serenità fra il già passato e quello che verrà. Perché domani io e te saremo ancora noi" (Massimo Bisotti)


Avrei voluto scrivere subito dopo il successivo messaggio di Marco sull'onda dell'emozione che mi aveva trasmesso con le sue parole ma ho lasciato scorrere troppo tempo ed è passato il momento. Ora non posso più aspettare, non dopo il suo post sull'app in cui ci ha spiegato il suo progetto, che ha scatenato noi e i giornalisti ma che sinceramente non credo abbbiamo compreso veramente fino in fondo, anche se non vorrei parlare di questo, quanto di quella semplice firma in calce che mi ha riempito gli occhi di gratitudine, che mi ha accarezzato l'anima, che mi ha fatto sentire come se avesse parlato ad ognuno di noi, singolarmente.  



Questa sensazione si è fatta più forte oggi, con il suo messaggio arrivato in un momento in cui può farmi solo tanto bene sentirlo così vicino, perchè nonostante la frenesia e le preoccupazioni della mia giornata so che esiste un'oasi di pace, un angolo in cui ripararmi quando fa "troppo freddo", un posto dove respirare aria leggera e pulita, dove i pensieri sorridono, dove il cuore si riempie di tenerezza, dove cresce la speranza che presto ci sarà di nuovo il sole, dove posso stare bene.
So che per qualcuno tutti questi enigmi o frasi che non portano a niente di concreto risultano fastidiose, io sto vivendo questo periodo di attesa come ai tempi di Solo 2.0. Anche allora si era creato un bellissimo clima fatto di curiosità e aspettative e anche se è vero che oggi non è direttamente lui a scrivere i testi nell'app, è comunque una sua scelta, c'è la sua persona dietro, la sua volontà e per me non cambia niente perchè fa parte di lui come tutto quello che mette nei dischi, indipendentemente da chi lo aiuta a realizzarli. 
Ovviamente i pensieri che fluiscono da lui, quelli con la sua firma, mi colpiscono maggiormente come mi hanno incantato i suoi otto giorni di "diario di bordo", quando ci raccontava un pezzettino di lui, quando sapevamo di avere un appuntamento con la sua storia, che lo avremmo "incontrato" prima che la giornata finisse.
Forse ho una visione troppo romantica delle cose oppure è perchè scrivendo e facendo macerare dentro di me pensieri per giorni, so quanto sia complicato riuscire a trovare la via giusta per farli fluire attraverso l'inchiostro ed è per questo che le frasi  

"Questi 8 suoni sono solo un riassunto della miriade di suoni che mi hanno accompagnato e accompagnano ognuno di noi.
In questo caso hanno ingrassato le pagine vuote, hanno animato delle basi nude.
8 giorni, 8 suoni e un messaggio." 

pronunciate come a volerne sminuire il valore mi hanno scatenato il bisogno di dirgli che non ci casco, sono suoi pensieri e come tali sono preziosi per lui e per quelli con cui li condivide. E spero che comprenda quanto amiamo conoscere quello che gira in quella bella testa prima di essere trasformato in versi e in musica e che continui a non lasciarci mai senza piccole tracce di sè. Quella mano sul cuore nella foto dedicata alla community dell'app non mi sembra casuale. Ci vuole un pochino di bene?



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