giovedì 8 settembre 2011

SOLO CON SE STESSO

Atmosfera decisamente dark per il video del nuovo singolo di Marco Mengoni,  ricco di simbolismi a partire dalla pioggia per finire di nuovo con la pioggia che assume in questo caso due diversi significati.
....... ma a chi la do a bere? Non sono il tipo per dare un'impronta così distaccata alle mie parole. Voglio scrivere qui, ora, prima di leggere qualunque altra recensione, quello che ho provato  a pelle, per non farmi condizionare, per non ripetermi.
La prima visione mi ha onestamente spiazzato, l'inizio è inquietante: figure nere stese per terra, cosa rappresentano? Poi, Marco, probabilmente quello di X-Factor, cerca di attraversare un tunnel buio, ostacolato da  miriadi di difficoltà. Mi è venuto in mente il travaglio che  subisce il bambino venendo alla luce, di solito si pensa al dolore della madre, mai alla sofferenza che pure prova il piccolo per venire al mondo, quel passaggio irto di difficoltà, di rischi e di incognite.
Quelle mani che lo trattengono, che lo ostacolano, che cercano di afferrarlo, di spingerlo indietro, di impedirgli la libertà, sono forse gli stati mentali, tutti i dubbi, le incertezze, le paure, i blocchi psicologici, le indecisioni, la timidezza, la fragilità, le sovrastrutture, le maschere che tutti noi indossiamo inconsciamente per apparire migliori agli occhi degli altri, per farci accettare mostrandoci diversi, adeguandoci alle situazioni, un fardello che ci portiamo addosso perchè non siamo mai  veramente noi.

Infine , dopo aver superato con la forza e il coraggio di non arrendersi, tutti gli impedimenti, riesce a oltrepassare l'ultima porta: quella che lo divide dalla morte? O dalla vita? E' spossato, vinto dalla stanchezza, purificato dalla pioggia, spogliato di tutte le sue certezze,  di nuovo solo con se stesso. Perchè tutte le battaglie della nostra esistenza si affrontano da soli, ognuna sembra l'ultima che riusciremo a combattere, l'ultima vittoria, l'ultima che ci ha visto così forti....invece siamo lì, pronti ad una nuova sfida, vivi e liberi, con alcune cicatrici in più, qualche tatuaggio indelebile nell'anima e sulla pelle.

In questa rappresentazione io vedo tutta la sua crescita, il suo percorso umano e professionale, denso di difficoltà ma anche di passione. Come tutte le creature dotate di spiccata sensibilità, Marco soffre....una sofferenza bella, quella che ti fa avere coscienza di essere vivo, che ti provoca brividi sulla pelle di fronte a una melodia particolare, un tramonto colorato, un odore, un ricordo, un quadro, un libro, la pioggia d'estate, il rumore del silenzio. Quella che ti fruga nello stomaco come una lama davanti a un'offesa, un rifiuto, un'assenza,   ma che ti fa volare sulle nuvole per un sì, per una vittoria inaspettata contro se stessi, per il sorriso di un amico, per un bacio desiderato....

Della sua interpretazione cosa posso aggiungere?  Se ti  incanti nel vedergli passare sul volto e attraverso il corpo tutte le emozioni e il tormento che prova e li fai tuoi, se patisci con lui, stringi i pugni, provi l'istinto di scattare per difenderlo e sostenerlo, l'impulso di lottare contro quelle figure che cercano di fargli del male eppure rimani lì
immobile, trattenendo il fiato, sperando che ce la faccia, perchè è così che deve essere, perchè ognuno di noi si scontra  da solo con  i propri fantasmi...ecco, questa è arte pura, il "piccolo grande" Uomo è diventato davvero GRANDE, IMMENSO.

Stop.


 

11 commenti:

  1. meravigliosa recensione.......condivido il tuo pensiero in toto.......grazie Carmen<3

    RispondiElimina
  2. "Come tutte le creature dotate di spiccata sensibilità, Marco soffre... una sofferenza bella, quella che ti fa avere coscienza di essere vivo..."
    Per tanto tempo, mi sono chiesta se essere una persona fosse un pregio o un difetto. Mi sono sempre chiesta se piangere fosse più un segno di debolezza o semplicemente un modo per esternare davvero la propria sofferenza ... Mi è sempre pesato essere sensibile e tuttora tendo a ritenerlo un difetto inguaribile. Ma effettivamente, essere sensibile ti fa sentire davvero vivo, ti fa provare sensazioni che ti fanno sentire un essere umano fino in fondo, con un cuore e dei sentimenti.
    Tutte quelle emozioni trasmesse attraverso il video le ho sentite tutte, e mi lasciano un po' in sospeso, come se dietro ciò che ho sentito, ci fosse ancora qualcosa da capire e scoprire ancora... E SOLO una parola può descrivere tutto questo: immenso... nient'altro da aggiungere!

    RispondiElimina
  3. essere una persona *sensibile

    RispondiElimina
  4. Fastastica recensione....e' esattamente quello che penso anch'io e la sua crescita e' evidentissima, palpabilissima....GRANDE MAGO DELL'ARTE!!

    RispondiElimina
  5. "Se ti incanti nel vedergli passare sul volto e attraverso il corpo tutte le emozioni e il tormento che prova e li fai tuoi, se patisci con lui, stringi i pugni, provi l'istinto di scattare per difenderlo e sostenerlo, l'impulso di lottare contro quelle figure che cercano di fargli del male...".ecco,questo e'il passaggio in cui mi rispecchio perfettamente.Difendero'sempre la mia passione per lui come difendero'sempre cio'che fa,la sua musica,il suo io...da tutti quelli che ridono di lui senza preoccuparsi di cercare di capirlo.Complimenti per la recensione...davvero.Patty.

    RispondiElimina
  6. una recensione coi fiocchi Carmen, sentita e molto vera, brava!!

    RispondiElimina
  7. le stesse sensazioni che ho provato vedendo questo capolavoro. Un turbine di intensità ed emozioni che rispecchiano il singolo. Tanta stima a Marco per essersi distinto anche in questo scegliendo un lavoro certamente non facile ma di grandissima qualità!

    RispondiElimina
  8. grande sensibilita' la tua Carmen! Io all'inizio ho guardato il video...poi ho visto i primi piani...gli occhi di MM. Quegli occhi che esprimono tutto il suo essere.Ho visto poi, le sbbra contorcersi in un grido disperato e le lacrime contenute. L'ho visto e sentito ansimare...ho pianto anch'io. Il video non lo apro piu'adesso, forse piu' in la magari dopo un concerto...non so. Per ora patisco per le critiche spietate ed infondate nei Suoi confronti come se fossero rivolte a me. E' proprio vero, siamo tutti SOLI.
    grazie Carmen <3

    RispondiElimina
  9. SOLO è un pezzo bellissimo. Basterebbe la voce di Marco, ma qui la musica ha un ruolo evocativo, perchè sembra di essere nell'arena a combattere. Si sentono gli zoccoli, il cuore, i violini come lame taglienti di spade, l'assolo di voce che sembra chitarra annuncia la lotta contro il torero in un crescendo di empatia. Alla fine non ci sono più zoccoli, né cuore, né sabbia, solo un colpo di tamburo. Il toro cade morto con onore, ma la vuelta al ruedo è inutile per lui. Complimenti a Marco che è autore di questo brano e complimenti a Carmen che riesce a esprimere le emozioni che ci uniscono.

    RispondiElimina
  10. Che bene mi ha fatto Carmen leggere la tua recensione, davvero profonda e riflessiva !!

    RispondiElimina
  11. grande Carmen sei un bellissima persona e condivido tutto parola per parola bellissima recensione mi hai fatto commuovere grazie e complimenti

    RispondiElimina

I commenti vengono controllati prima di essere pubblicati