venerdì 29 agosto 2014

#MTVSummerClash2014: sfida finale tra Marco Mengoni e Michael Jackson

Probabilmente Marco Mengoni ragazzino che forse si divertiva a guardare il video di "Thriller", canticchiava le note di Bad, o provava ad imitare le mosse tipiche del "Re del Pop", sarebbe scoppiato a ridere se qualcuno gli avesse detto che un giorno si sarebbe trovato a competere in una gara con Michael Jackson. Eppure nel quarto e ultimo turno di MTV Summer Clash sono proprio i due artisti a sfidarsi, fino alle 15.00 del 4 settembre, quando verrà annunciato il  "re dell'estate 2014". 

Sosteniamo l'attuale e futuro rappresentante nostrano del pop Marco Mengoni, collegandoci a 

 http://summerclash.mtv.it/challenges/4

e cliccando su "vota" per 10 volte al giorno da ogni account.  

Non dimentichiamoci di commentare, twittare e condividere per richiamare gli amici a supportare il nostro artista preferito e di visualizzare i videoclip  

http://summerclash.mtv.it/artist/136-marco-mengoni



mercoledì 27 agosto 2014

"L'essenziale", la storia, il video e il testo


L'essenziale" è il primo singolo estratto dal fortunatissimo album   #PRONTOACORRERE del cantautore Marco Mengoni, scritto da Roberto Casalino, Francesco De Benedittis e Marco stesso, vincitore del Festival di Sanremo 2013 e scelto per rappresentare l'Italia all'Eurovision Song Contest 2013 tenutosi a Malmö (Svezia), dove si è classificato al settimo posto.





"L'essenziale" è risultato il singolo più venduto in assoluto nel primo semestre 2013. Sia il singolo che l'album hanno ottenuto il multiplatino per il numero di copie vendute e permangono in classifica FIMI ormai da 75 settimane. 
Il brano è uscito dai confini e sta ricevendo molti apprezzamenti con la versione in castigliano   "Incomparable" rilasciata il 4 febbraio dell'anno in corso.
Il videoclip omonimo diretto da Giuseppe La Spada ha vinto il Premio Roma Videoclip per la sezione "Il cinema incontra la musica" e ha superato ampiamente 24.000.000 di visualizzazioni.

Le parole degli autori:

   
Roberto Casalino:

"L'essenziale" è nata negli studi di registrazione a Fano, dove mi trovavo con altri autori.
E' nata di getto, sia la musica che le parole, in collaborazione con De Benedittis, dopodichè abbiamo registrato un provino che è stato consegnato a Marco. A lui è piaciuta, l'ha personalizzata mettendoci del suo, poi è stata presentata al festival, ha avuto il classico percorso.
E' una canzone che parla di amore universale, puoi dedicarla a una persona e quindi incasellarla solo in quel ruolo, ma rispecchia in qualche modo anche il periodo che stiamo vivendo. Io di solito non tratto argomenti di tematica sociale ma mi sono reso conto che alcune frasi, come l'inciso "mentre il mondo cade a pezzi io compongo nuovi spazi", esprimono la necessità di ritagliarsi degli spazi e dei punti fermi dove poter stare al riparo da tutto quello che è negativo e che possono riguardare la società o una questione personale, di ritornare a quello che ci fa stare veramente bene, quindi all'essenziale, ciò che può sembrare banale ma in realtà ci salva. Ognuno sa cosa è l'essenziale per se stesso, possiamo individuarlo e custodirlo. 



Marco Mengoni: 

Il successo di "L'essenziale" credo dipenda dal lavoro di squadra. 
Ci sono state molte lotte in studio o via mail con gli altri autori. Si è trattato di una costruzione difficile, messa da parte la metrica e le regole di scrittura, nel pezzo si doveva scatenare anche tutto un meccanismo emozionale. Dovevo confezionarlo un po' come un vestito:  io disegno l'abito e i miei sarti iniziano a dargli forma. "L'essenziale" in realtà mi metteva paura e non avrei voluto neanche metterlo nel disco perchè era molto diverso da me, da come ero stato fino ad allora, anche se c'ero immerso fino al collo essendo uno degli autori. E' stato modificato e rimodificato mille volte, perchè non mi convinceva e lo volevo in sintonia con le mie vibrazioni, finchè non mi è entrato dentro ed è stato la colonna sonora di questo anno.
Mi sembrava strano presentarmi su un palco così importante, dopo un anno di silenzio, con quella canzone così distante da quello che ero io.  Forse non mi sentivo in grado di portare un messaggio così forte di speranza che in quel momento mi apparteneva e mi appartiene ancora. 
Ero appena uscito dal cambiare tutto il mio team, dopo problemi in cui non vorresti mai trovarti a 22 anni, ma in me c'era la voglia di far sentire che esiste la luce in fondo al tunnel, che dopo un periodo buio e quando magari sentiamo tutte le notizie esagerate per cui non usciremmo più di casa, siamo ancora qui, il mondo non cade a pezzi, il sole è ancora acceso.
“Io compongo nuovi spazi” per me era un messaggio di speranza, la dimostrazione che non mi facevo abbattere ma andavo avanti. Io, che sono giovane e collaboro con persone della mia età, ho sempre speranza per il futuro. E' vero che il mondo cade a pezzi ma siamo ancora in tempo per costruire nuove idee, nuovi orizzonti.
La frase che più mi rappresenta è "tornerò alle origini" perchè mi piace guardarmi indietro e vedere tutto quello che mi ha fatto diventare quello di oggi. 


 Il video:




 


Il testo

Sostengono gli eroi 
"Se il gioco si fa duro, è da giocare" 
Beati loro poi 
se scambiano le offese con il bene 
Succede anche a noi 
di far la guerra e ambire poi alla pace 
e nel silenzio mio 
annullo ogni tuo singolo dolore 
per apprezzare quello che 
non ho saputo scegliere 

Mentre il mondo cade a pezzi 
io compongo nuovi spazi e desideri che 
appartengono anche a te 
che da sempre sei per me 
l'essenziale 

Non accetteró 
un altro errore di valutazione, 
l'amore è in grado di 
celarsi dietro amabili parole 
che ho pronunciato prima che 
fossero vuote e stupide 

Mentre il mondo cade a pezzi 
io compongo nuovi spazi e desideri che 
appartengono anche a te 
Mentre il mondo cade a pezzi 
mi allontano dagli eccessi 
e dalle cattive abitudini 
torneró all'origine 
torno a te che sei per me 
l'essenziale 

L'amore non segue le logiche 
Ti toglie il respiro e la sete 

Mentre il mondo cade a pezzi 
io compongo nuovi spazi e desideri che 
appartengono anche a te 
Mentre il mondo cade a pezzi 
mi allontano dagli eccessi 
e dalle cattive abitudini 
torneró all'origine 
torno a te che sei per me 
l'essenziale

mercoledì 20 agosto 2014

Anche Marco Mengoni per #ALSIceBucketChallenge, raccolta fondi contro la SLA

Anche Marco Mengoni, rispondendo alla nomination di Laura Pausini, si è sottoposto alla doccia gelata battezzata #ALSIceBucketChallenge, la divertente iniziativa volta a raccogliere fondi per la ricerca contro la sclerosi laterale amiotrofica (SLA).  ll gioco che consiste nel donare 100 dollari oppure filmarsi mentre si riceve in testa un secchio pieno di ghiaccio e “nominando” successivamente altre persone che dovranno compiere la stessa scelta, è diventato virale e sta spopolando tra personaggi famosi dello spettacolo e dello sport che ovviamente, pur accettando la sfida, non si esimono dalla donazione.








Marco ha contribuito alla causa anche il 3 ottobre 2010 partecipando a un mini live organizzato da Ron contro la SLA ad Arzignano, e il 21 giugno 2011 a Radio Rai Uno nel corso della prima delle due serate all'insegna della solidarietà dedicate all'AISLA (l'Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica). 

Per info e donazioni:
http://www.alsa.org/

http://www.aisla.it/

http://www.aisla.it/news.php?id=00022&tipo=37&nodate=true



martedì 19 agosto 2014

Marco Mengoni VS Alessandra Amoroso per #MTVSummerClash

La sfida di MTVSummerClash, che a settembre decreterà la canzone regina dell'estate 2014, è entrata nel vivo. 
Fino al 28 agosto alle ore 15 si scontreranno Alessandra Amoroso con "Non devi perdermi" e Marco Mengoni con "La valle dei Re". 

Per votare Marco è sufficiente collegarsi a 

http://summerclash.mtv.it/challenges/3/matches/281-alessandra-amoroso-VS-marco-mengoni# 

e cliccare su "vota" per 10 volte al giorno da ogni account.  

Non dimentichiamoci di commentare, twittare e condividere per richiamare gli amici a supportare il nostro artista preferito e di visualizzare il videoclip:

http://summerclash.mtv.it/artist/136-marco-mengoni

Fino all'8 settembre alle ore 15 è possibile votare anche per i Digital Days nella categoria Best Digital Fan Army  come ampiamente spiegato qui :

http://marcomengoniilblogdicami.blogspot.it/2014/07/lesercito-di-marco-mengoni-in-gara-per.html



giovedì 14 agosto 2014

“E' sempre il pubblico a decidere fino dove può arrivare un musicista” Intervista a eldia.es (traduzione)



Intervista rilasciata al sito http://www.eldia.es/ di Tenerife- Canarie

E' sempre il pubblico a decidere fino dove può arrivare un musicista

A 25 anni ha già avuto tempo di vincere la versione italiana di “X-Factor”, di trionfare in varie occasioni a San Remo – alla sua prima partecipazione arrivò terzo e alla seconda primo – e di rappresentare l'Italia nel festival Eurovision 2013. Con un percorso così effervescente era solo questione di tempo prima che Marco Mengoni (1988) arrivasse in cima alle liste di vendite che in Spagna. Durante una parentesi di una stancante promozione il cantante, che già viene considerato come una minaccia per l'eterno regno di Eros Ramazzotti, parla dei suoi piani per il futuro a “El Dìa”. “Conosco l'isola per i suoi paesaggi e per le cose buone che ho sempre sentito dire su questa terra, ma mi attrae la possibilità di cantare qui un giorno” commenta prima di tornare a quello che chiamano il paese a forma di stivale.



Oltre a tutte le conquiste già elencate, bisogna aggiungere un MTV Music Award. Ti mette pressione essere il primo italiano ad aver ottenuto quel titolo?
Non mi sento sotto pressione, ma anzi aiuta a rendere la mia musica più incisiva quando esce dall'Italia.   In questo momento è incoraggiante pensare che lo spazio che posso occupare è molto più grande di quello che potessi immaginare. 
La Spagna è un mercato attraente per gli italiani e devo approfittare di questa occasione.

E il fatto che la critica ti ritenga un possibile sostituto di Eros Ramazzotti?
Quello è qualcosa che non posso impedire, ma che non mi piace, perché capisco che ogni cosa ha il suo tempo e ci sono confronti molto difficili da fare... Io non faccio musica con l'intenzione di occupare i vuoti che hanno lasciato altri, ma per  l'emozione di trasmettere dei sentimenti attraverso una canzone.

Che sensazione ti ha provocato entrare nella lista privilegiata dei grandi interpreti italiani?
La musica italiana è un campo molto difficile da difendere perché esiste una tradizione molto profonda. Il mio desiderio è poter godere per molti anni di tutto quello che mi sta succedendo.

San Remo continua ad essere un luogo mitico, no?
E' un luogo magico dove si possono realizzare molti sogni. L'ultima volta che ho cantato lì -a febbraio 2013 – mi hanno dato l'opportunità di presentare quel che sarebbe stato il mio nuovo CD ed è stato un trampolino di lancio per la mia carriera. 
Chi ha successo lì è pronto per fare il grande salto, ma alla fine è sempre il pubblico che decide fino a dove può arrivare un musicista.

Ma prima della consacrazione hai dovuto esporre il tuo talento in un “talent show” dal quale è sei uscito vittorioso. Come ha influito quel successo su tutto ciò che è venuto dopo?
E' stata una scorciatoia verso il successo... Mi ha dato  visibilità mediatica, ma dovevo ancora dimostrare che l'amore che sento per questo lavoro era più grande di un concorso televisivo. E' stato un apprendistato che mi ha permesso di vivere giorno per giorno il percorso di un artista. Mi è servito anche per calcolare i tempi del successo.

Il fatto di essere riuscito a vendere quasi 250.000 copie dei tuoi primi EP è sintomo del fatto che la gente aveva voglia di ascoltare la tua musica. E' un grande vantaggio in un momento in cui non si vendono dischi?
Sono un artista che è nato in mezzo ad una crisi; i giorni buoni devono ancora arrivare. Sicuramente oggi non si vendono più tanti dischi come in passato, ma esistono mezzi che permettono una maggiore diffusione della mia musica. Una persona che abbia la curiosità di sapere chi sia Marco Mengoni, può risolvere i suoi dubbi davanti ad una tastiera o realizzando una ricerca via telefono. I canali di distribuzione sono cambiati, ma la musica è immortale.

Poichè la maggior parte delle avventure artistiche che hai compiuto hanno avuto un esito positivo, ti senti più combattivo per puntare ad obiettivi più grandi?
So dove sono e gli obiettivi che ho raggiunto, ma senza lavoro non si ottiene nulla. Dietro a questo momento ci sono stati quattro anni di lavoro e ho imparato a vivere con le esigenze di questo periodo. Se una cosa non viene bene alla prima bisogna continuare ad insistere finché non lo riuscirà. Il segreto è non smettere finché non ti sarai assicurato una ricompensa.


L'articolo originale di Jorge Dávila qui:

http://eldia.es/2014-08-11/cultura/cultura11.htm



mercoledì 6 agosto 2014

Estate di lavoro per Marco Mengoni: Spagna, Los Angeles e interviste

Con l'ultimo messaggio sulla sua bacheca ufficiale Marco augura a suo modo buone vacanze ai suoi fan invitandoli a sorridere alla vita. 


DISEGNIAMO #SORRISI SULLE PARETI DELLA NOSTRA #ESTATE

#dovenasconoleidee



La sua estate è iniziata in Spagna dove si è recato per presentare #PRONTOACORRERE ma la promozione sta continuando nonostante la sua assenza dalla penisola iberica,  attraverso qualche intervista radio rilasciata durante il suo soggiorno, come quella a esRadio:

 

 e diversi spot TV quotidiani che pubblicizzano il suo disco e annunciano qualcosa in programma che lo riguarda. 

In seguito si è trasferito negli studi di Los Angeles per definire il nuovo lavoro con il suo produttore Michele Canova ma si è concesso alcuni brevi intermezzi :  le ospitate canore ai concerti di Alessandra Amoroso ed Elisa e la partecipazione al grande imperdibile live dell'illuste collega Stevie Wonder.

Anche noi gli auguriamo buone vacanze, con la speranza che possa ritagliarsi qualche giorno di meritato relax prima di rituffarsi in studio per portare a termine il suo attesissimo nuovo album. 
L'esercito "fremitante" aspetta una data ufficiale.

sabato 2 agosto 2014

L'anima in volo con Elisa e Marco

Otto lunghissimi mesi senza un suo concerto e poi pochi minuti passati in un soffio: tanta l'attesa, non fai in tempo ad applaudire, a renderti conto che è sul palco che già esce e diventa un ricordo. 
Ma andiamo con ordine se così si può chiamare questo delizioso e leggero stato confusionale in cui ancora mi trovo a distanza di due settimane.
Katya ed io andiamo a Lucca ad un'ora improbabile per qualsiasi persona sana di mente che si rechi ad un normale concerto, con la speranza di poter assistere alle prove. Ci rendiamo conto che Elisa ci ha regalato l'opportunità di avere un piccolo raduno di fan ’mengoniani', quando incontrando amici di vecchia data o facce riconosciute attraverso una foto profilo sentiamo risuonare nella piazza le voci cariche di entusiasmo, tra abbracci, selfie e tweet trasmessi dagli schermi a lato del palco. Ma non c'è più tempo per scherzare tra noi perchè la nostra attenzione va a Elisa che inizia a provare. L'atmosfera si surriscalda immediatamente e cantiamo tutti con lei che sembra una di noi, simpatica, semplice, con la sua fascia nei capelli e le Converse ai piedi. Dopo l'uscita di Fiorella Mannoia (è stata una festa cantare in coro "Io non ho paura" e "Quello che le donne non dicono" ) i nostri sguardi cadono sui numeri dell'orologio che scorrono inesorabili e cresce la preoccupazione che ci facciano uscire prima dell'arrivo di Marco. Detto fatto, "Signori, dovete andare fuori" sono parole che non avremmo voluto sentire ma che confermano la mia teoria che ‘Mengoni, prove, Toscana’ non possono convivere nella stessa frase, nata lo scorso anno quando a Firenze, in un pomeriggio assolato, abbiamo avuto il piacere di sentire la voce melodiosa di Giovanni Pallotti al posto della sua, misteriosamente assente al sound check. 
Intanto Elisa annuncia l'arrivo di Marco twittando uno scatto dei loro piedi sulle scalette del palco e finalmente, maglietta violacea, bermuda e calzettoni (?) Star Wars lui si avvicina ai microfoni. Non so come riusciamo a restare in zona anche se fuori dalle transenne, a differenza di tanti che si sono recati agli ingressi e non hanno la possibilità di vedere niente ma non facciamo in tempo a rallegrarci per la nostra fortuna perchè ben presto ci rendiamo conto che gli amplificatori sono spenti per cui non ci resta che immaginare cosa stiano mimando. 

Mi pareva strano che la mia tesi fosse sbagliata!!! 

Dagli strumenti riusciamo a intercettare "L’essenziale" e "Sunny" e un altro brano che sembra (ma non è) "Mad world", però arriva anche per noi il momento di metterci in fila con il nostro biglietto stretto tra le mani e di attendere l'ora x. Miracolosamente conquistiamo dei posti vicinissimi e centrali (almeno un premio per la lunga attesa) e finalmente Elisa, con grande umiltà, sale sul palco a presentare gli Stag e Marco Guazzone con cui duetta e la serata inizia a riempirsi di musica. Il concerto procede senza intoppi con la grande energia di Elisa che alterna brani in inglese dei primi album a quelli più recenti in italiano, porgendoci il microfono più volte e duettando ancora con Fiorella Mannoia. Cantiamo e balliamo tutti insieme e spesso si fa una gran fatica a restare seduti. 
Però. 
Manca qualcuno all'appello e l'adrenalina continua a salire finchè Elisa annuncia un revival, si inginocchia sul palco, partono le prime note di Hallelujah di Leonard Cohen ed io ho un sussulto intuendo, ma non osando crederci, chi possa arrivare a cantarla con lei. Sussurra quasi la prima strofa, poi si blocca e nel buio si sente una voce conosciuta intonare la seconda. Dopo un attimo di stupore, la gioia di rivederlo dopo così tanto tempo è talmente incontenibile che ci alziamo tutti acclamandolo, nonostante il brano imponga un rigoroso silenzio. 
Si avvicina emozionato al centro del palco tenendo lo sguardo puntato su Elisa che lo prende per mano e insieme imbastiscono una delle versioni più suggestive che abbia mai sentito e non sono di parte (o forse sì ma è lo stesso. ).  
In un momento in cui i guasti del mondo sono sotto gli occhi di tutti e il pensiero di raggiungere una pace si fa sempre più distante, l'inno alla vita e l'accorata preghiera proveniente dall'anima di due persone semplici e pulite toccano il cuore.  
Le loro voci si incastrano alla perfezione in un'alchimia che incanta e grande è la sorpresa di Elisa quando, sul finire della canzone, Marco carinamente la omaggia inserendo "We pray for freedom, we pray for love" tratte dalla sua "A Prayer", accentuando il pensiero che la scelta di questo brano non sia stata casuale. 
Alla fine, dopo una lunga schermaglia tra i due che sembrava non volessero mai smettere, possiamo finalmente riprendere  a respirare e far esplodere il nostro entusiasmo quasi increduli di aver assistito ad una magia simile. 
Naturalmente non sono più seduta al mio posto ma in piedi sotto al palco a cantare con loro "L'essenziale" e "Sunny". 
Penso che sarà difficile tornare alla normalità dopo una perla del genere e ne ho la conferma il giorno successivo, quando basta un niente per far fuoriuscire tutte le lacrime che mi si sono fermate in gola in quel momento. 
Speravo che una sua apparizione riuscisse a dare ossigeno, a farmi resistere fino a quando sarà il momento di riprendere treni, fare valigie, acquistare biglietti, ma la verità è che ha acuito l'esigenza di stare sotto a un suo palco. 
Perchè sì, ci sono i video e materiale a sufficienza per compensare, la musica e gli spettacoli di altri, i grandi nomi come Stevie Wonder per cui è quasi un dovere presenziare specialmente se sono nella tua zona, ma a me manca sentirmi come mi sento quando lui è in giro, quando sul calendario c'è una data circondata di rosso, quando da un cassetto spunta un biglietto ancora da strappare, quando l'aria assume un suono e un colore diverso.  
Perchè io senza di lui non è che mi piaccio poi così tanto.














(grazie a anna Ph., Valeria Oriolo, Scintilla95)