venerdì 20 maggio 2016

Il mio MengoniLive2016

Dopo aver avuto il piacere di assistere finora a tre live di questo 2016 da tutte le angolazioni (dalla tribuna a Montichiari, dal palchetto centrale a Firenze e dalla transenna a Livorno), posso finalmente esternare le mie sensazioni. Tralascio l'organizzazione perfetta, la scenografia sublime, le luci, l'effetto creato con l'app, i voli sospesi di cui tutti hanno già parlato abbondantemente e che fanno da benzina sul fuoco a una voce, una presenza scenica, una simpatia e una sicurezza in crescita esponenziale a ogni nuova data, e mi soffermo sulle mie emozioni a caldo. Marco non è solo un guerriero, ma una vera e propria macchina da guerra, capace di coinvolgerti fino all'ultima stilla di energia che ti rimane in corpo, uno con la stanchezza che gli si legge in volto ma infaticabile nel voler sorprendere e divertire a tutti i costi. Nonostante, come ha ricordato ieri, l'impegno grande nel dover pensare a tutto: al prima, al durante e al dopo, sembra che tutto scivoli così, in modo naturale e purtroppo due ore e mezzo trascorrono molto velocemente. Dopo diluvi e grandinate addosso, ore di attesa, corse nel parterre, panini mangiati in fretta, in men che non si dica ti ritrovi fuori dal palazzetto col sorriso ebete stampato in faccia e senza renderti ben conto di quanto hai vissuto.




Ieri sera dalla transenna e con la visione senza disturbi di sorta di tutto il palco, mi sono resa conto più che mai di quanto Marco si conceda sperando di divertirci e di farci sorridere, così come tutti i componenti della band e le strepitose coriste che, nonostante stiano lavorando, sembra che stiano trascorrendo pure loro una serata di puro divertimento, accanto a un Marco giocoso, scherzoso, felice di regalarci sorrisi e improvvisazioni( lo scat in più e la lezione di ritmo e i vocalizzi su Guerriero sono stati un regalo inaspettato), che presentando Freedom non ha dimenticato la scomparsa di Marco Pannella che della libertà ha fatto uno stendardo e che come benvenuto ci ha invitato ad essere noi stessi, a saltare, ballare e cantare come fossimo ad una festa. Con i brani più lenti, Nemmeno un grammo, Ricorderai l'amore, Solo due satelliti al top, fino a Guerriero cantata con lui guardando dritto nei suoi occhi e passando per la tripletta dance Una parola/La nostra estate/Io ti aspetto in cui ti ritrovi a sudare come fossi in un bagno turco sotto una pioggia di coriandoli argentati che si attaccano alla pelle, si prova tutta la gamma di emozioni positive possibili: gioia, tenerezza, amore, riflessione,stupore, libertà.
E di festa vera e propria si tratta: festa per gli occhi, le orecchie, il cuore e lo spirito.





Purtroppo un mio limite è non essere capace di fermare le persone e mettermi a parlare ma vorrei poter fare i complimenti ad uno ad uno e ringraziarli perchè, nonostante stia attraversando un lungo periodo che non augurerei al peggior nemico, sono riusciti a farmi trascorrere alcune ore completamente libera da pensieri neri.



Le gambe ora devono reggere per le ultime date ma sono sicura che, dopo averlo visto nel piccolissimo teatro di Castelleone, in un tempo che sembra così lontano, quando passando tra noi o sedendosi a piedi incrociati sul palco ci ha raccontato con l'anima in mano i suoi timori per un futuro ancora incerto, arriverei anche camminando sulle ginocchia a condividere il suo trionfo all'Arena di Verona. 
Ma questa è tutta un'altra storia ( e un'altra festa) da raccontare.