mercoledì 28 novembre 2012

INTERVISTA A ONSTAGEWEB

Marco Mengoni su ONSTAGEWEB in occasione dell'uscita di Solo 2.0, ottobre 2011

"E' stato coraggioso uscire con un pezzo che forse compositivamente è quello più difficile.

Mi hanno accostato ai Muse, a Jeff Buckley... meglio di così non poteva andare, manca Mozart e poi c'è tutta la rosa dei più grandi musicisti.
Guardando indietro non sputo assolutamente nel piatto dove ho mangiato, partendo da X-Factor che sicuramente è stato una tappa importante. Io mi ero già presentato a case discografiche (eccetto la Sony), infatti ho racchiuso tante risposte che mi sono state date in "Come ti senti", cioè "canta troppo bene" o "è troppo sicuro di sè", "dovreste fare canzoni più orecchiabili".
Anche sul "Re matto" c'era già un'idea di concept che non è stata realizzata per mancanza di tempo, è stato creato in un mese.
Non sono un musicista ma ho studiato un minimo di piano, di chitarra, di canto per cui ho l'istinto di stare in studio a creare pezzi, a scegliere gli accordi, che magari saranno anche sbagliati, ma la musica fortunatamente non è matematica.
Nella realizzazione di questo disco c'è stato più tempo per riflettere, anche per cambiare vestito ai pezzi. Lo concepisco come il mio primo vero album, senza voler buttare fango sugli altri, solo perchè ho avuto modo di seguirlo dalla nascita. Non ne sono solamente interprete ma mi sono occupato di tutto, dagli arrangiamenti alle parole.
La solitudine l'ho sempre vissuta come un aspetto positivo. Spesso mi astraggo dalla realtà anche se sono a cena con gli amici. Nei miei silenzi ritrovo me stesso, mi scontro e mi giudico, sono il primo critico di me stesso.
Caratterialmente cerco di andare sempre per la mia strada, di tirare fuori quello che sono, ovviamente ci sarà sempre qualche compromesso da accettare.
Sono due le cause della fine di una carriera: o il pubblico ti abbandona o non hai più niente da dire, io spero di decidere la mia morte.
Non credo ci sia un'altra vita quindi cerco di prendere il meglio da questa, cercando di fare un po' di tutto. Sto vivendo questa fase come una bellissima esperienza che mi sta portando una maturità maggiore o comunque diversa da quella che avrei avuto magari frequentando l'università.
Sono sempre stato abituato a smontare tutto ciò che ho fatto e ripartire da zero. Se vedo dieci commenti mi soffermo su quei due negativi: quelli che ho intorno non sopportano questo lato del mio carattere perchè in teoria se riesco in qualcosa ma se per esempio termino una data del tour sorvolo su ciò che è andato bene e analizzo i miei errori.
Per quanto riguarda lo spettacolo cerco di mettere in ballo tutte le carte. Provenendo da un istituto d'arte ho molte idee e vorrei creare una scenografia che vada di pari passo col concept del disco, nonostante le scarse finanze. Seguirò anche la regia dello spettacolo e per quanto riguarda la vendita dei biglietti....preferisco non sapere perchè l'ansia toglie spazio e tempo alla creatività.
Credo in me, ho una buona dose di egocentrismo ma non vedo mai le cose perfette per cui non sono mai del tutto soddisfatto."






lunedì 26 novembre 2012

SOLO (Vuelta al ruedo)


SOLO (Vuelta al ruedo)  (di Marco Mengoni, P.,M.,S. Calabrese, Stella Fabiani )

Perché il rosso era per me l'irraggiungibile 
che sempre m'ingannò. 
Sto qui, 
il cuore lento di diavolo fragile. 

Così, il sole aspetta che abbassi la mia testa 
e il toreador colpisca. 
Così, l'attesa su di me. Silenzio immobile. 
E adesso sono solo, 
Perché da qui non uscirò e non ritornerò. 

Scivolerò, io mi innalzerò, 
cercherò ali 
più forte del vento e del male che è qui, 
correrò nell'arena starò lì. 

Poi negli occhi mi bagnai. Sudore e lacrime, 
e il cuore si fermò. 
Le sei, la folla non c'è più 
ed altri come me vedranno questo sole. 
Sto qui, l'azzurro accorderà l'onore inutile. 

Più solo del vento e del male che è qui, 
correrò nell'arena starò lì. 
Scivolerò io morirò, cercherò ali.
più forte del vento e del male che è qui, 
correrò nell'arena starò lì.


I ragazzi che si amano


E' trascorso un anno dal concerto di Assago quindi mi conviene stare lontana dalla bacheca ufficiale dove sarà in corso la "commemorazione" . Sono cinica lo so, i ricordi sono piacevoli ma una lunga sequela di post struggenti mi fa pensare alle parole di Eduardo de Filippo : "Essere superstiziosi è da ignoranti, ma non esserlo porta male!!!"
 La memoria di quello che ho vissuto quella sera è incisa dentro di me ma ora sono proiettata nel futuro e in attesa di quello che dovrà arrivare.
Ieri sera comunque, Marco ci ha lasciato un altro suggerimento musicale, sono felicissima che abbia ricominciato a farlo, dopo tanto chiedere. Il video e la canzone sono eloquenti, del resto lui non ha mai negato di essere molto "peace and love" e in questi giorni di guerrriglia urbana e violenze varie il suo consiglio è quanto mai adeguato. Che si stia dedicando alle pratiche Yoga? A dire la verità mi è anche venuta in mente la poesia di Jaques Prevert "I ragazzi che si amano" e una vecchia canzone di Baglioni "Loro sono là" in cui descrive l'amore tra un soldato e una ragazza di un paese in guerra che addirittura parlano due lingue diverse.  
Naturalmente, soprattutto i suoi commenti successivi, che come gli ho scritto non sopporto perchè lasciati in sospeso, hanno aperto una serie di interrogativi. Probabilmente erano una risposta a quelli precedenti di alcuni di noi, solamente che io non vado d'accordo neanche con la mia testa, Mengoni, pensa un po' se posso capire la tua! 
A prescindere da tutto e nonostante a volte mi venga voglia di strapazzarlo, voglio bene a questo ragazzone stropicciato che apparentemente sembra non saper mettere in fila tre parole ma che dentro possiede una vastità di pensieri che si ingarbugliano tra loro. 
In effetti pensavo che anch'io ragiono, deliro, posto frasi, twitto, scherzo, faccio tutto da sola, come se interagissi veramente con lui, quasi avessi un rapporto costante e diretto, quindi molto confidenziale, per cui chi legge dall'esterno come fa a capire che sto giocando quando lo so solo io? Sicuramente mi prenderànno per una pazza!

"Il gelo galoppava sui campi 
le luci delle case mischiate a stelle 
due olive nere gli occhi di lei 
e lo baciò con l'anima sulle labbra 
lontano un'eco di spari 
gli disse cose che lui non capì mai 
un mazzetto di lillà 
l'imbarazzo e la paura 
e la guerra quella sera 
per un poco si fermò, per un po' 
guardateli 
si cercano 
si sfiorano 
si abbracciano 
sotto un povero cielo 
il tempo andò via 
e loro insieme là" 
(Claudio Baglioni)


"I ragazzi che si amano si baciano in piedi contro le porte della notte
E i passanti che passano li segnano a dito
Ma i ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
ed è la loro ombra soltanto che trema nella notte
stimolando la rabbia dei passanti
la loro rabbia il loro disprezzo le risa la loro invidia
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
Essi sono altrove molto più lontano della notte molto più in alto del giorno
nell'abbagliante splendore del loro primo amore" 
(Jaques Prevert)

 (photo by Patty and The Crazy World Of Marco Mengoni)

venerdì 23 novembre 2012

Intervista MSN Musica


Incontro con Marco Mengoni sulla terrazza della sede di MSN Musica il 13 ottobre 2011.
Com'è questo periodo per te?
Mi mette un po' d'ansia questa aspettativa sul tour e sul disco che hanno tutti quelli che mi sono vicini, che lavorano con me.  Preferirei lavorare su quello che devo andare a fare senza questa agitazione intorno e addosso.

Riesci a separare la vita lavorative da quella personale? E ai tuoi amici parli del tuo lavoro?
Ho tanti amici nell'ambiente di lavoro e quindi si parla molto di questo. Fortunatamente anche di altro, sia di stupidaggini che di cose più serie.

In questi mesi hai avuto contatti con l'estero?
La mia casa discografica  ha ricevuto alcune proposte.

In "No stress" tu sei corista di te stesso. Pensi di sperimentarlo anche nei live?
Sì si può fare anche perchè adesso la tecnologia è andata talmente avanti che se io emetto un suono e lo faccio passare come attraverso un pedale di chitarra, la voce si trasforma in un'armonia diversa. Potrebbe essere un'idea, fortunatamente ho dei musicisti che si adattano anche a fare i coristi e quindi credo che mi aiuteranno. Adesso vedendo come va questo mondo forse sarebbe stato meglio se avessi fatto il corista!

La Ghost Track fa presagire un futuro un po' più elettronico di MM?
E' nata come un gioco e poi si è rivelata una cosa che a me è piaciuta moltissimo. Io tengo molto alla parte analogica nei miei dischi, in Solo 2.0 c'è un misto tra digitale e analogico. Spero che  in futuro ci possa essere un disco completamente elettronico, uno magari completamente unplugged, uno completamente jazz, uno completamente vuoto!

La Ghost track è un'anticipazione di quello che vedremo nel live?
E' un pezzo che è stato messo nell'album all'ultimo momento. E'  nato in una mansarda. un giorno che io e Mattia, uno dei ragazzi del mio gruppo, nonchè amico, abbiamo improvvisato, abbiamo fatto una sessione di tre o quattro ore di seguito di suono e voce, ed è uscita fuori quella da cui abbiamo estrapolato un pezzetto, magari in tour la sentiremo molto lunga.

Infatti alcuni chiedono se possono sperare di sentirla completa, magari in tour
Basta che non siamo in 10!

Spesso hai detto che vorresti affermarti come artista a 360°,  ti piacerebbe che "Solo" diventasse la colonna sonora di qualche film in modo da avvicinarti ad un altro mondo, come quello della recitazione?  
Che vorrei affermarmi come artista a 360° no, perchè non mi ritengo neanche artista, però mi piacerebbe fare un'esperienza che coinvolga la mia musica, la mia voce, o il mio essere. Mi piace il cinema, mi piacciono troppe cose,  impossibile farle tutte!

Quanto è soddisfatto Marco persona di Marco artista dopo Solo 2.0?
 Marco persona è abbastanza soddisfatto di Marco artista perchè comunque nel bene e nel male se la gioca sempre. Purtroppo Marco artista è legato a tante cose, tanti limiti, perché uscendo da un talent, come poi ho scritto nella canzone "Come ti senti", non puoi avere ideali o sviluppare le tue idee. Questo nel tempo diventa pesante perché nonostante cerchi di essere te stesso alla fine ti ritrovi sempre col pregiudizio su dove sei partito. 

Credo che anche in questo caso dipenda da persona a persona, da artista a artista, perchè ovvio che il talent  ti dà una notorietà veloce, poi tu ci devi lavorare e a seconda di come ci lavori poi esce lo spessore o meno.
Ovviamente, questo discorso è vero, però poi in pratica vieni bloccato nel senso che se poi vuoi fare qualcosa di diverso o di tuo, di nuovo o di non convenzionale, hai delle difficoltà in più. E' come un ghetto: il ghetto dei talent. Io credo che sia una grandissima vetrina e un'ottima cosa per i giovani, perchè in Italia non c'è la voglia di investire su di loro, non si dà loro spazio per emergere.  

Quali sono i comportamenti dei fans che più apprezzi e quali invece quelli che ti infastidiscono maggiormente?
Mi infastidisce quando vedendomi si mettono a piangere o esagerano il loro comportamento, perché siamo essere umani come loro. In più mi dispiace vederli piangere, però capisco se per loro è un motivo di sfogo perché lo faccio anch'io.  
Il lato positivo è che a me piace la tranquillità, quindi apprezzo quando possiamo parlare, quando mi chiedono come sto o commentano e criticano i miei dischi.

Come sei riuscito a superare i momenti difficili della tua vita?
Mi ha aiutato per il 50 % essere in mezzo alle persone che amo e per il resto isolarmi e riflettere: però credo che sia soggettivo, per ognuno è diverso.

Qual è la tua paura più grande  e qual è il desiderio che in questo momento vorresti realizzare?
La mia paura più grande è di fare buca al Palalotttomatica e a Assago. E' un passo abbastanza importante, non so se sia il momento giusto per questi posti  così grandi.
Però è vero che ogni volta che c'è stata un'occasione pubblica di incontro con i fans praticamente bisognava cacciarli
Sì però c'è la paura anche di deludere le aspettative perché c'è la sensazione di aver poco tempo per mettere in pratica le idee sul palco.

"Mangialanima" è dedicata ai fans?
Bisogna chiedere a Dente che l'ha scritta, però sì, potrebbe essere

Per quanto riguarda la copertina del disco, cosa rappresentano le mani che coprono il tuo viso?
Secondo me una bella immagine estetica e poi tutti i personaggi che fanno parte del Comic incluso nel disco e che lega tutto il progetto di Solo che poi proseguirà nel tour. I personaggi rappresentano le diverse sfaccettatutre di una mente.

Qual è il tuo pezzo preferito, escluso "Solo"?
Credo che in questo momento sia "L'equilibrista" che rappresenta anche il mio stato d'animo in questo periodo, in equilibrio su un filo invisibile.

Nel nuovo album i pezzi scritti da te, come "Tanto il resto cambia" e "L'equilibrista" hanno riferimenti autobiografici?
Credo che chiunque non abbia vissuto dentro una teca abbia riscontrato nella propria vita emozioni e sensazioni descritte in queste due canzoni, per questo possono anche riferirsi alla mia storia personale.

Come è nata l'idea del Comic?
Nasce da un mio sogno e dalla voglia di Stella Fabiani di creare qualcosa oltre la musica, una storia fatta di immagini, anche perchè in questo ambiente l'arte ormai rappresenta il 35% e se ci sono le idee è bene svilupparle il più possibile.

Rivedremo il Comic nei live?
Il Comic avrà un cameo nei live che ovviamente saranno incentrati sulla musica. 







giovedì 22 novembre 2012

Pensiero indipen...DENTE

Da un'interessante intervista a Dente che, come sappiamo, ha scritto Mangialanima per Marco (per leggerla tutta cliccare qui: http://quotemagazine.wordpress.com/2012/11/20/chi-ha-pane-non-ha-dente-intervista-a-giuseppe-peveri/ ),
ho estrapolato un frammento che mi ha colpito maggiormente e che afferma ciò che io sostengo da sempre. Dente ha saputo spiegarlo meglio di me:

"Il dibattito tra indipendente e mainstream è sempre un tema spinoso. Spesso, non appena un musicista o una band indipendente fa successo e comincia a girare su radio e televisioni viene accusato di essere diventato mainstream, quasi come se voler far sentire la propria voce al di là dei piccoli club fosse una bestemmia.  Perché in Italia il desiderio di fare successo sembra spesso sinonimo di “vendersi”?

È una mentalità abbastanza stupida. Io ho sempre creduto che se una cosa di valore diventa popolare sia ancora migliore. Io sono felice se accade, perché vuol dire che il popolo è intelligente e ascolta cose di valore. La cosa che mi fa più rabbia di questa mentalità è proprio il fatto che se io faccio un disco per conto mio e a te, amante della musica indipendente, piace moltissimo, se questo disco fosse uscito per una major e avesse girato su tutti i network a te avrebbe fatto schifo. È una mentalità stupida perché è condizionata dal veicolo. Non si parla della musica, ma si parla di come la musica arriva. Allora, se ti arriva attraverso la televisione per un certo pubblico fa schifo, mentre per un altro tipo di pubblico è l’unica cosa possibile. Calcola che la maggior parte della gente considera una cosa reale solo se la vede in televisione. Se io non vado in televisione, per il 90 percento del popolo italiano non esisto.

Sanremo è un po’ l’emblema di questo fenomeno, no? Prendi Afterhours e Marlene Kuntz che vanno a Sanremo e si scatena il macello, Godano è costretto a scrivere sul sito dei Marlene un comunicato stampa in cui giustifica la partecipazione a Sanremo … C’è questa fobia.

Sì, decisamente. C’è questa fobia di mettere un piede dall’altra parte, di passare dalla parte “sbagliata” del muro che ci deve dividere per forza. Ma in realtà questo muro non dovrebbe dividerci. A me piace l’idea di mischiare le cose. Io ho scritto il testo per una canzone per Mengoni: mi ricordo che lo dicevo alle presentazioni che facevo alla Fnac e la gente in platea diventava di ghiaccio. Ho scritto il testo per una canzone bella che è stata cantata bene, perché non si può dire che quell’uomo canti male! Quindi cosa c’è di male? È un male che qualcuno che solitamente non mi ascolta adesso mi conosca? Cosa ho tradito? Niente."

Queste classificazioni io non le ho mai comprese fino in fondo: dibattiti infiniti tra musiche di diverse appartenenze, demonizzazione del pop, equiparato alla bassa cultura musicale
Mi altero perchè è lo stesso concetto del pregiudizio sulla provenienza di un artista, l'etichetta che Marco si porta dietro costantemente. Senza contare la critica al valore dei testi che canta; vorrei proprio capire perchè da lui si pretenda sempre e subito l'eccellenza, come se, tra l'altro, quello che si sente in giro fosse chissà quale componimento poetico (sfido a tradurre una qualsiasi canzone inglese e vedere se in Italiano avrebbe lo stesso successo).  
Pare che in Italia siamo tutti di livello aulico salvo poi far salire alle prime posizioni delle classifiche motivetti inascoltabili o, soprattutto, tagliare i finanziamenti alla cultura.
Come pure il bisogno di doverlo per forza incanalare in uno stile preciso. 
Se gli piacciono e riesce a lavorare su più direzioni, perchè non lasciarlo provare? Adoro quando riesce a armonizzare perfettamente i generi diversi, a miscelarli. 
Mi stimola a ricercarli e a seguirlo attentamente, mi incuriosisce e mi fa stare bene. 
E' questo è il compito primario della musica o no? 



(Foto di Francesca Lorenzoni)

martedì 20 novembre 2012

Nell'arena starò


Sono passati alcuni giorni da quando è uscito il singolo in radio e in questo periodo ci sono state molte reazioni all'ascolto, la maggior parte positive. Frequentando però il mondo di twitter, non posso fare a meno di notarne anche qualcuna negativa. Io non so se Marco legge e soprattutto se potrebbe offendersi, anche perchè la maggior parte sono insulti gratuiti che lasciano il tempo che trovano, ma è indubbio che ci si fa caso, anche fossero due o tre, perchè spiccano tra gli elogi. Tanto più che credo che le critiche positive dei fans già datati forse non facciano storia e in ogni caso faccia più rumore il male del bene, come in tutti gli  aspetti della vita.
A parte i discorsi sul "non si può piacere a tutti" vecchio come il mondo, vorrei dire a Marco (e anche ai fans che ci soffrono, compresa me) che in passato, all'inizio della carriera, ne hanno dette di tutti i colori anche di personaggi che ora vengono considerati quasi guru e che tutto ciò che toccano diventa oro, tipo Jovanotti o Cremonini, quindi lasciamo fare al tempo che prima o poi i frutti dell'impegno e del talento esploderanno come lui merita. Forza guerriero!


lunedì 19 novembre 2012

Intervista a Move Out


E poi chissà da quali meandri del web spunta un'illuminante intervista che la buona parte di noi aveva perso.

Marco risponde alle domande dei lettori di Move Out. (9 marzo 2012)

Tra le moltissime domande arrivate in redazione ne abbiamo sorteggiate alcune che abbiamo fatto a Marco, ecco il risultato:

In chi o che cosa ti piacerebbe reincarnarti in un’ipotetica altra vita?
Mi reincarnerei in me stesso. Oppure in Dio nell’anno zero. Se dovessi scegliere un artista direi Frank Sinatra.

Sei contento dei tuoi fan? Cosa cambieresti in loro?
Più che altro cosa cambierebbero loro in me. Io cresco cambio e mi modifico. Spero di crescere e cambiare insieme a loro.

E’ tempo di tour. Canterai e ricanterai i tuoi brani, cosa ascolterai per rilassarti prima dei concerti?
Io ascolto sempre Erikah Badu prima dei concerti. I suoi due album mi caricano, i suoi dischi suonano talmente bene che stimolano le papille suonative.

C’è qualcosa che vorresti fare che prima facevi e ora per mancanza di tempo non riesci più a fare?
Vorrei andare al cinema e al centro commerciale da solo.

Nell’intro di come ti senti dici, non avrai mai una copertina. Chi te l’aveva detto? E quando la copertina l’hai avuta è stata una rivincita?
Ogni cantante artista è un egocentrico, altrimenti non salirebbe sul palco davanti a migliaia di persone. Finire su una copertina è sicuramente una cosa bella. Mi è stato detto dal presidente di una casa discografica invece ormai faccio solo quello  

Solo 2.0 è nato dopo mesi di ricerca. Come sono nati i brani ? E’ vero che stai imparando a suonare due strumenti?
E’ vero ma l’album finale non è stato frutto di quella ricerca. Non sono stato molto libero alla fine di fare quello che volevo. Ho scritto testi, mi sono occupato degli arrangiamenti, ma non ho potuto bloccare canzoni che non mi piacevano.
Non sto imparando due strumenti, non è una cosa possibile per me. Strimpello solo il piano. Ho fatto quel piccolo pezzetto nel tour ma mi sono vergognato.

Come fa una persona solitaria e introversa come te a stare così sul palco davanti a tanta gente? E’ la magia della musica?
Me lo chiedo anche io. Ad Assago ero molto emozionato.  Poi quando inizia la musica tutto cambia. Mi si sono sgarrati pure i pantaloni ad Assago. Ma ho pensato subito ad una soluzione B. Io poi vado sempre di coglionaggine.

Puoi parlarci del nuovo tour che partirà ad Aprile?
Parte il nuovo  tour teatrale. Sarà acustico o elettronico? Non lo so, l’unica cosa che so è che finalmente si sentiranno gli accordi e l’armonia dei pezzi. Sarà un’atmosfera più intima che ancora non so dove porterà. Cambierà la scaletta, gli arrangiamenti, la scenografia.

C’è qualche cover che ti piacerebbe interpretare e non l’hai ancora fatto?
Si, lo scoprirete nel tour nuovo. Una anni 70 e una anni 80.  In questo periodo sto creando il nuovo tour e mi stimola tantissimo. Il live è la mia dimensione perché prevede il mistero, l’imprevisto. Mi piace il non sapere.

Potresti mai innamorarti o avere una conoscenza con una tua fan?
C’è una linea sottilissima, io non so più chi sono davanti alle fan.  Non credo che riuscirei ad innamorarmi di una fan, io faccio molta fatica a fidarmi delle persone. Molte persone mi seguono per quello che sono e quindi amano anche il mio essere antipatico o arrogante. Ormai sto più con le fan che con mia madre. Non so, mai dire mai.

Come è nata la scelta del terzo singolo “Dall’inferno”?
E’ sicuramente un pezzo che non rappresenta a 360 gradi il mio mondo , ma ne rappresenta una parta carina. Giocando sulle mie corde vocali. Inizia sottoterra per poi alzarsi. La scelta dipende un po’ come ti senti in quel momento. Sono molto affascinato dal mistero e spero di aver messo un po’ di Jack lo Squartatore in questo pezzo.

(Ivan Nossa per Move out)
Liz Argenteri ph)



venerdì 16 novembre 2012

The switch


Non è primavera (anche se le temperature miti di questi giorni porterebbero a crederlo), ma nel mondo mengoniano si comincia a respirare aria di rinnovamento, di rinascita e cambiamento. A partire dal sito ufficiale http://www.marcomengoni.it/
dove stamattina sono apparse foto mai pubblicate del servizio fotografico di Alessio Pizzicannella e l'invito ad iscriversi alla newsletter con la promessa di sorprese in arrivo, alla copertina e foto profilo di FB sostituite https://www.facebook.com/marcomengoniofficial?sk=wall&filter=1 alla pagina Twitter https://twitter.com/marcoofficial
Anche i muri sanno che sono e sarò sempre legata a SOLO 2.0, sia per l'apprezzamento che per le suggestioni vissute nell'attesa della realizzazione e, successivamente, nel corso dei due tour, per cui una parte di me sta soffrendo per il congedo da quella condizione, l'altra è in attesa fiduciosa di ciò che arriverà.
E a proposito di cambiamenti in atto, quale miglior ricordo?

THE SWITCH 
(video di Manu91283)


giovedì 15 novembre 2012

DALL'INFERNO


DALL'INFERNO (Marco Mengoni, P., M., S. Calabrese, Stella Fabiani)

Mi nasconderò tu già dormi e non sai quale maschera avrò 
Notte d'incubo qui nell'ombra ti spio guardo quello che fai. 

Io che vivo il mio tormento come un angelo all'inferno. 

Tu sei luce nel mio cielo scuro 
Rosso tramonto che incendia il nero. 
Tu sei acqua che scorre nel tempo sei l'invisibile male al cuore che io sento. 

Seguo gli ordini che hanno dato gli dei e non mi fermerò 

Io che vivo il mio tormento come un angelo all'inferno 

Tu sei luce nel mio cielo scuro 
Rosso tramonto che incendia il nero. 
Tu sei acqua che scorre nel tempo, sei l'invisibile male al cuore che io sento. 

Come un angelo all'inferno. 

Tu sei luce nel mio cielo scuro 
Rosso tramonto che incendia il nero. 
Tu sei acqua che scorre nel tempo, sei l'invisibile male al cuore che io sento.




mercoledì 14 novembre 2012

MANGIALANIMA

MANGIALANIMA   (Di Glen Byrne, Jim Duguid, John Fortis, Giuseppe Peveri)

C'è chi semina, chi fa pratica. 
C'è chi parte e non arriva mai. 
Chi si stimola, chi patetica. 
C'è chi dorme e si risveglia in una scatola. 
C'è chi sgomita, raggomitola. 
Chi sul bordo, chi incontri, che fai? A chi conta i guai? 
Possono fare di più 
telefonare a Gesù 
fare apposta di niente 
pagare di più. 
Ma non sanno che non lo sanno, non ti avranno mai. 

Che non ti avranno mai (x4) 


C'è chi immagina, chi statistica, chi ti parla senza voce ormai. 

Vola in alto là, mangia l'anima. 
Chi si vende più di quello che ha. 
C'è chi vomita, chi tonifica. 
C'è chi "contano gli anni che hai...e quelli che non hai". 
Ma possono fare di più 
telefonare di più 
fare finta di tutto 
pagare Gesù. 
Ma non sanno che non lo sanno, non ti avranno mai. 

Che non ti avranno mai  

Che non ti avranno mai 
non ti avranno mai non ti avranno mai... 
Che non ti avranno mai  







(Video di misslamentino)

sabato 10 novembre 2012

...Lui c'è


"Non conosco una via infallibile per il successo, ma soltanto una per l'insuccesso: voler accontentare tutti." 
(Platone) 


Tempo fa fantasticavo su una possibile raccolta delle cover che Marco ha interpretato in occasioni varie e che fanno parte del mio mp3, perchè non ritengo giusto che rimangano sconosciute ai più. Questa incisione nel tributo a Giorgio Gaber è un regalo sperato e inaspettato, tanto più con la piacevole sorpresa di essere stato scelto come singolo di lancio per il triplo CD e in rotazione su RTL 102.5.   Naturalmente tralascio le critiche dei puristi che ogni anno attaccano anche Dalia Gaberscik per alcune sue scelte sugli ospiti del Festival Teatro Canzone, tanto è risaputo che non si può accontentare tutti, che le reazioni sono soggettive e che soprattutto nessuno vuole sostituirsi all'artista Gaber ma solamente omaggiarne il pensiero, cercando anche di divulgarlo attraverso i giovani interpreti alla nuova generazione che non ha avuto modo di conoscerlo e apprezzarlo. Io, pur non conoscendo i motivi per cui Marco ha registrato una nuova versione e se è stata una sua decisione o una specifica richiesta della Fondazione (posso solo supporre che sia perchè il brano live era incompleto), sono contenta. Non perchè non mi fosse piaciuta lo scorso anno anzi, come ho già avuto modo di scrivere, per me in quell'occasione aveva rinfrescato un pezzo sempre attuale ma per forza di cose un po' datato, ma così ha avuto modo di renderlo più lento e quindi più vicino all'originale, più completo e comprensibile, entrando totalmente come sempre e con il suo stile nella canzone, quasi appropriandosene ma rispettando l'intento giocoso, leggero, ironico e con una punta di amaro dell'autore. Inutile aggiungere che le sfumature che caratterizzano la sua voce permettono di immaginare le espressioni fisiche di quanto sta cantando anche attraverso la radio, in più l'arrangiamento funky e il finale, con belle pennellate di colore caldo, acquistano una veste che permette di adeguarlo anche ai nostri tempi. Sono contenta, dicevo, perchè da ora in poi ogni passo che compie è indipendente da scelte e iniziative altrui, nessuno può recriminare o vantare diritti sui suoi meriti ( a parte ovviamente i suoi collaboratori attuali che mi pare stiano svolgendo un ottimo lavoro), ben venga quindi la totale autonomia di poter decidere il suo futuro. In questi giorni ho letto e sentito parole di apprezzamento da parte di persone che forse stanno cominciando a ricredersi sul suo conto o stanno togliendo il velo del pregiudizio dagli occhi, in più mentre noi ragioniamo sulla sua ipotetica partecipazione al Festival di Sanremo o rincorriamo qualsiasi voce che possa farcelo sentire vicino, lui, pur così giovane, con la sua riservatezza e fuori da ogni logica di mercato o di gossip, viene citato nei discorsi dei colleghi, degli speakers radiofonici, dei giornalisti e, dal momento che viene inserito nei tributi, omaggi, manifestazioni o iniziative di spessore, mi sembra sia entrato ormai nell'olimpo della musica e dello spettacolo (sto esagerando un po' forse, so che ha ancora tanta strada e molte esperienze da percorrere,intendo che credo e spero che sia considerato un "big").
Io sto seduta sulla sponda del fiume pronta a veder passare le prime vittime. Non sono vendicativa ma quel sorrisetto di soddisfazione dalla faccia non me lo toglie nessuno.


(Foto di Photomovie Francesco Magutti e Luca Chiaudiano per il Festival Teatro Canzone)

martedì 6 novembre 2012

...io ci sono


A dieci anni dalla scomparsa, la Fondazione Gaber ha realizzato un compendio culturale senza precedenti nella storia della musica italiana: l’uscita, il 13 novembre 2012,in tutti i negozi di dischi e in digital download, del tributo a Giorgio Gaber. Il titolo dell’album è "..io ci sono" il verso finale del brano “Io come persona”,  “...io ci sono” ed è stata anche l’ideale risposta che ciascun dei 50 artisti che hanno aderito al progetto ha dato alla Fondazione, ogni volta che è stato interpellato per rendere omaggio al Signor G. 
Il triplo CD raccoglie le migliori interpretazioni che i più grandi nomi della musica italiana hanno dedicato a Giorgio Gaber nel corso di questi dieci anni. I cinquanta artisti interpretano ognuno un brano diverso, tra cui Marco Mengoni con "Destra-Sinistra", già interpretata in una pirotecnica versione nell'edizione del Festival 2011.

Ne approfitto per aggiungere con amarezza che Dalia Gaberscik, organizzatrice del Festival annuale che si svolge a Viareggio, ha comunicato che, a causa della mancanza di contributi, la cittadina versiliese potrebbe perdere la manifestazione. Sarebbe una grave perdita in quanto si tratta di uno dei principali eventi che caratterizzano l'estate toscana, tanto più la prossima edizione che celebra il decennale della scomparsa di Gaber. 
Mi auguro che anche gli introiti derivanti dalla vendita di questo triplo CD, possano impedire il trasferimento della prossima edizione del Festival.











(foto tratta da http://www.giorgiogaber.it/ )

TANTO IL RESTO CAMBIA

TANTO IL RESTO CAMBIA (Mengoni, P. M. S. Calabrese, Fabiani)

Fuori è quasi giorno, 
sto pensando a te 
disperato vuoto dentro me..
Niente è mai perfetto, 
niente come vuoi  
siamo soli adesso pure noi.
Non so chi mi aiuterà 

a dimenticarti 
quando me ne andrò da qui.
Quanto male ci starò 

che sarai di un altro.  
Lo so ma è giusto così. 

Se cambierà per te nascerò ancora 
per il tempo rimasto cura sarò 
niente più come te.  

E verrà l'inverno 
neve scenderà 
il silenzio ti cancellerà.
Non verrò a cercarti, io ti scorderò 

servirà del tempo e guarirò.
Tutto quanto fermo a te 

tanto il resto cambia. 
Vivrò ma non vivrò mai.
Mille volte scoprirò che non mi innamoro 

anche questo tu lo sai.  

Se cambierà per te nascerò ancora 
per il tempo rimasto cura sarò 
niente più come te.
Se cambierà resti tu, l'universo. 

ora conterò cento,piano, 
mi volto,non c'è più ritorno. 

Io non so parlare 
però proverei 
questa volta forse lo farei.

lunedì 5 novembre 2012

SEARCHING


SEARCHING  (Mengoni, P.M.S.Calabrese,Fabiani, Daniel)

Searchin' lookin' at the moon, 
I believe and never lie. 
Know my love, and Know you are, 
everything within my life. 
I know your photograph, 
I know your windy stare, 
I know you wanna if I call 
I know you want to laugh. 
Go on a sing cry man, 
I know you wanna let it go. 
So I do you, know you 
everyway an' anytime I can. 
Although you feel lower everytime 
a lover true I am. 
I just wanna stay, 
I just want you, stay, 
show me how to play, how to play this game. 
Doesn't matter where you are, 
there's no place that is too far. 
I will love until I rule, 
in the kingdom of my heart. 
I know your photograph, 
I know your windy stare, 
I know you wanna if I call 
I know you want to laugh. 
Go on a sing cry man, 
I know you wanna let it go. 
So I do you, know you 
everyway an' anytime I can. 
Although you feel lower everytime 
a lover true I am. 
I just wanna stay, 
I just want you, stay, 
show me how to play, how to play this game. 
Only love remains, only love remains. 
After all the pain, only love will remain. 
Only love... Only love 
only love can play this game. 
I'll be love, I will always remain.




giovedì 1 novembre 2012

Il consiglio di Marco


Dopo mesi in cui chiedevo che Marco tornasse a postare suggerimenti musicali, finalmente l'altra notte l'ha fatto davvero. Posto che probabilmente è l'unica maniera per manifestare la sua presenza senza provocare decine di critiche insensate (al massimo voli di fantasia sul perchè abbia scelto proprio quella canzone) e ammettendo che sia vero che gli piace leggere le nostre opinioni e che molti hanno paragonato il modo di cantare di Asaf Avidan al suo, faccio finta che voglia conoscere il nostro parere e rispondo qui, nel mio spazio dove mi sento libera di esporre i miei futili pensieri.
A prescindere che sono diffidente nei confronti dei remix  perchè snaturano i brani originali e penso vengano creati per poterli ballare per cui al di fuori di quel contesto per me  ha poco senso ascoltarli,ho sentito anche la versione acustica e ammetto che il ritmo ossessivo e ripetitivo sembra fatto apposta per entrare in testa e non uscire più, ma mi sono anche resa conto che la tollero fino a metà durata, perchè poi la sua voce particolarissima e fuori dal comune, assume un tono troppo aspro, quasi straziante, fastidiosa. 
Non chiedetemi per quale motivo ma io riesco ad apprezzare solo da Marco certe esuberanze nel canto. 
Ho provato a chiedergliene un'altra ma per il momento non ho ottenuto successo! Spero sia la prima di una lunga serie, sarebbe piacevole ricevere qualche buonanotte in questo modo.