martedì 28 maggio 2013

SOLO SORRISI

Marco per il momento ha proposto "Solo" due volte, nella data Zero e a Milano, poi è scomparsa dalla scaletta e non è stata sostituita (poi Mengoni, se temporaneamente volessi rimpiazzarla con "Searching" o la cover di James Blake che hai già accennato, io non mi offenderei).
Non conosco i motivi di questa esclusione, perchè tutti noi che abbiamo amato da subito il primo potente singolo del precedente album, davamo per scontato che ne facesse parte. Alla luce della mia presenza al concerto e dopo averlo osservato in alcuni video, posso pensare che, proprio perchè è un brano che scava nell'intimo, che rappresenta un passato per certi versi doloroso, faccia fatica a ritrovarsi nello stato d'animo di quando l'ha scritta e che la senta troppo distante da quello attuale in cui, anche se probabilmente vivrà momenti negativi dettati dal carattere perennemente tormentato e malinconico, la luce che ha negli occhi e il sorriso stampato sulle labbra mi suggeriscono che stia vivendo felicemente tutto quello che sta accadendo intorno a lui.
Magari la canterà domani a Roma e quindi il mio discorso perderà di significato, in ogni modo penso che riarrangiandola come sa fare, troverà la chiave giusta per reinterpretarla indossandola di nuovo perfettamente, anche perchè quelle ali di cui parla credo le abbia finalmente trovate.




































(Foto di Silvia Orchi)



(foto di Francesca Lorenzoni)



sabato 25 maggio 2013

Parola d'ordine: condivisione

Sto pensando a tutti quelli che poche ore fa erano al Geox di Padova e ai loro volti sorridenti per ciò che hanno vissuto che poi è lo stato d'animo comune: Milano, Genova, Torino, Firenze, cambiano nomi delle città e dei teatri ma tutti noi chiudiamo dietro la porta per un paio d'ore pensieri, preoccupazioni e problemi quotidiani e ne usciamo più leggeri e sentendoci anche un po' migliori ed è per questo che vorrei che chiunque potesse avere la fortuna di assistere ad almeno uno di questi live.
Marco parla molto di condivisione e dopo essere stata a Milano e a Firenze e aver captato notizie da altre date, capisco che è la parola più giusta per definire "L'essenziale tour". Probabilmente sentiamo tutti il bisogno di fargli sentire da vicino quell'affetto che abbiamo provato attraverso lo schermo della tv a febbraio, quando tutto questo susseguirsi di emozioni ha avuto origine perchè veramente io sento come se tutto il teatro ogni sera lo avvolgesse in un abbraccio. 
Man mano che passa il tempo anche lui sembra più rilassato, prende confidenza e padronanza della situazione, si sorprende di vedere tutto stipato fino all'ultimo loggione lassù in alto, scioglie le tensioni e le insicurezze acquistando fiducia nel suo pubblico che lo adora, si sente a casa, si racconta scoprendosi e aggiungendo nuove parole ai suoi aneddoti, dice che quando fa spettacolo indossa la maschera di Mengoni cantante ma in realtà è molto timido e si vergogna quasi di salutare le persone, trascina teneramente sua cugina sul palco facendoci sentire per un attimo parte della sua famiglia, dedica "L'essenziale" al suo esercito, parola che non associa più alla guerra e assorbe con lo sguardo tutto l'amore che ha intorno.
E non importa se le "sorprese per Marco", come è facile leggere in giro, non sorprendono poi più di tanto e se vengono ripetute più o meno con le stesse modalità in ogni città, non importa perchè quello che conta è l'entusiasmo con il quale vengono organizzate, la voglia di leggergli negli occhi la soddisfazione, il bisogno di rendergli una piccolissima parte delle emozioni che lui ci regala continuamente e di assicurargli che saremo sempre con lui.
Vedendo i suoi sorrisi aperti e i suoi occhi lucidi spero che finalmente abbia capito.








martedì 21 maggio 2013

Le cronache di Malmo

Superato l'impatto emotivo di averlo visto su quel palcoscenico internazionale di uno degli eventi musicali più seguiti al mondo e consapevole che ci aveva voluto tutti con sè simbolicamente, stringendo tra le mani quel tricolore che gli era stato regalato da alcuni fan presenti, posso finalmente trarre le conclusioni di questa nuova esperienza vissuta da e con Marco.
Ho visto un ragazzo, forse un po' stanco dalle continue prove, ma determinato a far conoscere il proprio valore in soli tre minuti di esibizione. E se lo scopo della sua partecipazione era quello direi che è andato a buon fine, a giudicare dall'interesse che ha suscitato la sua presenza, dai messaggi che ci lasciava, alle numerose interviste, alcune veramente surreali e divertenti che ne hanno provato la simpatia, alle foto con i colleghi in gara, ma soprattutto la sera della finale e nei giorni successivi, quando ho perso il conto dei tweet di apprezzamento in tutte le lingue sulla bellezza della canzone e le doti vocali (e non solo) del "bell'italiano".
A dispetto di tutti coloro che lo esortavano a portare un brano più ritmato e una scenografia più vivace si è presentato con la sua canzone fortunata che ha difeso fin dall'inizio con caparbietà: una melodia classica scritta da tre italiani perchè non andava a rappresentare se stesso ma il nostro paese, elegante, minimalista, senza orpelli e artifici, ammaliando anche chi non capisce il senso delle parole con la forza della sua voce e il linguaggio degli occhi e del corpo. Finalmente la sua presenza e la sua performance lineare, misurata, semplice hanno regalato all'Europa l'immagine di un' Italia più pulita di quanto non sia stata finora per altri aspetti.
Leggendo i commenti, i plausi e i riscontri in termini di vendita, direi che meglio di così non sarebbe potuta andare: Marco ha conquistato anche i paesi d'Oltralpe e sarà presto pronto a correre in tutta Europa. Dopo però.... per il momento è tutto nostro con le tante tappe del tour, non vogliamo mica perdercelo prima che fugga via!!























(foto di Dennis Stachel (EBU).Liz Argenteri, Sorrisi e Canzoni, Marco Mengoni,per te un Pensiero Speciale)

 

giovedì 16 maggio 2013

Intervista con Paolo Giordano


Linea diretta con Marco Mengoni
(da Witty TV)

P: Il tuo disco si chiama "Prontoacorrere", immagino tu ora abbia il fiatone.
M: no, perchè ho fatto palestra, mi sono allenato.
P: c'è qualche episodio di questi ultimi mesi che ti è rimasto impresso? Ad esempio qualche amico che non ti salutava più ed ha ripreso a farlo o cose del genere?
M: Ogni tanto escono fuori parenti che magari non esistono, questo mi fa sorridere, ma significa che mi sto comportando bene.
P: La canzone "L'essenziale", col verso "mentre il mondo cade a pezzi", rappresenta benissimo questo periodo, perchè è qualcosa che tutti proviamo in questa vita piena di insicurezze
M: Sì, ma la frase successiva " io compongo nuovi spazi" è di speranza. Io che sono giovane e collaboro con persone della mia età, ho sempre speranza per il futuro. E' vero che il mondo cade a pezzi ma siamo ancora in tempo per costruire nuove idee, nuovi orizzonti. 
P: nei nuovi spazi di cui parla la canzone non dovrebbero esistere pregiudizi. Tu a volte ne sei stato vittima da parte di miei colleghi, della critica o di tanti che hanno pensato che provenendo da un talent show non fossi abbastanza bravo o che ti hanno respinto prima di capire effettivamente il tuo valore. Pensi di averli superati o che ci sia ancora starda da fare?
M: Penso che una persona debba prima di tutto portare a termine le proprie idee, concretizzarle, poi il giudizio e il pregiudizio sono sempre esistiti e purtroppo per aspetti ben più gravi che una provenienza da un talent. Comunque mi dà più fastidio se uno non controlla bene il libretto del disco per vedere da chi sono scritti i pezzi.
P: Quindi se ti considerano solo un interprete senza sapere che sei un autore che canta le proprie canzoni?
M: sì, non mi importa se dicono che provengo da un talent e non valgo niente, io vivo tranquillissimo lo stesso
P: Parlando di tuoi colleghi, qualcuno come Noemi fa il giudice in un talent, tu lo faresti?
M: In questo momento forse non mi sentirei adatto, per ora preferisco scrivere, salire su un palco e fare musica
P: a proposito di scrittura, di cosa parla "Non me ne accorgo"?
M: Inizia con la frase secondo me bellissima "Sai che musica è dolore". Parla di una storia d'amore come molte altre del mio disco, perchè qui rivelo anche la parte sentimentale di me. La frase che mi ha colpito scrivendola è "Che fretta hai di capire cosa siamo noi", perchè per me un rapporto deve essere vissuto giorno per giorno senza l'urgenza di catalogarlo ed etichettarlo, deve crescere libero.
P: Mi piacciono moltissimo le parole che hai appena detto e mi hanno fatto venire in mente una tua intervista a Vanity Fair in cui hai confessato il desiderio di avere un figlio. E' difficile immaginare che un giovane come te,nel pieno del successo, voglia avere un figlio, tutti si sono chiesti per quale motivo tu abbia detto una cosa del genere e se magari hai questa prospettiva nell'immediato.
M: veramente lo dico da molto tempo, solo che magari ora c'è più attenzione su di me. Ho un istinto paterno abbastanza forte, mi piacerebbe dare un seguito al mio cognome, non per creare una dinastia, ma semplicemente perchè è un'esperienza molto forte e per questo devi essere piuttosto maturo, mi piacerebbe ma ovviamente adesso non potrei perchè farei solo del male a questa eventuale creatura. Mi piace l'idea ma per metterla in pratica devo crescere ancora, non si fanno queste cose tanto per...ovvio che se poi dovesse succedere...
P: quindi non sei fidanzato per poterci pensare?
M: Purtroppo no, ma perchè non ho abbastanza tempo
P: Ma l'amore non è una questione di tempo!
M: Invece secondo me sì, anche, perchè sono una persona molto fisica.
P: prima di salire sul palco molti artisti hanno un rito scaramantico, tu hai qualcosa in particolare?
M: No, non sono scaramantico nè superstizioso
P: la canzone che ti ha cambiato la vita?
M: "La luce dell'est" di Lucio Battisti
P: Cosa pensi della tua imitazione a Zelig?
M: Che mi sono divertito tantissimo, non mi era mai capitato
P: scusa ma non sei superstizioso, non sei permaloso, avrai pure un difetto!
M: alcune volte sono un po' oltre, eccedo facilmente
P: Quando hai vinto il festival qual è stata la telefonata che ti ha colpito di più? E  tu hai sentito il desiderio di chiamare qualcuno per esprimere la tua felicità?
M. sicuramente quella degli amici che comunque erano tutti lì con me.
P: perchè in fondo il tuo mondo gira insieme a te
M: sì, ti scegli le persone con le quali poi condividi tutto e quindi anche la gioia della vittoria. Anche i miei genitori erano con me in quel momento.
P: Dopo l'inizio del tour partirai per la Svezia per partecipare all'Eurosong contest e canti in italiano a differenza di Nina Zilli che l'anno scorso ha adattato una parte della sua canzone in inglese.
M: Non voglio fare paragoni, a me sembra giusto portarla in italiano perchè rappresento l'Italia in questo contesto. Poi "The essential" suonava anche male!
P: Come sei oggi? A parte pieno di musica e entusiasta, ti senti migliorato e in equilibrio o hai dei sogni da realizzare?
M: sono una persona abbastanza concreta quindi i sogni li faccio gradino per gradino. Sto bene, sono felice e tranquillo.
P: infatti ti ho sentito sereno, grazie per la bella chiacchierata e tanti in bocca al lupo per tutto.
M: grazie a voi, mi dispiace che siamo sempre di corsa.


mercoledì 15 maggio 2013

Da Malmo Eurovision Song Contest

Da Febbraio stiamo veramente galoppando. Non faccio in tempo ad assimilare un'emozione che ne spunta un'altra e un'altra ancora. Credevo che tutta la settimana sanremese fosse il top ma non mi ero resa ben conto di tutte le conseguenze della vittoria, invece ho capito che "il meglio deve ancora venire" comincia ad avere un senso: l'uscita del disco e la scoperta del nuovo Marco, tutti gli apprezzamenti da parte di chi fino a quel momento l'aveva ignorato se non addirittura snobbato, l'annuncio delle date del tour, l'emozionante prima e ora la partecipazione all'ESC.
Seguendo la sua avventura mi sono resa conto che la manifestazione è ben più importante di quello che si pensi qui in Italia e, nonostante la pallida promozione fatta dalla RAi che pur trasmettendo semi e finale dovrebbe essere interessata quantomeno all'audience, ha un bel seguito di appassionati.
Domenica Marco è partito per Malmo, dopo il concertone di Radio Italia con una piazza stracolma (ha cantato " In un giorno qualunque", "Pronto a correre" e "L'essenziale" insieme a tutto il pubblico, un colpo al cuore sentire quel riscontro dopo il Teatro degli Arcimboldi)


(Foto di Marco Piraccini)

e twittandoci che ci avrebbe portato con sè;




il giorno successivo ha scritto due volte e allora ho realizzato che veramente ha bisogno del nostro sostegno e vuole sentirci vicini.

Per fortuna abbiamo potuto seguire via streaming l'arrivo sul red carpet di tutte le delegazioni durante la cerimonia di apertura, commentare i look e fare allegramente congetture su come si sarebbe presentatoil nostro, senonché ci ha spiazzato tutti come sempre, portando la sua semplicità con un abbigliamento molto casual in antitesi totale rispetto a quello che indosserà la sera della finale: cappellino, giubbotto in pelle, jeans e una T-shirt con la stampa "Senti il sound" a noi tanto cara a ricordarci che ci aveva veramente portato tutti lì. Dissacratorio, ironico, divertente, umile, una vera ventata di freschezza, all'inizio forse un po' a disagio per la situazione forse troppo patinata (e io che non sopporto le convenzioni, l'etichetta forzata,gli obblighi e la pomposità di certe occasioni ho adorato il suo coraggio di essere se stesso), ma poi saltellante, felice e disponibile al momento di scambiare saluti e foto con il pubblico che lo acclamava.



La sera ci ha ringraziato per la FA che l'ha fatto rimanere nei trend topic per diverse ore scrivendo che ci stava leggendo (spero vivamente di no perché eviterei volentieri qualche figuraccia) e così mi sono resa conto che saranno giorni veramente faticosi per poter star dietro a tutto, anche perchè a Sanremo per lo meno si parlava italiano, invece ora seguire tutte le interviste diventa complicato, avrei bisogno anch'io di un'interprete! Questo comporta che causa Mengoni avrò un nuovo stimolo per studiare meglio l'inglese.

Ieri sera abbiamo potuto seguire la prima semifinale in cui sedici partecipanti si sono sfidati, Marco era presente in platea ed è stato presentato insieme al videoclip che racconta la sua quotidianità. Vederlo in mezzo a tutte quelle bandiere di tante nazioni e soprattutto sapere che ora è conosciuto in mezzo mondo mi ha portato alle lacrime di commozione.
Vola, Marco, vola lì dove ti meriti di stare.


venerdì 10 maggio 2013

"L'essenziale Tour" ovvero "sento nelle vene vita che si muove"

Se dovessi raccontare questo live con un'immagine di uno stato d'animo, questa sarebbe la frase più appropriata. Ho avuto la sensazione palpabile di essere dentro allo spettacolo e di esserne coinvolta in pieno, che quelle torrette attraversate da led colorati trasmettessero davvero un flusso di corrente che univa il pubblico al palco. E in effetti è stato un tripudio di mani alzate e offerte in direzione di colui che fin dalle prime note è riuscito a farti sentire parte integrante delle sue emozioni, trasformando l'ultima frase di "Pronto a correre"  in "sarò pronto a correre per voi", sorrisi aperti e occhi luminosi regalati a tutti, come fossimo stretti in un simbolico abbraccio.
Marco appare in completo Ferragamo scuro che cambierà in un total viola dopo la pausa e ancora in jeans e T-shirt con stampa "senti il sound" (il motto che ci ha suggerito incuriosendoci durante la preparazione del disco) sul finale, presentando tutti i brani del nuovo album e alcuni ormai indimenticabili del vecchio repertorio, piedi ben piantati in terra a mostrare una raggiunta consapevolezza di sè e di ciò che ha da dire, le mani a calcare l'importanza delle parole pronunciate col canto. 
E poi le luci pulsanti e il battito ritmato delle mani a simulare le pulsazioni del cuore su "L'equilibrista", l'arrangiamento swing di "Credimi ancora",la sorpresa di vedergli una chitarra tra le mani in "I got the fear", con una tastiera in "Come ti senti" cantata in posizione impossibile per molti, i fiati suonati con la voce, un assolo di Luca Colombo da standing ovation per aprire una "Solo" meno arrabbiata, la determinazione di "Dall'inferno", il simultaneo alzarsi tutti in piedi nel momento in cui lui si inginocchia dichiarando "chiedo scusa, sono ancora un re" quasi fosse una cosa preparata in precedenza, la sua voce calda, ricca di sfumature sempre cristallina sugli "appuntamenti" che non sono mai mancati, la condivisione totale con noi in "L'essenziale" cantata in un unico coro e i nostri cartelli tenuti in alto "Il tuo esercito è sempre con te, grazie" per finire con l'energica "Una parola" che mi ha lasciato addosso tanta adrenalina da non chiudere occhio per tutta la notte.
Uno spettacolo veramente curato nei minimi particolari e da non perdere per chi ama la musica e un artista che lavora con passione e serietà e che ha sempre molto da offrire. 
Marco vola sempre più in alto, la musica ha scelto lui perchè lo ha riconosciuto e non avrebbe potuto fare altrimenti.


                                                  (foto di Cristina Pomari)
(foto di Liz Argenteri)

martedì 7 maggio 2013

#AVESSIUNALTROMODO ( testo)


AVESSI UN ALTRO MODO (Piervincenzo Cortese, Alessandro Canini)

Tu mi dici come passa il tempo 
Tu mi chiedi se mi sento meglio 
Poi respiri mentre ti racconto 
che da giorni non rifaccio il letto 
Qui la casa sembra un po’ più grande 
e la notte mi fa un po’ più effetto 
ma la vita che mi sono scelto 

Sei stata bene su in Irlanda 
e ci torneresti pure in inverno 
Ma davvero te ne sei andata 
per sentirti solo più lontana 

Ti vedo molto più serena 
negli occhi hai una luce nuova 
Ti va di rimanere ancora 
ancora adesso come allora 

Avessi un altro modo 
per guardarti lo farei 
Avessi una ragione 
per scordarti proverei 
a volare piano 
e ad andare lontano 
a dimenticare tutto 
tutto

Se mi avvicino ti lasci andare 
Se mi avvicino ti lasci toccare 
Se mi avvicino ti voglio sentire 
Se ti avvicini facciamo l’amore 

E poi domani se piove o c’è il sole 
non mi interessa non voglio sapere 
come sei bella lasciati guardare 

E non c’è niente da spiegare 
E non c’è niente da rifare 
Adesso lasciamoci andare 
Adesso senza più parole 

Avessi un altro giorno 
per guardarti lo farei 
Avessi una ragione 
per fermarti proverei 
a volare piano 
e ad andare lontano 
e ritrovare tutto 

E passa il tempo  
e servirà più tempo 
per sentire ancora  
e per mentirti ancora 

Avessi un altro giorno
per guardarti lo farei 
avessi una ragione 
per fermarti proverei 
a volare piano 
ad andare lontano 
e ritrovare tutto



domenica 5 maggio 2013

Buona corsa Marco!

Con la data zero a Civitanova Marche di questa sera inizia ufficialmente "L'ESSENZIALE TOUR".
Sarò a Milano mercoledi prossimo per cui vorrei aspettare di vedere e sentire tutto da sola, senza spifferate inopportune.
Nel frattempo andiamo a sponsorizzare la partecipazione all' EUROVISION SONG CONTEST a Malmoe.
Buona corsa Marco!

mercoledì 1 maggio 2013

PRONTO A CORRERE PER ME

"Pronto a correre" mi è piaciuta subito per la carica che mi procurava. E' stato presentato come un brano positivo e nel canto di Marco ho percepito un lato deciso, forte, un invito a prendere in mano la propria vita, a rialzarsi e ripartire reinventandosi dopo una delusione o un periodo di stallo, accettando e affrontando tutto quello che può succedere nello scorrere della nostra esistenza. Tutto questo si è rafforzato vedendo il video in cui mostra la caparbietà di andare dritto per la sua strada, anche controcorrente rispetto agli altri e lasciando indietro qualcuno che non condivide il suo modo di procedere o non riesce a tenere il suo passo.


Sappiamo tutti che la pista di atletica rappresenta il ciclo vitale di ognuno di noi ma mi sono divertita a prendere in esame alcuni dettagli che non credo siano casuali e a dar loro la mia interpretazione.



In occasione dell'8 marzo, Marco ci ha ricordato che per lui la donna è espressione di vita ed ecco all'inizio l'incontro con la giovane donna in attesa e alla fine con l'anziana figura femminile a rappresentare tutto il percorso vitale dalla nascita alla maturità.

Indossa abiti eleganti nonostante sappia che deve correre, forse perchè la vita è un dono prezioso che va trattato con riguardo, ma con le scarpe da runner per percorrere agilmente la pista.
Come in Solo (Vuelta al ruedo) attraversa una specie di tunnel, questa volta senza ostacoli ma solamente con un po' di polvere da grattare via.






 



Salendo tranquillamente le scale sulle quali vediamo posarsi del polline che per me rappresenta l'arrivo della primavera e quindi una rinascita, apre una porta e si affaccia alla vita. 






Lasciandosi alle spalle l'infanzia e liberando le scarpe dalla colla che lo teneva ancorato al passato, 





  



si lancia nella fase adulta incrociando occasioni, relazioni, conoscenze, amicizie trovate e perse, giudizi e indifferenza altrui, affetti e perdite







condividendo tratti di strada,  





affrontando tutto di petto (con quel salto a braccia aperte contro le figure riunite)





e la consapevolezza di possedere le ali ma il bisogno di rimanere con i piedi per terra ( perchè in fondo i piccioni sono sì volatili ma i loro viaggi sono sempre contenuti).



Quando crede di essere al capolinea e di non aver più la forza per proseguire, la vita gli offre ancora l'occasione di un sorriso e una nuova occasione per non arrendersi, semplicemente cambiando il passo e adeguandosi a un'altra condizione con serenità.