giovedì 16 maggio 2013

Intervista con Paolo Giordano


Linea diretta con Marco Mengoni
(da Witty TV)

P: Il tuo disco si chiama "Prontoacorrere", immagino tu ora abbia il fiatone.
M: no, perchè ho fatto palestra, mi sono allenato.
P: c'è qualche episodio di questi ultimi mesi che ti è rimasto impresso? Ad esempio qualche amico che non ti salutava più ed ha ripreso a farlo o cose del genere?
M: Ogni tanto escono fuori parenti che magari non esistono, questo mi fa sorridere, ma significa che mi sto comportando bene.
P: La canzone "L'essenziale", col verso "mentre il mondo cade a pezzi", rappresenta benissimo questo periodo, perchè è qualcosa che tutti proviamo in questa vita piena di insicurezze
M: Sì, ma la frase successiva " io compongo nuovi spazi" è di speranza. Io che sono giovane e collaboro con persone della mia età, ho sempre speranza per il futuro. E' vero che il mondo cade a pezzi ma siamo ancora in tempo per costruire nuove idee, nuovi orizzonti. 
P: nei nuovi spazi di cui parla la canzone non dovrebbero esistere pregiudizi. Tu a volte ne sei stato vittima da parte di miei colleghi, della critica o di tanti che hanno pensato che provenendo da un talent show non fossi abbastanza bravo o che ti hanno respinto prima di capire effettivamente il tuo valore. Pensi di averli superati o che ci sia ancora starda da fare?
M: Penso che una persona debba prima di tutto portare a termine le proprie idee, concretizzarle, poi il giudizio e il pregiudizio sono sempre esistiti e purtroppo per aspetti ben più gravi che una provenienza da un talent. Comunque mi dà più fastidio se uno non controlla bene il libretto del disco per vedere da chi sono scritti i pezzi.
P: Quindi se ti considerano solo un interprete senza sapere che sei un autore che canta le proprie canzoni?
M: sì, non mi importa se dicono che provengo da un talent e non valgo niente, io vivo tranquillissimo lo stesso
P: Parlando di tuoi colleghi, qualcuno come Noemi fa il giudice in un talent, tu lo faresti?
M: In questo momento forse non mi sentirei adatto, per ora preferisco scrivere, salire su un palco e fare musica
P: a proposito di scrittura, di cosa parla "Non me ne accorgo"?
M: Inizia con la frase secondo me bellissima "Sai che musica è dolore". Parla di una storia d'amore come molte altre del mio disco, perchè qui rivelo anche la parte sentimentale di me. La frase che mi ha colpito scrivendola è "Che fretta hai di capire cosa siamo noi", perchè per me un rapporto deve essere vissuto giorno per giorno senza l'urgenza di catalogarlo ed etichettarlo, deve crescere libero.
P: Mi piacciono moltissimo le parole che hai appena detto e mi hanno fatto venire in mente una tua intervista a Vanity Fair in cui hai confessato il desiderio di avere un figlio. E' difficile immaginare che un giovane come te,nel pieno del successo, voglia avere un figlio, tutti si sono chiesti per quale motivo tu abbia detto una cosa del genere e se magari hai questa prospettiva nell'immediato.
M: veramente lo dico da molto tempo, solo che magari ora c'è più attenzione su di me. Ho un istinto paterno abbastanza forte, mi piacerebbe dare un seguito al mio cognome, non per creare una dinastia, ma semplicemente perchè è un'esperienza molto forte e per questo devi essere piuttosto maturo, mi piacerebbe ma ovviamente adesso non potrei perchè farei solo del male a questa eventuale creatura. Mi piace l'idea ma per metterla in pratica devo crescere ancora, non si fanno queste cose tanto per...ovvio che se poi dovesse succedere...
P: quindi non sei fidanzato per poterci pensare?
M: Purtroppo no, ma perchè non ho abbastanza tempo
P: Ma l'amore non è una questione di tempo!
M: Invece secondo me sì, anche, perchè sono una persona molto fisica.
P: prima di salire sul palco molti artisti hanno un rito scaramantico, tu hai qualcosa in particolare?
M: No, non sono scaramantico nè superstizioso
P: la canzone che ti ha cambiato la vita?
M: "La luce dell'est" di Lucio Battisti
P: Cosa pensi della tua imitazione a Zelig?
M: Che mi sono divertito tantissimo, non mi era mai capitato
P: scusa ma non sei superstizioso, non sei permaloso, avrai pure un difetto!
M: alcune volte sono un po' oltre, eccedo facilmente
P: Quando hai vinto il festival qual è stata la telefonata che ti ha colpito di più? E  tu hai sentito il desiderio di chiamare qualcuno per esprimere la tua felicità?
M. sicuramente quella degli amici che comunque erano tutti lì con me.
P: perchè in fondo il tuo mondo gira insieme a te
M: sì, ti scegli le persone con le quali poi condividi tutto e quindi anche la gioia della vittoria. Anche i miei genitori erano con me in quel momento.
P: Dopo l'inizio del tour partirai per la Svezia per partecipare all'Eurosong contest e canti in italiano a differenza di Nina Zilli che l'anno scorso ha adattato una parte della sua canzone in inglese.
M: Non voglio fare paragoni, a me sembra giusto portarla in italiano perchè rappresento l'Italia in questo contesto. Poi "The essential" suonava anche male!
P: Come sei oggi? A parte pieno di musica e entusiasta, ti senti migliorato e in equilibrio o hai dei sogni da realizzare?
M: sono una persona abbastanza concreta quindi i sogni li faccio gradino per gradino. Sto bene, sono felice e tranquillo.
P: infatti ti ho sentito sereno, grazie per la bella chiacchierata e tanti in bocca al lupo per tutto.
M: grazie a voi, mi dispiace che siamo sempre di corsa.


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