sabato 30 marzo 2013

Corre verso l'infinito del pop

DOPO SANREMO Ecco l'ottimo lavoro del vincitore del Festival 2013

Marco Mengoni  corre verso l'infinito del pop

In progress è la voce di Marco, mentre Mengoni corre oltre la mente, la memoria e il cuore. Cerca nuovi incontri per smontare e rimontare in "#PRONTOACORRERE " (Sony) la sua vocalità, innazitutto.
Michele Canova lo aiuta, tra Los Angeles (Sunset Sound) e i suoi Kaneepa milanesi, a ritrovare la decontrazione di una vocalità votata all'esasperazione della semplice naturalezza che ha avuto in dono. Pop danzante, certo, ma internazionale e sofisticato, una materia in cui Marco ha messo mani, testa e istinto, sfarinando la sua potente biodiversità.
Per questo Gianna Nannini firma per lui con Pacifico "Bellissimo" e un Ivano Fossati senza remore pop rock (d'autore s'intende) gli spedisce "Spari nel deserto".
Quel che rende diverso il lavoro di Evan Bogart ( Jennifer Lopez e Rihanna) in "Non passerai", di Charlie Grant ( Def Lepard e Simply Red) in "I got the fear", Steve Robson (James Blunt) socio in un tormentone implacabile "Evitiamoci". O il singolo "Prontoacorrere" scritto con Mark Owen dei Take That. Il gusto delicatamente vintage disegna "Un'altra botta". Che delizia l'hammond, fiati phillysound e quel trombone in primo piano, Cesare Cremonini gli regala "La valle dei re".
Album ascoltabile e ballabile, vario nel tempo e in up tempo, attraversa veloce tutte le istantanee possibili di Mengoni oggi in una galleria del vento che indica la strada (highway) del futuro.
Cantato, suonato e prodotto benissimo, sancisce il trionfale ritorno di una grande promessa e realtà della nostra musica popular. Ma dall'orecchio fine, anche soul, rock e (tanto) jazz. Si dice: di qualità.

(Marco Mangiarotti per "Il giorno" 29 marzo 2013)



venerdì 29 marzo 2013

Making of L'essenziale

Il fotografo e regista Giuseppe La Spada, l’unico italiano ad aver vinto il Webby Awards, l’oscar di internet, ha lavorato con alcuni dei più importanti brand italiani e stranieri, passa dalla fotografia ai videoclip fino agli spot pubblicitari con la stessa fluidità dell’acqua, suo elemento preferito parla della sua collaborazione con Marco Mengoni:
"Con il mio studio ci siamo occupati di tutto: dalle foto, alle copertine dei singoli e del cd. In più, abbiamo prodotto il video di 'L'Essenziale'. Inizialmente Marco ha molto apprezzato le foto stampate nel mio studio e da lì siamo passati al resto. Mengoni è un artista e una persona speciale.
Appena ho letto il testo del brano non ho avuto dubbi.  Mi è sembrato giusto raccontare attraverso delle immagini una canzone che da subito mi ha colpito. Una sorta di fuga dal mondo in cui viviamo, un’evasione fatta di disegni, di musiche al pianoforte, di acqua. Perché è proprio l’acqua l’elemento essenziale di riconduzione al principio della vita.
Per me “l’essenziale” è lavorare su progetti che siano di qualità e riuscire a svolgere il mio lavoro; il mio modo di esprimermi è l’attuazione di certe visioni. È essenziale la ricerca come forma di arricchimento costante, come forma di indagine dentro e fuori. È essenziale non perdere di vista certe cose importanti, difenderle. Credo che l’uomo debba veramente fare i conti con la natura, rispondere nel senso di prendere responsabilità. Per me è mettere sotto gli occhi cose considerate banali, è una ricerca in cui trovo molte risposte, sia estetiche che sociali. L’acqua è anche un modo per portarmi le mie origini i miei luoghi e non sentire in maniera eccessiva il distacco. Se mi avessero proposto qualcosa che avrebbe potuto snaturare il mio lavoro non avrei accettato."



Making of del videoclip "L'essenziale"





mercoledì 27 marzo 2013

Tu non mi basti mai


Io lo sapevo! Sapevo, dopo l'interpretazione delicata di "Tu non mi basti mai", dove duettando meravigliosamente con il sax soprano di Stefano Di Battista, la sua voce si era fusa con quella degli strumenti, che l'album ci avrebbe riservato fantastiche sorprese. Nonostante l'iniezione settimanale di dosi di vaccino (attraverso i singoli che sono usciti su I-tunes), la malattia si è manifestata in tutta la sua virulenza. E io che speravo di prenderla più leggermente! Del resto, da uno che riesce ad inventarsi da solo o quasi una ghost track assurda per quanto inaspettata e poi si e ci uccide cantando "Tanto il resto cambia" o "Ciao amore, ciao", come fai a prevedere un percorso semplice e  lineare? E allora via sulle montagne russe insieme alle infinite sfumature della sua voce, ce n'è per tutti i gusti ( ma io che gusti ho se dico che mi piacciono tutte?). 
Non posso dire che le ami tutte incondizionatamente e allo stesso modo, certo ci sono anche quelle che in un primo momento salterei, ma ecco che accade l'insospettabile: in quel punto, sì, proprio lì, c'è quella frase che mi tocca, poi nell'altra un suono che mi attrae, non c'è niente da fare, ad ogni ascolto colgo qualche sfumatura che mi era sfuggita e che mi fa ribaltare tutte le teorie. 
Sono arrivata alla conclusione che non ci sono produttori, collaborazioni, argomenti e supporti vari che reggano, c'è lui e la sua ricchezza interiore che spiccano su qualunque cosa, la capacità della sua voce di adattarsi come un guanto ad ogni genere voglia proporre, il modo in cui pronuncia singole parole che penetrano nel profondo dell'anima, il suo carisma e l'abilità di coinvolgerti e farti immergere totalmente nei suoi viaggi mentali. E soprattutto il bisogno di continuare a svelarci parti di sè attraverso il canto. 
E' da molto che lo chiamo "guerriero" ma ora più che mai ne sono convinta: un guerriero con la faccia dipinta e le scarpe da ginnastica! 

(foto di Marta Vitulo)

sabato 23 marzo 2013

Viviamo il momento

Da Vanity Fair:
La frase "mentre il mondo cade a pezzi..." de "L' ESSENZIALE" ha una concretezza e una pesantezza costruite apposta per rimanere in testa. E' sicuramente di libera interpretazione, può descrivere un momento storico-sociale o di precarietà sentimentale.

"PRONTOACORRERE" è un atto di pubblica umiltà. Canta "grazie per avermi fatto male, non lo dimenticherò" perchè le cadute  e le botte fanno bene, aiutano a rialzarci ancora più forti e a capire come dovremo comportarci in futuro, bisogna sempre essere grati  per ciò che viviamo.
Su "NON ME NE ACCORGO"  dice "Che fretta hai di capire cosa siamo noi" perchè c'è sempre l'urgenza di etichettare una situazione che stiamo vivendo, di capire ciò che siamo. Non ama caratterizzare un rapporto sentimentale. E'.
Su "VENTI SIGARETTE", "come sai non è per sempre" rimarca il fatto che non ha mai detto questa frase. Dice che forse non è romantico  ma la ritiene un po' stupida, non ne capisce il senso. In amore sono più importanti i fatti delle parole. Vive il  momento per questo l' hanno sempre visto un po' come un alieno.  Il "per sempre" limita un certo tipo di libertà, sia perchè non sappiamo cosa potrà riservarci il futuro, sia perchè   dovremmo goderci quello che viviamo fino in fondo giorno per giorno. Quella frase invece sembra dare una sicurezza che  può portare anche a non impegnarsi per costruire il futuro, tanto qualsiasi cosa succeda staremo insieme.

Posso dire che amo la sua testa pensante e che sono d'accordo con queste parole? Ha detto che cerca di sfuggire la solitudine, di sforzarsi per uscire e per confrontarsi il più possibile con gli altri, sicuramente gli fa onore e lo arricchisce ma spero che non chiuda i suoi pensieri in un cassetto anzi, che continui a inserirli apparentemente come buttati lì, in una canzone, in un'intervista e che io sia sempre in grado di coglierne il vero significato. 





(immagine tratta dal booklet di #PRONTOACORRERE)

venerdì 22 marzo 2013

a Radio1 a Citofonare Cuccarini


L: E' passato un mese dalla vittoria, dopo questo vortice di emozioni come stai? immagino che tu non ti sia mai fermato perchè hai lavorato al disco.
M: La scelta è stata di far uscire il disco in seguito per cui dopo quei cinque giorni sono tornato subito in studio a seguire tutti i missaggi perchè sono un po' un "rompi" in quello che faccio.

L: Il team rinnovato è stata una scelta un po' traumatica o ponderata?
M: è stata drastica sicuramente, perchè quando lavori a lungo con le persone si instaurano rapporti che non sono solo professionali, diventa quasi una famiglia, quindi è stato molto difficile, ho passato un anno pesante ma le esperienze più forti sono quelle che ti rendono più consapevole e ti fanno crescere. Io la vedo in positivo, cerchiamo di guardare il bicchiere mezzo pieno.

L: Com'è cambiato l'approccio con il lavoro a distanza di due anni?
M: Cambiare un team è come cominciare daccapo perchè comunque devi conoscere e affiatarti con le nuove persone che ti acccompagneranno nel nuovo progetto. Il team è formato da giovani per cui l'entusiasmo era ancora maggiore.

L:  Ma oggi sei molto più presente con la scrittura dei testi
M: In realtà l'ho sempre fatto perchè sono puntiglioso, cocciuto, perfezionista, devo sempre controllare tutto, ma nella scrittura ho scoperto un'altra parte di me. Oggi è molto più concreta, meno metafisica, prima scrivevo un po' tra le righe, dall'Iperuranio, il magico mondo delle idee, ora sono più piantatao in terra. Le collaborazioni mi hanno fatto vivere il vero confronto che prima avevo solo con me attraverso lo specchio. Certo che guardando solo te dopo un po' ti abitui ai difetti per cui gli scambi umani sono fondamentali per quello che poi vai a raccontare su un palco.

L: L'album si intitola PRONTOACORRERE, dove vuoi andare?
M: PRONTOACORRERE è la frase più giusta per questo momento, perchè è una ripartenza, siamo davvero tutti con le scarpe da ginnastica e le lame (ovviamente di plastica) tra i denti.

L: Mi viene in mente quella frase : "Ogni giorno nella Savana quando sorge il sole una gazzella sa che per non venir mangiata dovrà correre. Ogni giorno nella Savana quando sorge il sole un leone sa che per mangiare dovrà correre. Non importa che tu sia leone o gazzella, se vuoi vivere devi correre", tu da che parte ti metti, sei più leone o più gazzella?
M: Un galeone, un misto tra gazzella e leone. Il mondo della musica può essere visto un po' come una savana.

L: Parliamo delle collaborazioni eccellenti italiane e internazionali in questo disco, da Gianna Nannini, a Cesare Cremonini, a Ivano Fossati che ha voluto regalarti una canzone e ha sempre dimostrato grande stima nei tuoi confronti ma sembra una persona piuttosto riservata, com'è lavorare con lui?
M: Si tratta di "Spari nel deserto" e io ancora non ci credo. Per me è un mostro sacro della scrittura. Io lo vedevo un po' irraggiungibile, come un artista inavvicinabile, invece è una persona stupenda, eccezionale. A dire la verità l'ho anche provocato perchè per portare il pezzo dentro il mood del disco ho stravolto l'armonia, quindi quando gliel'ho mandato modificato ho pensato che non mi avrebbe neanche risposto invece mi ha fatto i complimenti per avergli dato una veste migliore.  E' stata una grande soddisfazione, anche quando è venuto in studio per i missaggi e poi siamo stati a cena. Mi dispiace che abbia smesso di cantare ma cedendomi questa canzone mi ha fatto il regalo più bello che abbia mai ricevuto.

L: Michele Serra, uno tra gli autori del Festival, dopo averti sentito ha dichiarato di aver cambiato idea sugli artisti che vengono dai talent. Secondo te come mai esistono ancora questi pregiudizi, anche se per te ormai si tratta di passato remoto?
M: In realtà non mi infastidisce tanto questo quanto il fatto che mi si consideri solo un interprete ignorando che sono anche un autore dei miei pezzi.

L: Per il primo provino a X - Factor perchè hai scelto "Uomini semplici"?
M: Forse perchè mi ritengo un uomo semplice ed essenziale, anche se poi in realtà non lo sono del tutto.

L: Quali sono i tuoi riferimenti artistici?
M: Vado a periodi, magari mi fisso con la musica classica o col jazz dal quale ho iniziato. Un mio mito è David Bowie, che qualche anno fa ho sfiorato alla Mostra del Cinema a Venezia: sono arrivato in sala trucco poco dopo che lui era uscito e ho sentito che la ragazza che lo aveva truccato non sapeva chi fosse.

L: da 1 a 10 quanto sei orgoglioso di questo disco?
M: Non sono mai soddisfatto del tutto, gli do un 7 che per me è tantissimo. poi aspettiamo il voto del pubblico.

L: Tra gli autori Cesare Cremonini ha scritto per te "La valle dei re"
M: Non poteva esserci titolo migliore per uno che inizia la carriera con un EP chiamato "Re matto". Cesare riesce a descrivere fotografie quotidiane con una frase che mi arriva direttamente al cuore, quindi per lui nutro una profonda invidia positiva.

L: Se tu fossi un animale quale sceglieresti?
M: Son sempre stato legato grazie a mio padre ad un animale molto intelligente e bello esteticamente, scelgo il cavallo.

L: Se fossi un piatto?
M: Una carbonara che mi manca un po': E' un piatto completo, romano.

L: Un film?
M: amo gli horror ma sarei un Tarantino. Non ho ancora visto l'ultimo perchè aspetto che esca il DVD da vedere a casa da solo sul divano. Il mio amore per lui è nato così, vedendo "Le iene" da solo e sono rimasto stupito da quello che erano riusciti a fare con un pao di pinze, una tenaglia.

L: Un mezzo di locomozione?
M : una moto, ho appena preso il foglio rosa e tra poco coronerò il mio sogno, la mia prima moto. Sono stato ostacolato da tutti, poi non ho avuto tempo. E' una moto da passeggio, mi piacerebbe andare a fare un viaggio in Sud America.

L: un personaggio storico?
M: ho appena letto "L'elogio all'imperfezione" di Rita Levi Montalcini, , mi piacerebbe vivere quello che ha vissuto lei e che ha fatto per il mondo.

L: Se fossi un personaggio dei fumetti?
M: Diabolik, anche per l'attaccatura dei capelli anche se lui aveva gli occhi azzurri.

L: Un libro?
M: la trilogia "L'uomo dei cerchi azzurri" di Fred Vargas, gialli ambientati in Francia, mi piace l'atmosfera soprannaturale che descrive e mi ha dato molti spunti anche per i testi. 

L: Una canzone?
M: "Le te verità" di Lucio Battisti, che ha un testo senza tempo.

L: Un colore?
M: Il giallo. Avendo studiato all'istituto d'arte so che è uno dei colori che si acccosta alla follia come sinonimo di libertà.

L: per quanto riguarda il tour, vogliamo ricordare quando inizia?
M: L'8 maggio, poi facciamo una sosta per Malmo e altre date fino a fine mese. Ci sarà forse una parte estiva e poi tutto da confermare.

L: Quale sarà la canzone per l'Eurofestival?
M: Sarà "L'essenziale" . 


L: hai mai pensato di cantare in spagnolo e magari tradurre "L'essenziale"?
M: mi piace moltissimo lo spagnolo, vedremo



L: Cosa provi all'idea di rappresentare l'Italia in Svezia?
M: E' difficile per uno solo rappresentare una nazione creativa come la nostra. Io ce la metto tutta, spero di non fare brutta figura.

L: qui c'è un gruppetto di fan che ti faranno qualche domanda: Francesca, Ginevra, Lara, Arianna, Francesca
M: è una bella cosa, non le ho mai viste. 

F:  escludendo i complimenti c'è qualcosa che ti è stato detto da un tuo fan in questi anni che ti ha colpito particolarmente?
M: Una cosa ironica "Firmami le tette", di più profonde ce ne sono state tante. Mi piace quando criticano un pezzo o un'esibizione e la spiegano meglio di te. Io molte volte attingo da quello che scrivono per fare le interviste. sono critici musicali non da poco.

G: Qual è stato il primo CD che hai comprato e che è stato molto importante per la tua formazione artistica?
M: non mi ricordo, forse quello che mi hanno regalato i miei "Lo Zecchino d'oro".

A: hai fatto l'istituto d'arte quindi sei appassionato di arte. Vorrei sapere la tua corrente artistica e il tuo quadro preferiti
M: La corrente è sicuramente l'impressionismo e come quadro, per descrivere al meglio il periodo di sforzo e di lavoro, "l'urlo" di Munch

La: dalle anticipazioni abbiamo avuto modo di sentire un Marco diverso da quello di Solo 2.0. Ci stai mostrando un nuovo lato di te?
M: Io con i miei fan ho un rapporto strano: Mi piace parlare, spesso devono trascinarmi via. nelle interviste magari non spiccico una parola ma con loro mi ritrovo un po' a casa. In questo disco c'è un Marco un po' diverso rispetto alla scrittura dei testi che raccontano aspetti più reali, concreti, sono fotografie . Su Solo trovavi dei messaggi subliminali, dovevi leggere tra le righe.

L: Con questo nuovo sound, oggi sei fan di te stesso?
M: me lo chiedono spesso, perchè non lo sono mai stato. Questo disco è così disparato che ci trovo sicuramente qualcosa di mio, anche pezzi totalmente autobiografici.

L: c'è un cantante che ti piacerebbe vedere dal vivo?
M: sì, David Bowie
G: Ho notato che rispetto al passato sei diventato più sicuro e diretto anche nelle interviste oltre che sul palco. C'è qualcosa che ti ha portato a questo?

M: Il tuo percorso artistico si modifica in base alla vita quotidiana, a quello che stai vivendo. Sono ancora un po' sulle nuvole perchè mi piace starci ma magari in quattro anni che sono in questo mondo ho imparato alcuni trucchi del mestiere.

L: C'è un brano scritto e composto unicamente da te?
M: solo per il fatto che ci sia un produttore che confeziona il tutto non possono esistere brani completamente tuoi, comunque sì, su 15 qualcuno c'è, poi non mi piace autolodarmi, anche prima se scrivevo tutto io facevo firmare gli altri.

F: Nel video vediamo che utilizzi un pianoforte, hai preso lezioni o ti sei buttato?
M: Nel video io volevo che riprendessero mentre suonavo ma arrivato sul set ho scoperto che il piano era finto, di legno, con i tasti disegnati, così mi sono sfasciato le dita per cercare di suonare. Ho preso lezioni circa sei anni fa e dopo poco sono scappato. Non mi ritengo un pianista e mi sono vergognato per fare due note nello scorso tour. Non ho la sicurezza di un musicista per suonare davanti a un pubblico, mentre a casa sfascio la testa a tutti i presenti.

A: Qual è stato il momento in cui hai capito che la musica sarebbe stata la forza motrice della tua vita?M: Quando la mia prima famiglia artistica mi ha messo davanti a un bivio facendomi capire che se avessi voluto fare questo mestiere avrei dovuto tirarmi su le maniche.

 






mercoledì 20 marzo 2013

Marco in Hangout Google+


Il 19 Marzo Marco ha incontrato alcune fan in video chat di Google + :

Bruna: Cosa ti emoziona di più quando sei sul palco?
Marco: Dico sempre che ogni concerto dipende dal pubblico. Puoi passare una giornata non proprio bellissima, quindi arrivi sul palco e non hai la carica giusta per trasmettere qualcosa, dipende dall'energia che assorbi.  Mi emoziona la gente sorro il palco.

Chiara: in relazione alla presentazione all'Accademia di Brera, curi personalemte anche il packaging dell'album, la grafica, le copertine, l'allestimento del palco, le scenografie e i costumi, per rafforzare anche con l'immagine il concept che vuoi rappresentare?
Marco: Se nella vita sono un po' casinista, sul lavoro seguo tutto. Il bello di questo disco, come nell'altro, è che abbiamo scelto ragazzi che ancora studiano, per questo ho avuto la possibilità di interagire con loro e far passare l'idea che avevo del progetto, anche graficamente. Nella presentazione a Brera abbiamo dato la possibiltà a quattro ragazzi di intervenire sulle mie foto che verranno messe all'asta per finanziare le loro borse di studio.
Per quanto riguarda il palco ho sempre messo le mie idee, altrimenti sarebbe un falsare la mia personalità. Come i greci cerco di creare una statua bella fuori ma che trasmetta un messaggio, unendo l'estetica a tutto un concetto che parte da un'idea.
Mod: Il dvd contenuto nella versione dell'album racconta la tua esperienza a Sanremo.
Marco: Tengo a sottolineare che non ho scelto io il titolo ("Diario di un sogno". Abbiamo ripreso quest'esperienza e quando l'ho visto la prima volta mi sono emozionato.

Cindy: se tu potessi far tornare un personaggio del passato col quale confrontarti,  chi sarebbe?
Marco: Sarebbe mio nonno che purtroppo se ne è andato prima di X-Factor, mi farebbe piacere sapere cosa avrebbe da dire 

Fiorella: Restando in tema pittorico, se tu potessi descrivere le emozioni che provi quando sei su un palco attraverso un quadro di un pittore famoso, quale sceglieresti e perchè?
Marco: In questo momento in cui sta nascendo il nuovo tour sarebbe "L'urlo" di Munch, perchè creativamente parlando sono in quelle condizioni. Sicuramente sarebbe un Magritte, un po' metafisico.
Fiorella: Io invece ti raffiguro come la "Joie de vivre" di Matisse

Carmen: in questo album troveremo qualcosa di te che ancora non abbiamo conosciuto o che non sapevi di poterci dare?
Marco: In questo album c'è molto di diverso rispetto all'ultimo, sono ai poli opposti, l' approccio alla scrittura è molto più concreto. Si dà più importanza alla parola facendo meno arzigogoli. E' essenziale ma sempre Mengoni.

Mari: quale artista vorresti cantasse una tua canzone?
Marco: Mi piacerebbe un duetto con Selah Sue in "Natale senza regali" ma dovrebbe imparare l'italiano

MariaTeresa: La frase di MeriLuis dice "Il ragazzo lavorava in un bar... il ragazzo ha lasciato lì di lavorare e, agguantato un treno, è corso fino al mare",  ho avuto l'impressione parlasse un po' di te.  Quanto ci vedi della tua storia e in chi o cosa trovi il coraggio per prendere quel treno che molti per paura di sbagliare si lasciano scappare?
Marco: in effetti non mi ero mai soffermato molto su questa frase ma è vero: io ho preso quel treno e sono venuto  a Milano a fare i provini. Aver preso molte porte in faccia  e quindi tornare a casa un po' sconfitti credo che ti renda ancora più forte e ti dia il coraggio per buttarti. E' andata bene e posso solo ringraziare voi.

Robi: scegli una canzone per raccontati da ognuno dei tuoi album
Marco: "Lontanissimo da te", "Questa notte" versione reggae, " Tonight", "Pronto a correre".( in questo momento mi rappresentano tutti i pezzi di questo album, c'è solarità)

Moder: Sai già quale direzione far prendere al tuo tour? La scaletta per esempio?
Marco: La scaletta la stiamo definendo; per quando riguarda il gruppo, ci sono i tre che ho da sempre a cui si aggiungeranno altre persone per il tipo di strumentazione.

Ester: Avendo visto ciò che è successo in tutto questo periodo che consiglio daresti al Marco di cinque anni fa?
Marco: Di buttarsi come ho fatto. Oggi sono qui col sorriso e con questi risultati e molto contento di tutte le esperienze che ho passato, anche quelle negative che mi hanno permesso di crescere. Il consiglio in fondo è quello che mi hanno sempre dato i miei genitori: sentiti libero di sbagliare.

Priscilla: in tour avevi il vestito del Piccolo Principe, lo citi anche nell' "Essenziale"  (L'essenziale è invisibile agli occhi). C'è una connessione o è un caso?
Marco: "Il piccolo principe" è l'unico libro che ho letto due volte perché costretto a scuola: Non c'è una connessione ma se lo dici la troverò e me la rivendo nelle prossime interviste.

Il bello è che la critica si è accorta solo oggi che scrivo, anche se lo faccio da sempre, ma meglio tardi che mai. 
E' un disco molto vario, tipo montagne russe, ce n'è per tutti. Ci sono tre fasce sonore: le ballate alle quali è legata l'Italia del pop, la parte rock elettronica della quale fa parte "Pronto a correre", la parte più soul che riprende le mie origini e l'unica che esce fuori completamente è "Una parola", tutta dance e elettronica.
Siamo tutti pronti a correre insieme, ma ovviamente la canzone non parla di voi perché dice "Grazie per avermi fatto male", voi dovreste cambiare una parola "Grazie per avermi fatto bene", per essere ancora qui, perché senza la metà dell'esercito non funziona, quindi grazie a tutti.



martedì 19 marzo 2013

Marco presenta #PRONTOACORRERE


Abbandonata la vecchia cartella stampa lo staff del cantante distribuisce un vero e proprio libretto, coloratissimo e pieno di foto: così Marco si presenta alla stampa per far conoscere il nuovo disco #PRONTOACORRERE, presso l'Accademia di Belle Arti di Brera,  mentre alcuni studenti realizzano delle opere ispirate da suoi ritratti fotografici che poi andranno all'asta per finanziare una borsa di studio.

Avrebbe voluto chiamarlo PRONTO A RI-CORRERE perchè in realtà lo sta facendo da quattro anni, ma così sembrava di voler far ricorso in tribunale.  
E' difficile capire esattamente quando il disco sia stato concepito: sono stati studiati 40 provini, è stato un travaglio lungo perchè c'era tanto da scrivere, quattro anni di vita vissuta da voler raccontare e far conoscere alla gente. 
Oggi è come essere in sala parto, nasce il bambino concepito non da due persone ma da tanti giovani, un team tutto nuovo con tanta carica e voglia di fare, come lui che ha solo 24 anni ma gliene danno tutti almeno trenta ma forse è un bene, significa che sembra più saggio.
Il titolo rappresenta il momento che sta vivendo, le sensazioni che condivide con il suo staff.  "Correre verso il futuro, vivendo consapevolmente il presente pronto a ciò che succederà. Sempre in divenire. Questo album e’ un insieme di immagini, di idee, di esperienze, di incontri, è un anno di vita intenso che ho voluto riassumere con un’azione: correre, ricercando la concretezza, l’appartenenza alla terra. Pronto a correre quindi, cercando di assorbire i colori. Ricerco il nucleo, la semplicità, l’essenziale appunto;  anche l'anteprima del tour, a parte aspettarci un guerriero con due baffi stile Apache, sarà essenziale anche se l’essenziale di Mengoni è comunque tanta roba." Non sa dove corre, sa solo che non vuole arrivare.

C'è un Marco più concreto, sia per quanto riguarda la scrittura che la melodia, l'approccio alla vocalità. E' molto più diretto ma le parole nonostante siano semplici hanno un peso.  A Sanremo, interpretando la canzone di Luigi Tenco, ha avuto paura perchè sapeva di toccare un mostro sacro con un pezzo che è stato l'ultimo della sua carriera e che ha segnato un momento particolarissimo, ma ha ritenuto fosse giusto proprio per la semplicità delle parole usate. E' legato ad un certo tipo di cantautorato perchè tende ad essere malinconico, anche attraverso la scrittura dei testi.
Canova è nell'Olimpo dei produttori da molti anni, sono molto diversi e all'inizio si sono scontrati ma crede che in questo modo nascano i rapporti più duraturi. Gli ha insegnato moltissimo, cos'è la misura, a limare gli eccessi, a rendere un testo più terreno, gli arrangiamenti più immediati. E' confrontandosi con altre persone che si cambia e si cresce.

Spiega come scrive le canzoni. Prima disegna lo storyboard e, quando la storia ha un senso, scrive le parole e le mette in musica. È bellissimo perché alla fine ha la casa ricoperta di disegni.  Per questo è stato fondamentale l'apporto di Ermal Meta che lo ha aiutato a sfrondare gli eccessi e a cucirsi addosso i brani scritti da altri. Infatti dopo aver trasformato tutto l'arrangiamento del brano di Ivano Fossati per adattarlo alla linea dell'album, ha temuto il giudizio dell'autore che invece ne è rimasto contento e ha collaborato al missaggio in studio.  

E' nato nell'88, in pieno boom tecnologico e questo spiega l'uso dell' hastag nei titoli. In fondo i suoi fan utilizzano normalmente i social per pubblicizzarlo e diffondere il suo lavoro e crede che il futuro sia digitale, anche se lui rimane un po' antico, legato alle percezioni visive e fisiche. E' forse per questo motivo che predilige la parte live del suo lavoro. Su twiitter segue solo trenta persone, probabilmente perchè non ha avuto il tempo di aggiungerne altre, ma pensa siano le più giuste.
Questo album è molto vario, è diviso in tre piani sonori: una parte di ballate, molto più classica, più intima, delle quali fa parte "L'essenziale"; una seconda rispecchia la sua provenienza, il jazz o comunque l'R'nB e il soul, il rock'n roll più suonato, poi la parte elettro-rock, più potente. C'è anche "Una parola", un pezzo che si distacca completamente dagli altri, "moderno, come direbbe mia nonna".
Essere poligami fa rock ma lui non lo è affatto, è monogano e tiene a questo aspetto, preferisce chiudere un rapporto piuttosto che tradire. 
"Natale senza regali" è un pezzo autobiografico, legato alla sua infanzia, quando mancava il regalo più importante, la presenza degli amici, a causa delle feste natalizie che ognuno trascorreva con i propri parenti.
 










domenica 17 marzo 2013

Ricordando Sanremo

Una domenica di un mese fa mi svegliavo con un sorriso luminoso e ancora incredula di aver veramente vissuto l'emozione di vedere Marco con quel premio in mano. E per questo non sono ancora riuscita a scriverne. Mi pare di essere stata investita da un tir, frastornata, senza poter costruire un pensiero coerente, continuo a vedere l'immagine dei suoi occhi stanchi e quasi inconsapevoli di quello che stava succedendo intorno a lui su quel palco.
La settimana che ha preceduto il Festival è stata ricca di assaggi e notizie, foto e video messaggi, ma quello che mi è rimasto nel cuore sono le sue parole la sera della prima esibizione, quasi per cercare appoggio, coraggio e condivisione in chi sa che gli vuole bene. Ha sempre detto che prende la carica guardando negli occhi di chi gli è vicino, certamente attraverso uno schermo questo non è possibile ma il suo messaggio è arrivato forte e chiaro e spero che possa aver sentito tutta l'ondata di affetto e quanto eravamo coinvolti.
E' apparso elegantissimo, timoroso con la responsabilità di aprire la gara, con tutte le aspettative su di lui e con la certezza di essere sotto una lente di ingrandimento, immagino che in quella stretta di mano di Luciana Littizzetto fossero comprese anche tutte le nostre. Il suo sguardo verso il Maestro Gurian, la quasi immobilità davanti al microfono, la concentrazione e la voce trattenuta, in un primo momento la sua staticità e compostezza mi hanno un po' spiazzato.
La scelta de "L'essenziale" come canzone da portare avanti credo che abbia segnato positivamente tutto il percorso, a prescindere dal gusto, proprio perchè tutto il suo essere in questa occasione (dall'abbigliamento all'atteggiamento) e l'interpretazione di "Ciao amore ciao" hanno determinato la quadratura del cerchio con il senso del ritorno all'origine descritto nel brano.
La sera successiva si è rilassato, tanto è vero che nel mezzo della canzone ho avuto la netta percezione che fosse scattato qualcosa di diverso, i suoi occhi si sono accesi e ho esclamato " Ecco Marco finalmente!": uno sguardo fiero, agguerrito e deciso e da lì è filato tutto liscio, dalle interviste, tantissime e sempre interessanti, al trionfo.
La doppia soddisfazione è stata vederlo vincere con il brano di cui è coautore e presentandosi con uno stile semplice, pulito, quasi in punta di piedi, umile e forte al tempo stesso, senza voler attirare attenzione con teatrini e maschere appariscenti, con la sola forza della sua voce, del cuore e del suo corpo teso. Ha convinto ed emozionato tutti, anche il teatro intero era per lui.
Mi ha colpito moltissimo la carezza di Vincenzo Mollica di fronte al suo pianto trattenuto subito dopo la proclamazione e l'abbraccio spontaneo e grato di Marco verso le persone che erano lì per lui, che gli sono state accanto e lo hanno sostenuto in quei giorni e da sempre. Confesso che in quel momento avrei voluto esserne parte invece di vivere tutto attraverso il filtro di un freddo schermo, per poter condividere l'immensa soddisfazione di veder realizzato un sogno, che non è legato strettamente al premio in sè ma alla consapevolezza che finalmente si sta compiendo quello per cui combattevamo da anni ( e sì, mi ci metto anch'io perchè mi sento coinvolta ). Non si arresta la valanga di consensi e riconoscimenti da parte di chi ha infine aperto occhi, orecchie e soprattutto cuore di fronte a questa anima rara che rischia tutto a costo di prendersi schiaffi in faccia, impara, studia, si impegna, ringrazia umilmente chi ha creduto in lui e gli ha concesso questa possibilità (non credo sia un caso la sua unica esibizione a "Che tempo che fa" ). Lo farei dichiarare specie protetta, io comunque me lo tengo molto caro.




sabato 16 marzo 2013

Renato Zero parla di Marco

A RADIO KISSKISS

“Io trovo che ci siano qui e là delle apparizioni molto interessanti nel panorama musicale. Però ecco un Mengoni della situazione io posso in qualche modo immaginarlo nel futuro come una conferma, come un artista che può evidentemente avere un percorso significativo ed importante. L’ho capito soprattutto quando è venuto ospite a Piazza di Siena a cantare un mio brano e mi ha dato i brividi e poi a Sanremo, devo dire anche lì, questo brano che lui ha interpretato potrebbe essere un brano internazionale a tutti gli effetti. La scrittura è felice, proprio una scrittura universale nel senso che ha un testo italiano, ma se fosse cantata in inglese sarebbe sicuramente un successo. Io lo voto senza ombra di smentita.”

A RADIO 105

"Da noi ha comandato la musica napoletana finchè non è arrivato Modugno, quindi la nostra tradizione si è un pochino arrotolata su se stessa, adesso con Mengoni questo futuro musicale spero che abbia dei connotati nuovi e ci sia un cambio felice."


sabato 9 marzo 2013

4 anni di Marco


Marco Mengoni nasce a Ronciglione il 25 dicembre 1988. 
Frequenta un corso di chitarra classica e si iscrive ad una scuola di canto, partecipa a un seminario organizzato da Tuscia in Jazz e con un gruppo inizia a esibirsi nei pianobar e nei locali. A 16 anni comincia la sua carriera solista, accompagnato per i successivi tre anni da un gruppo di musicisti con cui si esibisce in piccoli club dove canta opere composizioni personali e cover e partecipando a svariati provini. Si trasferisce a Roma, si iscrive all'Università di Lingue e comincia a lavorare in alcuni studi di registrazione come fonico e programmatore.  

 


Nel 2009  partecipa, nella categoria 16/24 anni, alla terza edizione di X Factor vincendo senza mai andare al ballottaggio, assicurandosi un contratto con la casa discografica Sony Music e la partecipazione di diritto al Festival di Sanremo 2010. Riceve inoltre il Premio della Critica assegnato da una giuria di giornalisti e speakers radiofonici.



Il suo primo EP, "Dove si vola" ottiene il disco di platino per le oltre 60.000 copie vendute.

Partecipa alla trasmissione Rai per Telethon cantando "White Christmas". 




 Diventa Testimonial per la linea Viktor & Rolf e per la collezione di occhiali Lozza.














A febbraio si qualifica al terzo posto nella 60ª edizione del Festival di Sanremo con il brano "Credimi ancora", di cui è co-autore per testo e musica.  
Durante la quarta serata duetta con il Solis String Quartet, affermato quartetto d'archi. 
Il singolo si aggiudica il disco di platino.










Il suo secondo EP "Re Matto" mantiene per quattro settimane il primo posto nella classifica FIMI. In seguito insieme al DVD live viene certificato disco di platino.





Il tour "Re Matto" si apre con un doppio sold out all'Alcatraz di Milano e termina sempre a Milano l'11 Settembre al Palasharp per un totale di 55 date.



L'8 maggio vince il premio "Man of the year" ai TRL Awards 2010, assegnato da una giuria interna dell'emittente MTV Italia. 



Il 28 maggio all'Arena di Verona Mengoni riceve due Wind Music Awards per i due dischi di platino ottenuti con gli ep Dove si vola e Re matto, anche il singolo 

In un giorno qualunque viene certificato disco di platino.



 

A settembre partecipa al concerto a Lampedusa organizzato da Claudio Baglioni "O'Scià", mentre il 3 ottobre fa un mini live in quello organizzato da Ron contro la SLA ad Arzignano, accompagnato dall'Orchestra Sinfonica diretta dal Maestro Diego Basso.


Dopo essere stato eletto con votazione web 
Best Italian Act nell'ambito degli MTV Europe Music Awards, vince il titolo di Best European Act a Madrid, primo artista italiano nella storia di MTV.
  
Il 19 ottobre 2010 viene pubblicato su etichetta Sony il cd/dvd "Re matto live"  che viene certificato disco di platino.



Partecipa alla trasmissione Rai per Telethon cantando "In un giorno qualunque".




Il 31 dicembre 2010 è in concerto di fine anno a Napoli in Piazza del Plebiscito.












A Marzo è testimonial del WWF per l'Ora della Terra, l’iniziativa che ha come obiettivo principale quello di combattere i cambiamenti climatici del pianeta.












Il 5 aprile 2011 viene pubblicata in edizione limitata la "Mad Box", un prodotto in esclusiva che include un cofanetto con le canzoni, diversi gadget e una chiavetta USB con il Comic interattivo Solo 2.0 ideato dallo stesso Mengoni in collaborazione con Stella Fabiani e con il grafico Daniele Zed Berretta.






L'11 maggio 2011 esce il DVD di Renato Zero "Sei Zero" dove è inclusa la traccia "Per non essere così" cantata da Mengoni al concerto in occasione dei 60 anni dell'artista.  












Il 27 maggio 2011 all'Arena di Verona riceve 3 Wind Music Awards platino per "Re matto live", "Credimi ancora" e "In un giorno qualunque".







E' testimonial per la marca internazionale di profumi "Hugo Boss" e per la nuova collezione Lozza.


 Il 16 giugno si esibisce in un concerto esclusivo, per il brand di occhiali, presso Villa Ada a Roma.









Il 21 giugno 2011 è ospite a Radio Rai Uno nel corso della prima delle due serate all'insegna della solidarietà dedicate all'AISLA (l'Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica). 


Il 24 luglio partecipa al Festival Teatro Canzone Giorgio Gaber, presentando, oltre a un mini live di suoi pezzi," L'illogica allegria" e "Destra Sinistra" del cantautore scomparso. Omaggia inoltre la cantante Amy Winehouse, scomparsa il giorno precedente.



 

Il 27 settembre esce l'album "Solo 2.0" preceduto dal singolo "Solo (Vuelta al ruedo)" che balza direttamente al primo posto della Classifica FIMI Artisti.
All'album è allegato un codice da inserire sul sito del cantante per scaricare il primo episodio della Graphic Novel (l'episodio zero era contenuto nella "Mad Box")  
Nell'album è inclusa la traccia, scaricabile solo via I-Tunes, "Un gioco sporco", cantata a cappella dallo stesso Mengoni e dai Cluster, che ottiene il secondo posto come best professional original song ai CARA Awards 2012 (contemporary acappella recording awards). 
    



In occasione degli MTV Europe Music Awards 2011 Marco presenta la programmazione speciale di MTV in vista dell'evento europeo che si tiene a Belfast il 6 novembre.



 
L'8 novembre 2011 viene pubblicato
 l'album di Lucio Dalla "Questo è amore", 
che include un duetto con Mengoni nel brano 
"Meri Luis".  

 












 Nel novembre 2011 parte il "Solo tour 2.0" di cui cura la regia, otto date nei maggiori palazzetti italiani incluse le due anteprime trionfali al Forum di Assago e al PalaLottomatica di Roma. 

Il 28 dicembre 2011 "Solo 2.0" viene certificato disco d'oro. 

 



Il 24 dicembre prende parte, insieme ad altri artisti, al Concerto di Natale che viene trasmesso su Rai 2 dall'Auditorium della Conciliazione di Roma la sera della vigilia, cantando  "The Christmas song" di Nath king Cole e "Tanto il resto cambia", accompagnato dall’Orchestra Sinfonica Universale diretta dal maestro Renato Serio. 
 
 




E' il nuovo testimonial del progetto benefico Corri la Vita per la lotta contro i tumori.  







Il 31 dicembre 2011 è in concerto di fine anno a Catanzaro.

Dal 2 all'8 gennaio 2012 presenta la programmazione di MTV.

 

Il 17 Marzo 2012  si esibisce al Teatro Valle Occupato di Roma nell'ambito di una maratona musicale di 72 ore, guidata dal violoncellista Giovanni Sollima.  Interpreta “L'Equilibrista” e “Credimi Ancora”, e un medley, accompagnato da uno speciale ensemble di cento violoncelli, i Maestri Sollima e Melozzi e Sarah Jane Morris.  



Il 20 marzo esce "Il senso… di Alex", l'album tributo ad Alex Baroni in occasione del decennale della sua scomparsa con cover rivisitate da altri artisti, inclusa "Scrivi qualcosa per me" interpretata da Mengoni.    

 







Ad Aprile apre la seconda parte del tour, ideato insieme ad Elisa ed Andrea Rigonat, che lo vede impegnato in 18 teatri di tutta Italia.  

Il 24 aprile dello stesso viene pubblicato l'EP digitale Dall'inferno. 

Riceve due nomination ai TRL Awards 2012 nelle categorie Best Look e Superman Award, risultando vincitore in quest'ultima categoria.

 







Doppia il film animato in 3D "Lorax - Il guardiano della foresta", prodotto da Universal Pictures e uscito in Italia il 1º giugno 2012,  prestando la voce al personaggio Once-ler e riceve il Premio speciale Leggio d'oro come Voce Rivelazione Cartoon il 6 luglio 2012 ad Alghero. 

 






Il 16 giugno 2012 al Globe 
Theatre di Roma Marco partecipa  ad una serata celebrativa organizzata dal Comune di Roma in collaborazione con la Croce Rossa Italiana dedicata alla sensibilizzazione dei cittadini alla donazione del sangue.




Il 3 luglio a Modena partecipa al concerto benefico “Teniamo Botta!”, organizzato da Radio Bruno in collaborazione con il Comune di Modena, in favore delle popolazioni colpite dal terremoto.

 






 Il 4 Agosto presso il The Queen Elizabeth II Conference Centre di Londra si esibisce in un live accompagnato dalla sua band in formazione ridotta (basso, chitarra e batteria), in occasione delle Olimpiadi. Il concerto è stato seguito e trasmesso in differita da Radio Italia partner ufficiale del CONI, della Squadra Olimpica e di Casa Italia. 


 
Il 13 novembre 2012 esce "Io ci sono" il triplo cd tributo a Giorgio Gaber con cinquanta canzoni interpretate da cinquanta artisti che include la versione "Destra Sinistra" incisa da Marco, che verrà inserita nella colonna sonora del nuovo fim di Marco Ponti,
 "Passione sinistra", prodotto da Biancafilm per la regia di Marco Ponti in uscita nei prossimi mesi. 

Partecipa al Festival di Sanremo 2013 con le canzoni Bellissimo (scritta da Gianna Nannini e Pacifico e musicata dalla stessa Nannini con Davide Tagliapietra) e L'essenziale (di cui è coautore insieme a Roberto Casalino e Francesco De Benedittis ).
Il 15 febbraio 2013, durante la serata Sanremo Story, interpreta una commovente "Ciao amore ciao" di Luigi Tenco ricevendo il plauso di tutto il pubblico e della Fondazione Tenco. 
Vince la 63ª edizione del Festival di Sanremo con il brano "L'essenziale". 



A tre settimane dalla pubblicazione "L'essenziale", è certificata disco di platino digitale e il video è oltre 6.000.000 di visualizzazioni.
 


  
Il 4 marzo è tra gli ospiti del concerto tributo a Lucio Dalla ad un anno dalla sua scomparsa, trasmesso da Rai Uno. Accompagnato dal sax soprano di Stefano Di Battista  esegue una raffinata e delicata "Tu non mi basti" e con l'orchestra una difficilissima "Meri Luis" brano già cantato insieme allo stesso Dalla nel 2011.

 


Il 19 marzo 2013 uscirà il suo terzo album, che è stato registrato tra Milano e Los Angeles e prodotto da Michele Canova Iorfida intitolato "#PRONTOACORRERE". 

L'8 Maggio 2013 inizierà dal Teatro Arcimboldi di Milano "L'essenziale Tour 2013".

Marco Mengoni è stato scelto per rappresentare l'Italia all'Eurovision Song Contest 2013 che si terrà a Malmo, in Svezia, dal 14 al 18 Maggio e il 26 febbraio a Barcellona ha fatto parte della giuria di qualità per scegliere il brano che il gruppo spagnolo El Sueño De Morfeo porterà all'Eurovision Song Contest.