giovedì 31 maggio 2012

"Insieme" a Marco

Sai quando le parole si femano in gola e non c'è verso di farle uscire? Ecco, io sono così da domenica scorsa, anche perchè sinceramente, nonostante pensassi che avrei risentito della fine del tour, per il momento non mi sono accorta dell' assenza di Marco tra conferenza stampa per Lorax, articoli, interviste e ospitate. Ierisera ero con gli occhi sbarrati davanti allo streaming della trasmissione "Insieme"  che fortunatamente ogni tanto mi abbandonava permettendomi di sbattere le ciglia!!  Naturalmente durante le pause pubblicitarie funzionava perfettamente, mentre Marco ha cantato il medley no, la legge di Murphy mi fa un baffo!!! Comunque il santo tubo mi ha permesso di recuperare tutto e ho visto un ragazzo rilassato, riposato, sereno, sorridente, divertente e  divertito, fiero di ciò che ha realizzato e pronto a ripartire con nuova linfa creativa. Non parliamo delle esibizioni, ormai non si può dire più niente, seduto su quello sgabello con il solo accompagnamento di Peter alla chitarra: non c'è bisogno di altro, lui e la sua voce, questo è tutto.
La sua gioia è contagiosa, mi fa stare bene, sono sicura che farà tesoro di tutto quello che ha vissuto in questi mesi per trasportarlo positivamente nel suo futuro.
Noi comunque siamo veramente un manipolo di pazzi, basti pensare che anche ieri abbiamo invaso la sua bacheca alla ricerca di commenti e notizie, quasi fosse una data del tour, come assetati nel deserto! E dopo quando è finito, eravamo tutti carichissimi, per questo quando sento che dice che voleva lasciare tutto mi sento ancora più carica nel volergli trasmettere energia. Non dirlo neanche per scherzo, Marco!!! E poi io voglio i tuoi suggerimenti su cosa ascoltare, non me lo sono dimenticato, quando vuoi...


(Lidia Borbone ph)


martedì 29 maggio 2012

MENGONI PER LORAX

 
"Essere considerato un matto? Per me è un complimento. Del resto, ho fatto mia la frase di un grande che ci ha lasciato di recente ’siate folli, siate affamati’. Per me la follia è libertà assoluta". Parola di Marco Mengoni, idolo in ascesa, cantante dai toni inconfondibili, e di recente anche doppiatore. Insieme con le star statunitensi Danny DeVito e Zac Efron, ("loro sì che sono delle vere star") il giovane talento lanciato da X Factor ha partecipato alla realizzazione del lungometraggio di animazione Lorax, il guardiano della foresta (nei cinema dal 1 giugno distribuito da Universal). Tratto da un libro del Dr. Seuss uscito nel ’71 - tradotto da Anna Sarfatti e di nuovo in edicola dal 1 giugno - è un classico della letteratura: racconta di un guardiano della foresta, che rappresenta l’immortale forza della speranza.
Come è avvenuto questo piccolo, grande incontro con il cinema? "Per caso. Ma quando mi hanno chiesto di prestare la voce a un personaggio dei cartoni animati ho detto subito sì. Adoro le sfide, cimentarmi con cose che non ho mai fatto, mi piace conoscere e sapere. Sono assetato di novità e un inguaribile curioso" spiega Mengoni, che nonostante i 24 anni, portati con apparente leggerezza e spensieratezza, svela profondità e spigolosità degne di un artista decisamente più maturo. "Ogni volta che rivedo o risento una cosa che ho fatto, penso sempre che avrei potuto fare meglio. Non sono mai soddisfatto, ma di questo cartoon sono contento perché il personaggio mi piace: è un adorabile coglioncello. E’ sia un distruttore che un salvatore". 
Ti piacerebbe recitare in un film, con il fisico oltre che con la voce? "Certo, ma io lo faccio ogni volta che salgo sul palcoscenico: recito. Il cinema però mi intriga, e visto il mio carattere girerei volentieri un fantasy".
Cosa ha pensato la prima volta che ha sentito un cartone animato parlare con la sua voce? "Che vorrei farne subito un altro. Dico davvero. E’ stata un’esperienza che ha richiesto impegno e concentrazione, un ottimo training. Eppure, nonostante mi sia piaciuto tantissimo doppiarlo, ho pensato che avrei potuto fare di meglio. Non posso farne a meno, è il mio carattere: per generarmi mi autodistruggo ogni volta". 
I tantissimi fan che ti seguono ovunque, specialmente sul tuo sito e sui social network, non la pensano così: adorano ogni tua performance. A chi ti ispiri? "Al grande David Bowie, lui è un personaggio inarrivabile. L’ho ascoltato molto in passato e mi ha ispirato, ma credo di non aver preso nulla da lui".
Molti critici ce l’hanno su con te. Come la vivi? "Sicuramente non aiutano. Se leggendo dieci commenti, otto sono buoni e due negativi, io mi fisso su quei due e ci ragiono. Una esperienza in particolare non la scorderò mai. Era il mio esordio al festival di Sanremo e Gino Castaldo  scrisse di me una sola parola: incommentabile. Mi sembrò un po’ forte e ci litigai. Ora però siamo amici".
E con Morgan, farai la pace? "No, non è possibile finché lui non farà pace con se stesso".
Faresti mai il giurato a XFactor? "Nonostante il mio metro e ottantaquattro di statura, non credo di avere l’altezza giusta per giudicare nessuno". 
Ti piace indossare maschere, ma il vero Mengoni chi è? "Sono sempre me stesso, ma ho una maschera pronta per ogni situazione".
Come vivi questo momento di grande successo? "Lo vivo come un precario. Pensa che la mia famiglia mi ha appena riaccolto in casa, perché i tempi dei grandi guadagni sono finiti. Vivo in casa con mamma e papà, e vado in giro con la Smart ecologica. Non mi vergogno a dirlo: volevo comprarmi casa e andare a vivere da solo, ma quando il premier Monti ha parlato in tv mi sono spaventato e ho cambiato idea".
Non credi di essere troppo giovane per essere pessimista? "Non sono pessimista, è solo un modo di pensare che mi aiuta ad andare avanti. Io vivo giorno per giorno e ho imparato a conquistare le cose da solo. Da ragazzo pulivo i gabinetti. Ricordo che i miei non volevano, ma ho imparato a guadagnarmi le cose, non mi vergogno di averlo fatto. Sono andato via di casa a 17 anni per imparare a vivere. Credo che le piccole cose insegnino le grandi cose".
Progetti per il futuro? "Un nuovo disco, in cui inserire l’esperienza dell’ultima tournée teatrale che ho fatto, in cui parlo molto e ho inserito anche dei monologhi di Woody Allen che ho registrato a casa mia, nel mio piccolo studio di doppiaggio".
Come vivi la relazione con i tuoi fan? "Ognuno ha i fan che si merita, difatti sono tutti pazzi come me. Sul serio. E’ una relazione densa e mi piace conoscere la loro opinione. Adoro parlare, sono logorroico e adoro vivere tutte le relazioni che fanno un po’ male. Col teatro ho scoperto di avere tanti fan 60enni?".
Credi che si potrà recuperare la tappa del tour, Ferrara, saltata per via del terremoto? "Farei subito una serata lì solo per portare un sorriso, che credo sia importante. Mi spiace non essermi esibito a Ferrara e non vedo l’ora di recuperare. Se me lo chiedessero, andrei subito".
Lorax, il guardiano della foresta è un lungometraggio animato dal cuore ecologista, tu quotidianamente come vivi questo rapporto? "Guido una macchina ecologica e compro elettrodomestici di classe A, faccio le lavatrici di sera e riciclo la spazzatura. Piccoli gesti che tutti dovrebbero compiere. Credo che per legge, ogni nuova abitazione dovrebbe essere costruita con criteri ecologici: pannelli solari e materiali ad hoc. La natura non uccide quasi nessuno, ma credo abbia cominciato a ribellarsi all’uomo". 
(di Alessandra Miccinesi per CineSpettacolo.it)



mercoledì 23 maggio 2012

Grazie, Guerriero

Ieri sera ho seguito le notizie dal concerto di Treviglio col batticuore più del solito, sapendo anche della presenza di alcuni giornalisti e critici musicali, proprio nel palazzetto dove l'acustica è peggiore e delle condizioni di salute di Marco non ottimali. Ho fatto il tifo per tutto il tempo anche da qui, aldiqua di questo schermo, sperando gli arrivasse l'energia di tutti i presenti e che potesse aiutarlo in questo momento difficile. E così è stato, non si è risparmiato come sempre, io ormai ho rinunciato a capire come riesca a farlo, so solo che con la sua grinta e la sua determinazione spesso riesce a dare forza anche a me quando mi manca.  
Grazie, Guerriero. Guarisci presto e cerca di prenderti cura di te, tanto noi siamo sempre qui.  

(foto Liz Argenteri)

giovedì 17 maggio 2012

Uno scricciolo dal cuore grande

E' così: lo vedi magro, gracile, sembra che si spezzi da un momento all'altro, pensi che non possa sopportare una fatica del genere e poi sale sul palco, afferra il microfono e si carica di energia canzone dopo canzone, non sta fermo un minuto, saltella, si perde, ride, scherza, parla seriamente senza tralasciare la sua autoironia, si siede sul bordo rivolgendosi a noi tutti come vecchi amici, sfila in su e giù sul fondo facendo il cambio d'abito, gioca a rimpiattino con l'uomo dell'occhio di bue facendosi poi scovare su un palchetto insieme agli spettatori, infila tra i capelli una rosa regalatagli da una bimba e poi una volta sul palco ne lancia a noi i petali e canta, dio come canta! Ci regala il suo cuore così com'è, puro, cristallino, spontaneo, senza barriere e maschere.  E io gli sono sempre più grata perchè mi ha fatto sorridere di nuovo quando stavo quasi dimenticando come si facesse. 


martedì 15 maggio 2012

Tu sei

Ho appena ascoltato Marco su Radio Italia con Paola Gallo (domani pomeriggio la seconda parte). Hanno iniziato passando Dall'inferno e io ho cercato di isolarmi da me stessa, di pensare a come avrei reagito se l'avessi sentita cantare da qualcun altro. Non ci sono riuscita!! :)) Perchè casomai mi capita il contrario, cioè di immaginare come interpreterebbe lui i brani di altri, ma i suoi...sono suoi e basta!
Poi ho ripercorso mentalmente il primo ascolto, tornando indietro di mesi, cercando di annullare anche tutte le ansie dell'attesa che si erano accumulate, dall'esterno, quasi fossi un'altra persona.... cubetto di ghiaccio sulla schiena come allora, allo stesso identico modo. Niente da fare, probabilmente non sarà il capolavoro del secolo, ma è coinvolgente e ti travolge come un uragano, un fiume in piena, lava che scorre e incendia quello che trova lungo il cammino!


domenica 13 maggio 2012

i mille colori di Marco

Ierisera mi sono persa nei video di Varese.
Lo spettacolo che ha presentato a Castelleone (la data zero) per me era perfetto, non avrei cambiato una virgola, ma Marco no, non si accontenta.  Con lo scorrere del tempo e probabilmente acquisendo più sicurezza in base alla risposta del pubblico e liberandosi di alcuni freni, ha rivoluzionato tutto, imprimendo un'impronta più decisa, più calda al concerto. Ama mettersi alla prova, sperimentare, aggiungere, sporcare, rischiare, lasciarsi andare, plasmare la musica e assoggettarla al suo istinto, giocare con lei, disegnarla non solo con la voce ma con i movimenti del corpo, le smorfie del volto, le mani...quelle mani che hanno ricominciato a pizzicare e accarezzare l'aria e che non mi stanco di guardare. E' una tavolozza ricca di colori che si mescolano, si fondono, si amalgamano, che inventano miriadi di sfumature impossibili da ricreare, per dipingere un acquarello ogni volta più fresco, incantevole e sorprendente. 


  (Foto di Alberto Capitanio)

sabato 12 maggio 2012

musica inaspettata

Inaspettato è che mercoledi prossimo andrò a La Spezia a vedere Marco. 
Sembro apparentemente tranquilla? Mi viene da ridere, vorrei potermi rivoltare come un calzino per farvi capire quello che ho dentro!!
E poi c'è Roma, poi poi poi.... non ci voglio pensare, perchè con la testa siamo più o meno già tutti là, dopo il 27 maggio. Io personalmente felice per la meritata vacanza che spero possa prendersi e per il lavoro al nuovo disco, ma con la malinconia di non sapere nulla e di dovermi nutrire di video per chissà quanto tempo.
Allora, se come succede a noi, anche tu, Marco, sentirai un pochino la nostra mancanza, quando hai tempo e voglia puoi provare per esempio (la prendo larga...) a darci qualche suggerimento su un po' di musica da ascoltare?  Non potresti che farci felici!
( Perdonatemi, è sabato sera, non so che fare, sono dello scorpione e quindi quando mi metto qualcosa in testa sono "de coccio", quindi ci proverò finchè avrò dita per pestare sulla tastiera! )
  

mercoledì 9 maggio 2012

Cielo scuro

"Ringrazio tutti quelli che...sopportano i miei silenzi"

Queste semplici parole lette sulla copertina del cd mi commuovono nel profondo. Perchè ci sono giorni in cui vorresti chiuderti in un guscio di noce, che ti svegli sperando che la notte sia già lì, dietro l'angolo, per non doverti costringere a parlare uscire mangiare ridere ascoltare. Quei silenzi che fanno parte di te dall'infanzia, la testa che è un frullatore e non riesci a staccare la corrente e fermarlo e ti infastidisce la presenza di chiunque, perchè non vorresti dover emettere suono, vuoi essere invisibile e stare insieme a te stessa, dentro di te, raccolta e accartocciata.
Ho un vivo ricordo dei miei silenzi di bambina e del fastidioso sarcasmo degli adulti " Attenta  a non parlare troppo, ci stai massacrando le orecchie, ci stai facendo diventare sordi...", io con il senso di inadeguatezza, il non saper rispondere, il dolore di credere di non aver niente da dire, perchè mi sentivo quasi un ologramma in uno spazio che non era il mio. 
Poi cresci, i tuoi piedi mettono radici, non dipendi più dalle scelte degli altri ma ti crei il futuro, allora impari ad accettare anche le parti più oscure di te e quello che un tempo ti faceva soffrire ora è quasi un rifugio anche se sei consapevole che agli occhi degli altri puoi apparire scostante, fredda, superba ma sai che c'è sempre un  angolino dove puoi leccarti le tue ferite di nascosto dal mondo senza coinvolgere gli altri che proprio no, non capirebbero.

 Perchè questo ricordo ora? Perchè Marco ha scritto sulla pagina per dimostrarci la sua gratitudine per il premio vinto e come? Con un semplice grazie come avrebbe fatto uno qualunque?  Macchè, mostrando l'esultanza infilando in testa un paio di mutande di Superman!! Mi sembra ovvio!! :)))
E comunque, mentre tutti riescono a commentare spiritosamente  sotto al post come se lo conoscessero da sempre, io, come al solito, rimango senza saper cosa scrivere, e sì che non mi pare che mi manchino le parole!   Allora mi è tornato in mente tutto il sottobosco di freni, scrupoli, insicurezze che hanno intessuto la mia vita  e che nonostante lo scorrere del tempo fanno ancora parte di me, perchè puoi migliorarti sì, ma cambiare completamente mai.
E riconosci quelli come te, li assolvi, li difendi e li ami incondizionatamente.


(foto di Germano Pozzati)


martedì 8 maggio 2012

Il solitario che odia la musica

Ventiquattro anni, 308.318 amici su Facebook e molta notorietà frutto della vittoria a "XFactor" numero tre (era il 2009) e di un'estensione vocale che ha spiazzato Mina e Lucio Dalla.  Nonostante gli amici virtuali e le persone che "ruotano intorno", Marco Mengoni sta vivendo un periodo di solitudine interiore molto forte. Una solitudine che va e viene e che a tratti è positiva fonte di ispirazione.  E' da questo sentimento, per esempio, che nasce l'album SOLO 2.0, uscito a settembre e protagonista del tour teatrale che si ferma al teatro Apollonio di Varese l'11 Maggio. L'abbiamo raggiunto al telefono mentre era in viaggio, di ritorno a Roma da Milano, tra un'ospitata nello studio televisivo di Quelli che il calcio e una sosta per un panino in autogrill.

Mengoni, sul palco mostra un nuovo Marco: Perchè questo cambiamento?
"Non si tratta di un cambiamento radicale. Perchè di fatto ora c'è un Marco che esisteva molto tempo fa, nel senso che questo spettacolo torna a quelle che sono le mie origini musicali. E' un aspetto che forse non avevo ancora affrontato bene. Si tratta di un ritorno al blues, quello della Motown, del soul, del r&b. Ho ascoltato per anni i dischi Motown che ascoltavano i miei genitori e con quelli ho iniziato a cantare. Sono stati quegli album a farmi fare una specie di stage di musica jazz e da lì mi sono addentrato in questo mondo. Il Marco che c'è adesso è un po' il Marco di allora"

Che emozioni l'hanno guidata nella scrittura di Solo 2.0?
" Più di tutte quella della solitudine. Siccome mi sono sentito da solo spesso mi è sembrato naturale e bello scrivere di questa sensazione"

Non ha temuto di essere un po' troppo cupo per il mondo del pop?
" Forse sì, il concetto è un po' cupo, ma io nella solitudine ho trovato un sacco di risposte, un sacco di conforto e anche tante pippe mentali. La solitudine è come la felicità. E' un attimo. E ti devi godere quell'attimo. Ci sono dei momenti in cui io voglio stare da solo. Mi hanno detto che il Capricorno, che è il mio segno zodiacale, ha bisogno di vivere dei suoi silenzi e nell'album descrivo vari tipi di solitudine"

All'album è allegato il primo episodio dell'omonima graphic novel che racconta la storia di un ragazzo di nome Solo alla continua ricerca di qualcosa: cosa c'è di Marco nel personaggio di Solo? 
" In Solo c'è tanto di me nel senso che lui è alla ricerca di qualcosa, anche dell'equilibrio perfetto. Tenta alcune strade, ma non è detto che questa ricerca approdi a qualcosa di concreto. Però ci prova e questo percorso gli fa incontrare anche tante persone che gli danno indicazioni e consigli. Solo si confronta con il suo Io interno, con il suo essere, con i suoi diversi strati culturali. Pure io sono continuamente alla ricerca di qualcosa. Non so cosa cerco, prendo delle strade. Forse questo tour è una delle strade che cercavo e ora la sto percorrendo. Non è facile! E' una strada tortuosa, ma mi sta dando un sacco di soddisfazioni" 

Questo tour è un progetto nato con la cantante Elisa e il suo compagno, Andrea Rigonat. Come vi siete incontrati?
" Con Elisa mi sono sentito appena uscito da X Factor. Purtroppo, per vari motivi, allora non abbiamo potuto collaborare e confrontarci. Ci siamo persi per un po, come succede, ma poi ci siamo ritrovati e in Elisa ho scoperto una persona fantastica. Subito dopo ho conosciuto Andrea e con loro sono stato due giorni a Monfalcone per parlare, approfondire. Ho tirato fuori le mie idee e loro mi hanno invogliato a dare loro seguito, a crederci. Era appunto il desiderio di ritornare alla musica delle mie origini seguendo più le corde vocali, dando retta all'istinto e fregandomene del compromesso" 

Per questo tour ha scelto di vestire Armani: che le piace di re Giorgio?
"Con Armani è andata un po' come è andata con Elisa. Con lui siamo entrati in contatto per Sanremo, ma la collaborazione è arrivata dopo, quando ho visto la sua ultima collezione su Youtube. Mi è piaciuta subito da morire la leggerezza dei tessuti scelti da Armani, mi hanno dato l'idea che potessero stare bene con la scenografia che avevo pensato per il tour, semplice, fatta di teli bianchi. Armani è stato contento di vestire anche me" 

Lucio Dalla ha detto di lei: "Uno dei pochi veramente talentuosi venuti fuori da un talent " e "Un artista straordinario, uno dei migliori negli ultimi anni. Ha una personalità internazionale, mi sembra Prince" E poi ti ha invitato a cantare "Meriluis" nel suo ultimo album, "Questo è amore"
"Lucio mi ha lasciato tanto. Quando abbiamo registrato il duetto era un momento in cui stavo uscendo da un periodo faticoso dal punto di vista lavorativo e umano. Ero in crisi generale, un po' in depressione. Arrivato a Bologna, però, ho visto negli occhi e nelle mani di Lucio, nella sua voce, una carica incredibile. Ho pensato: dopo così tanti anni che fa questo mestiere dovrebbe averne le scatole piene. E invece il suo entusiasmo, la sua energia mi hanno decisamente sconvolto. Ho pensato che io sono qui, nel sistema musica, da quattro anni e sono già in crisi, sempre insicuro di quello che faccio. Conoscerlo è stata un'occasione per mettere meglio a fuoco la situazione e dall'incontro sono uscito come un'altra persona, rinnovato. Lui questo ha lasciato a me, tutto quello che ha lasciato all'umanità lo sappiamo."

E X-Factor cosa le ha lasciato? E con Morgan come siete rimasti?
" X-Factor è stata una bellissima esperienza. Sono stati tre mesi di clausura durante i quali si sono create amicizie molto forti e leali. Non meno importante, la trasmissione mi ha dato tanta notorietà , forse anche troppa, e mi ha buttato in questo momdo che non è proprio come si vede dall'esterno. Ma ora piano piano mi sto ritagliando i miei piccoli spazi. Di Morgan invece non ne voglio più parlare, tanto lui è così"

Tre aggettivi per descrivere Mengoni prima e dopo X-Factor
"Prima ero un Marco Mengoni povero, ora sono povero. Prima ero un Marco Mengoni libero e adesso sono un po' meno libero. Prima ero un Marco Mengoni che cantava a  Ronciglione, il paese del Viterbese dove sono nato, adesso canto ad Assago"

Il successo improvviso ha cambiato la sua vita e i rapporti con gli amici di Ronciglione?
"Sono sempre stato molto solitario. Con gli amici del mio paese non mi vedo, perchè non ci sono mai e perchè ognuno ha preso strade differenti. C'è chi è in marina, c'è chi fa medicina e chi si è trasferito per fare l'università. Ho delle persone vicine che si contano sulle dita di una mano e me le tengo strette. Con loro ho lo stesso rapporto che avevo prima del successo"

Chi è la figura di riferimento della sua vita? 
"Mio nonno, che mi ha dato molta terra. Nel senso che mi ha insegnato le cose vere. Un esempio? Zappare un orto. Fare la pasta. Insomma, mi ha insegnato a  sopravvivere!"

Cos'è la musica?   
"La musica la odio, perchè odio qualsiasi tipo di dipendenza. La dipendenza non ti rende libero. La odio perchè non posso dire di no, è un sentimento forte, non la sopporto perchè sceglie lei per me"
(per Lombardia Oggi- Chiara Giuliani )


Io che odio la musica

«Ho preso l’influenza ma adesso ripartiamo». Una voce che ha conquistato il pubblico di X-Factor e poi quello del festival di Sanremo. Un tour con date da “tutto esaurito” e un look che “spacca” lo schermo. Marco Mengoni arriva a Varese, venerdì 11 maggio, con il suo nuovo tour teatrale. Al telefono, nonostante il raffreddore, la sua voce è molto riconoscibile e ha l’accento della sua terra.
«Questo spettacolo è diverso dai precedenti, è meno rock e torna al blues e alla Motown, generi dal quale sono partito. È diviso in due parti, la prima è più intima mentre nella seconda si balla e il pubblico può scatenarsi».

Come è nato questo tour?

«È nato parlando con Elisa. Ci siamo conosciuti appena finito X-Factor, poi per diversi motivi ci siamo persi e quando ci siamo trovati a casa sua, a cena, sono bastate poche parole perché mi si aprisse un mondo. Andrea (Rigonat) il suo compagno, mi ha aiutato molto a costruire questo spettacolo»
 
Cosa ti ha lasciato X-Factor?

«Lascia sempre un po’ di amaro in bocca. È stata una bella esperienza, mi ha insegnato tanto ma dall’altra parte rimani chiuso per tre mesi e ne esci come un prodotto. Dopo, ti devi conquistare il resto, essere un cantante».
 
In che rapporti sei rimasto con Morgan?
«Ha detto cose brutte su di me e il rapporto si è chiuso lì. Gli auguro una buona vita ma per me non esiste rapporto».
 
Parliamo del tuo nuovo disco “Solo 2.0”, come nasce?
«Il titolo  non è casuale. Sento già l’ansia per la fine di questo tour perché ogni volta di lascia molta solitudine. Quando torni a casa ti devi riadattare a vivere la tua vita dopo mesi immersi in grandi contatti umani e momenti dove l’adrenalina è molto alta . Secondo me esiste la depressione post-tour. Il disco nasce proprio da questa solitudine ma anche da altre».
 
 Parliamo del tuo look…
«Ci tengo moltissimo e scelgo io come vestirmi. Credo che l’immagine rappresenti anche il tuo stato d’animo. Anche chi non è interessato a vestirsi bene, in qualche modo, il mattino davanti allo specchio sceglie cosa mettersi in base al suo sentire di quel momento. Per me l’estetica è molto importante».
 
 Cos’è per te la musica?
«Sono delle “manette”, io la odio. La odio perché non ti permette di scegliere, per me è una dipendenza e  io odio tutte le dipendenze. Quando c’è la musica io la devo seguire, non posso fare altro. Le altre arti invece, mi permettono di scegliere…».
 
 Dipingi?
«Sì, a volte, mi permette di esprimermi ma non credo di vedere un futuro in questo settore…non so, mai dire mai…».
 
 Quando è cambiata la tua vita dopo X-Factor?
«Radicalmente ma credo che sia normale. Credo che la vita di tutte le persone cambi prima o poi. Certo, il mio mestiere mi permette di avare più limiti o più libertà».
 
 Cosa speri per il futuro?
«Niente, non spero niente solo che questa crisi finisca».

La sentite anche nel vostro settore?

«Credo che ne risentiamo tutti, noi artisti viviamo per la gente e se queste hanno un disagio lo sentiamo anche noi. Il 50% del nostro mestiere è sul palco, l’altro è il pubblico. Se non c’è ti manca qualcosa».

Dove vivi?

«Prima vivevo a Roma, adesso sono tornato a vivere con i miei. Non è facile dopo otto anni ma è mi sono creato il mio spazio».
 
 Chi è la figura di riferimento della tua vita? 
«Mio nonno è stata la figura che mi ha forgiato di più e poi, tutte le persone che mi hanno fatto male perché mi hanno insegnato un sacco di cose».   
( Varese News Adelia Brigo ) 


domenica 6 maggio 2012

Cara vittoria

Ho ritrovato una nota assolutamente ironica che avevo buttato giù lo scorso anno in occasione di un altro concorso e poichè mi sembra valida anche per gli MTV Award la ripropongo:


 RICHIESTA RISARCIMENTO DANNI

Egr. Sig.  Mengoni

Le invio la presente al fine di ottenere il risarcimento dei danni patiti
a seguito delle operazioni di voto effettuate nei giorni scorsi per decretare il miglior video italiano
(in questo caso per il SuperMan):

1- stress psicologico da rischio divorzio per abbandono obblighi coniugali

2- tunnel carpale al braccio destro per uso continuo del mouse 

3- periartrite alla spalla sinistra per movimento obbligato su tasto scorrimento pagina

4- artrosi cervicale per posizione fissa davanti al pc

5- peggioramento vista causa deciframento codici improbabili ed eventuale acquisto occhiali

6- cellulite da stazionamento perenne su sgabello

7- deperimento generale per blocco di attività fisica

Allego certificati medici e  valutazione da parte del mio avvocato.

In attesa di una Sua gentile risposta Le porgo  distinti saluti.


Vita nel fanclub

Siamo noi, con le nostre idee bislacche, fantasiosi, aggressivi, dolci, scatenati, che "non ci insultate il nostro Artista che facciamo un macello!" , esaltati, simpatici, strani, divertenti, vivaci, bizzarri, che a volte ci scanniamo (metaforicamente) ma uniti dalla grande passione per questo piccolo ormai GRANDE uomo che ci tiene tutti incatenati a lui, pronti a supportarlo sempre, a esultare insieme per una vittoria e ad affrontare ogni nuova avventura con le stesse emozioni. Grazie a tutto il fanclub e soprattutto a Marco per quello che riesce a regalarci ogni giorno!!

 (foto di Liz Argenteri)

TRL AWARDS

And the winner is............

MARCO MENGONI !!!!!!!!!!!!!!!!

MTV TRL AWARDS  2012  SUPERMAN AWARD


venerdì 4 maggio 2012

pensieri sparsi n.ro...boh!

Perchè questo titolo al post? Perchè i miei pensieri sono talmente sparsi che neanche con un setaccio riuscirei a raccoglierli, considerando che la mia regola è il disordine poi, immaginiamoci cosa ne può uscire fuori! Fatto sta che soprattutto mentre guido , con il cd a palla e cantando a squarciagola, la mente vaga e produce (sì credici!!).
Alla luce di tutti i momenti vissuti nell'ultimo periodo e delle parole estrapolate dalle varie interviste ho dedotto:
"SOLO", nonostante ormai la ascolti con una media di una/due volte al giorno da otto mesi, provo ancora la stessa emozione perchè so cosa significhi ( e ieri ne ho avuto la conferma quando ha detto che è una di quelle in cui si rispecchia), so come la interpreta e che la canta con l'anima in mano e che merita di essere conosciuta da tutti, non può passare inosservata!

"SEARCHING" sono legatissima a questa canzone per motivi miei che conservo come un segreto, la frase " go on a sing cry man" mi fa stringere il cuore e mi inonda di tenerezza.

"TONIGHT" c'è chi ha notato che le parole di questa canzone sono un po' semplici e lui ha detto che è stato una specie di gioco, per dimostare che in inglese puoi anche non dire niente di particolare ma se la melodia è accattivante, nessuno critica come in Italia che facciamo così attenzione ai testi. ( e io aggiungo: ai suoi! )

Ieri alcune persone si sono meravigliate di sentirgli dire che è tornato a vivere con i suoi, in realtà era evidente già dai frammenti di video postati tempo fa e di cui gli sono grata perchè è come se avesse voluto condividere con noi una parte privata della sua vita. 

 Rispondendo ad una domanda su quale sia lo stile che predilige o vuole percorrere, ha detto che preferisce la dimensione musica, che l'avrebbe fatta anche lì di fronte al mare dove si trovava in quel momento...no dico, ma ci rendiamo conto? Finchè la penserà così, Carmen, non aver paura che la lasci, non tremare, ti regalerà ancora tanto! (sì, mi rassicuro da sola, ogni tanto è necessario)

Una mia amica presente a Brescia ha commentato così con un sms la sua esibizione di "In un giorno qualunque" :seduto sullo sgabello, a piedi scalzi, spettinato, giallo, bellissimo, versione meravigliosa."
E io ci ho letto tutto il senso di libertà che lo pervade mentre canta, sono felice che si lasci andare, che senta la sua musica e ci riporti le sue emozioni amplificate, sono il nutrimento per i mesi a venire quando dovremo fare a meno della sua presenza.

In quest'ultimo periodo mi sembra di rivedergli la luce negli occhi che secondo me si era leggermente offuscata e poi ieri ha detto che è felice, questo mi fa pensare alla frase di Arthur Schopenhauer  " Solo la luce che uno accende a se stesso, risplende in seguito anche per gli altri. " che mi sembra più che mai adeguata perchè lui di riflesso illumina anche tutti noi.
E poi mi riporta a un mio vecchio post confermando tutto ciò che avevo scritto sulla bellezza interiore e la grazia che lo contraddistingue:  http://marcomengoni-starlight.blogspot.it/2011/10/raggio-di-sole.html#links

 (foto di Spilo)


 

giovedì 3 maggio 2012

Mengoni senza tregua


Come ho scritto oggi in official:

A Dalla voleva telefonare per dirgli "A Lucio, stà un po' zitto, parla de te!!"
A Morgan non ha da dire niente perchè ha fatto tutto da solo, ha litigato, ha fatto pace e ha litigato di nuovo , buona vita.
A chi lo critica sul discorso del talent "venite a vedere lo spettacolo" 

io l'ho sempre detto che l'hanno creato e poi hanno buttato lo stampo... 
Sono reduce da un overdose di Mengoni e molto rinc..frastornata, si vede? Ho anche il mal di testa, a forza di correre da uno streaming all'altro, sembravo matta, cuffie con due radio diverse e la tv accesa!!
Oggi davvero sembrava di essere a un corso di sopravvivenza, dalle 13.30 fino alle 18.30 si sono susseguite interviste telefoniche in radio e apparizioni Tv in Sicilia dove Marco si trova già da ieri per le sue due date del tour, Catania e Palermo. Almeno avrà avuto il tempo per mangiare? Io no, solo uno yogurt davanti al pc!!! Meno male che tra poco si va al mare, il costume mi starà da dio!!
Comunque mi ha fatto piacere vederlo sereno, riposato, divertente, a suo agio e orgoglioso del suo spettacolo! Finalmente!  
( foto di Laura Maugeri )

 
 

mercoledì 2 maggio 2012

quando non si ha niente da fare

Gli effetti della mengonite sono anche questi: tempo fa la mia  "musa ispiratrice" mi ha suggerito questi e io li ho realizzati. Ho provato a farlo anche con il suo nuovo autografo ma... Marco, 'na cosetta più facile?