giovedì 31 gennaio 2013

Citofonare Mengoni


Dalla prima intervista (telefonica) del 2013 ho la conferma che Marco è consapevole di quello a cui andrà incontro a Sanremo e la stia prendendo con la giusta dose di grinta e leggerezza insieme. Sa che è come prendere una sbornia, un'overdose di sensazioni sia negative che positive, in un tempo talmente intenso e concentrato che poi non ricorderà quasi niente. 
Riascoltando "Credimi ancora" ammette con candore disarmante che era piccolo, che è cresciuto e felice per i passi avanti che bisogna fare sempre nella vita. Rispetto al ragazzino introverso, cupo, chiuso in casa davanti al pc, confessa di essere diventato una persona nuova, dal momento in cui ha preso consapevolezza della sua unicità e si è autoimposto di confrontarsi con il mondo esterno. Nonostante ciò ama ancora il buio,la luce soffusa, il silenzio, probabilmente l'atmosfera adatta a far sì che possa guardarsi, ascoltarsi, migliorarsi, cercare di trovare l'armonia perfetta tra apparenza e interiorità.
Non ha ancora avuto il tempo per decidere il look con cui si presenterà al festival ma guardando le vecchie edizioni, è orientato verso un abbigliamento un po' vintage, che comunque rispetti il mood meno aggressivo e più solare del disco in arrivo.
La collaborazione con Gianna Nannini è nata attraverso un incontro casuale, lavorando in studi vicini: lei ha sentito il suo odore (cosa che sul momento l'ha fatto preoccupare), perchè, come sostiene anche lui, la chimica tra le persone si crea attraverso l'olfatto in quanto siamo pur sempre animali.
Non ha voluto indicarci la canzone da portare avanti a Sanremo, perchè non ci sono preferenze tra figli e fondendo i titoli delle due ne è uscito "Bellenziale".
La specialità de " L'essenziale" probabilmente sta proprio nel suo approccio lineare e pulito che ha nel cantarla e nell'aver cambiato alcune parti del testo e della musica, una verà novità per lui.
Vorrebbe avere la possibilità di girare tutto il mondo ma la città dove tornare è sempre Roma.
A tratti, apparentemente buttate là tra una frase e l'altra, mostra la sua umiltà (" forse non mi sono ancora accorto che la mia voce ha qualcosa di speciale", "La Nannini ha in progetto di aiutare i giovani talenti, io rientravo tra i giovani, forse non tra i talenti"), le sue insicurezze ( " la frase di Bellissimo che mi rappresenta maggiormente è - dove sei, dove sei, ma dove vuoi scappare - perchè sfuggo sempre da me stesso, a momenti ho paura anche della mia ombra"), l'autoironia dissacratoria ( " Forse sì forse no, come cantava Mengoni" ),  la sua immensa sensibilità altruistica 
( " Non ho animali perchè non ci sono mai e non vorrei prendere una creatura e poi lasciarla sola o a qualcuno. Preferisco stare da solo e quando sarò più in equilibrio con la mia vita prenderò un cucciolo, ma adesso non posso fargli del male." ).
Per riascoltare la puntata cliccare sulla foto 
per scaricare il Podcast della prima parte dell'intervista di Marco a Citofonare Cuccarini! L'intervista parte al minuto 9:30.
E qui la seconda parte: http://bit.ly/WAQYbk  

lunedì 28 gennaio 2013

Più forte del vento


Da giorni circolano articoli che riportano i giudizi dei critici musicali dopo l'ascolto delle canzoni di Sanremo.
Ho scritto in lungo e largo che non ritengo giusto avere la loro sentenza ora, a quindici giorni dalla gara e che non mi sembra rispettoso nei confronti dei cantanti, degli autori e del pubblico che non  ha ancora avuto il piacere e quindi può solo leggere e subire senza avere una propria idea, ma poi, perchè dare voti? Una canzone non è un compito che ha delle regole giuste o sbagliate e soprattutto dopo mesi di applicazione e lavoro, può venir liquidata con una parola? 

Mi vado ripetendo come un mantra che non è importante, che i critici sono chiamati a svolgere il loro mestiere, che non è la loro opinione quella che conta ma il gradimento del pubblico, che molti di loro li conosciamo e sappiamo quanto sono prevenuti, che nei loro giudizi di sicuro ci influiscono anche altre dinamiche, che siamo solo all'inizio e non hanno ancora potuto rendersi conto di quello che Marco darà sul palco, ma sicuramente leggere nero su bianco alcune critiche negative da parte di  nomi "autorevoli" o comunque da chi in quei giorni riempirà spazi sui giornali e magari avrà un peso anche in giuria, fa male.
Ed è in questi momenti che la naturale distanza tra fan e cantante pesa come un macigno. Perchè, hai voglia a dire che è solo una minima parte della tua vita, un passatempo, una piacevole compagnia delle tue giornate, ormai aver assistito alla sua crescita significa avere un legame con lui, per cui irrazionalmente vorresti essergli vicino anche in situazioni particolari come queste, a risollevare gli animi, a scherzare, a smorzare l'eventuale delusione, a incoraggiare.
E allora ti ritrovi a cercare di captare segnali sul suo stato d'animo da foto o racconti di chi l'ha incontrato, anche se non amo studiarlo al microscopio e probabilmente non si svelerà mai in questo modo.
Poi per fortuna appare in bacheca una foto mentre studia, con lo sguardo concentrato e sereno e allora ti consoli, capisci che sta andando avanti per la sua strada a testa alta, consapevole di essere nell'arena, e che la preoccupazione era solamente tua. 

Ma io non ero quella che diceva che del Festival non me ne importava niente? Vado di tisane rilassanti o di training autogeno?



venerdì 25 gennaio 2013

Il guerriero sta tornando

Un momento: non è che per un ritorno in grande stile hanno pensato di rinnovare totalmente anche il parco fans? No, perchè dal non sapere niente ora siamo passati ad un diluvio di notizie che arrivano da diverse parti, che incuriosiscono e mettono in agitazione anche chi per natura starebbe tranquillo ad aspettare. 
Ricapitolo:
Filmati e foto dal backstage per Sorrisi e Canzoni
Annuncio di Marco al TG UNO delle prime parole del ritornello de L'essenziale "Mentre il mondo cade a pezzi"
Foto su FB presa dal set del video 
Prima foto ufficiale per Sanremo
Articolo su Onstage che ufficiosamente rivela l'uscita del disco a Marzo, la produzione affidata a Michele Canova, la registrazione tra Los Angeles ( e quindi quando quest'estate se ne è andato zitto zitto oltreoceano, si presume fosse anche per questo), collaborazioni nazionali e internazionali
Presentazione del singolo che sentiremo al festival - Di Mengoni, Casalino, De Benedittis "L'ESSENZIALE". Dirige l'Orchestra il M° Fabio Gurian. Canta Marco Mengoni -

Di tutto ciò quello che mi è saltato subito all'occhio e che mi ha fatto battere il cuore, è stato notare il suo nome tra gli autori, per lui principalmente, perchè a quanto dice ama mettere l'impronta in ogni aspetto della sua musica e, avendo un mondo di idee sconfinato, sarebbe assurdo sprecarlo infilandolo in un cassetto senza dargli la possibilità di esprimerlo, poi anche perchè pare che al momento se non sai anche scrivere non vali niente o quasi, insomma è un motivo per sminuirti. Senza prendere in considerazione che qualsiasi brano lui interpreti riesce a farlo suo aldilà di chi l'ha composto.
Io nei giorni scorsi ho avuto modo di ascoltare "Stai fermo lì", il pezzo che Roberto Casalino ha scritto per Giusy Ferreri e che già avevo apprezzato e ho sentito delle buonissime vibrazioni, ora ne ho avuto la conferma leggendo anche dell'apporto di Marco, sto a posto!
Guardando la foto ufficiale invece, nonostante sia giustamente in posa, leggo che "l'anatroccolo arruffato" di qualche anno fa che teneva le mani affondate nel maglione, si sta trasformando in una splendida aquila ( i cigni francamente mi stanno un po' antipatici), fiera e combattiva. Sono orgogliosa di aver potuto assistere a questa metamorfosi, trepidato per e con lui da sempre, di avergli stretto metaforicamente le mani per cercare di infondergli coraggio, di aver guardato nel profondo dei suoi occhi scorgendo la caparbietà e la voglia di farsi valere nonostante le difficoltà.  Sembra che stia dicendo " Io sono qui e ora sono cavoli vostri!", finalmente consapevole del suo valore e di ciò che vuole ottenere. 
Ci saranno momenti in cui la stanchezza, le delusioni, i dubbi, le incertezze prevarranno, fa parte della natura umana o per lo meno di chi usa il cervello e il cuore, ma, come diceva Leonardo Da Vinci:  "Una volta che avrete imparato a volare, camminerete sulla terra guardando il cielo perché è là che siete stati ed è là che vorrete tornare", so che quest'aquila continuerà a lungo a portarmi con sè nei suoi vertiginosi voli.













domenica 20 gennaio 2013

URANIO 22

Uranio 22 (Marco Mengoni, P.,M.,S. Calabrese, Stella Fabiani)

Voi siete l’orgoglio gli onori vi spettano 
Per sempre sarete le cose che contano 
Lontani da casa si diventa uomini 
Lo scopo del gioco è quello di vincere 
La gloria non aspetta mai 
C’è una guerra che ha bisogno di te 
La storia la scrivete voi 
Fortunato chi sarà sempre con noi 
Spara dritto a te però prima spara tu dopo chiedi chi è 
Non pensare a perdere il momento 
Spara dritto a te spara ancora che nessuno lo farebbe per te 
Mai nessuno sai lo farebbe per te 
Il vostro paese 
Vi aspetta e vi guarderà 
Medaglie di uranio 
Lo stato consegnerà 
La gloria non aspetta mai 
C’è una guerra che ha bisogno di te 
La storia la scrivete voi 
Fortunato chi sarà sempre con noi 
Spara dritto a te però prima spara tu dopo chiedi chi è 
Non pensare a perdere il momento 
Spara dritto a te e più forte spara che siamo tutti con te 
Spara tu per noi siamo tutti con te 
Spara 
Spara 
Spara tutto a te però prima spara tu dopo chiedi chi è 
Non pensare a perdere il momento 
Spara dritto a te 
e più forte spara che siamo tutti con te 
Spara tu che noi siamo tutti con te 
Io ho sparato, tu che fai?




sabato 19 gennaio 2013

Provando le prove


Gran fermento in "casa Mengoni " dopo che, sulla sua pagina Fb,  Marco ci ha messo al corrente che stava andando a Roma per le prime prove con l'orchestra Rai. 
Lui fischietta sereno, consapevole di quello che lo aspetta, noi lo siamo meno, perchè a parte la certezza sulle sue grandi doti e quelle degli autori delle canzoni, siamo all'oscuro di tutto. 
Io guardo e riguardo il video della prima volta in cui si è affacciato su quel palco, cercando di estraniarmi da tuttti, di tornare con la mente a quando non lo conoscevo e di immaginarmi le reazioni di chi era lì davanti. Vedo una ventata di freschezza, un uragano di passione, originalità e padronanza.
Considerando che in questi due anni ha avuto decine di esperienze che lo hanno fatto crescere ancora, vado sul sicuro. 

Osservando anche il piglio con cui ha affrontato la prima apparizione ufficiale (la foto di copertina per Sorrisi e Canzoni) da pochi fotogrammi, oso addirittura sperare che si viva questo carrozzone con la giusta leggerezza, perchè se lo conosco un pochino, potrebbe risultare pesante (per tutti, ma per lui in particolare, in base a quello che ha sempre sostenuto) il carico di interviste, orari, domande scomode, appuntamenti. sorrisi finti, frasi di circostanza, riprese, fotografie, incontri, obblighi, concentrati in un mese o poco più. Ma so per certo che i sacrifici saranno ampiamente ricompensati.
Forza Marco!!!






mercoledì 16 gennaio 2013

Nella rete


Girovagando nel web ho trovato un decalogo semiserio dei VIP su Twitter ed automaticamente il mio pensiero è corso a Marco e al rapporto che ha con i social. Ma quale? Ne ha uno? Mi sembra più un "So che esisti ma provo ad ignorarti più che posso".
Lui ha sempre dichiarato di non essere portato per questi mezzi di comunicazione e, conoscendo la sua gestualità e fisicità, capisco che possa risultargli difficile esprimersi attraverso uno schermo senza la possibilità di trovarsi faccia a faccia con i suoi interlocutori. E' anche vero che in rari casi è stato compulsivo, twittando o commentando per diversi minuti, per poi sparire per settimane intere, mentre in noi sale la frustrazione aspettando un suo nuovo cenno di vita.
In fondo, però, penso che quando mi ha conquistato, ho accettato tutto di lui, caratteristiche e "difetti" compresi, che lo rendono unico e insostituibile.
E' sempre stato riservato per ciò che riguarda le sue cose e, a differenza di alcuni che non perdono occasione per descrivere e condividere qualsiasi cosa facciano,  dalla colazione, al pranzo, ai libri che leggono, a qualcosa che li incuriosisce, forse non comprende per quale motivo dovrebbe far sapere tutto quello che fa nel suo tempo a noi che lo seguiamo per la sua musica e il suo lavoro. 

Per questo spesso mi pongo interrogativi su quale sia il confine tra pubblico e privato e anche se mi rendo conto che è normale per un personaggio conosciuto suscitare interesse e curiosità in qualsiasi circostanza (del resto se la gente lo ignorasse sarebbe un sintomo negativo, mistoincartandodasolaloso! ) non amo troppo e non mi entusiasmo di fronte a video o foto che lo ritraggono in circostanze "normali" e private. 
Mi sa che non potrei fare il paparazzo e neanche la star! 





martedì 15 gennaio 2013

UN GIOCO SPORCO


Un gioco sporco (Glen Byrne,Jim Duguid,John Fortis,Giuseppe Peveri)

Guarda adesso cosa succederà,
tra muri sporchi e cani passo da lì
lana sul viso, l'aria si scalderà.

Ogni volta dico: "questa e mai più"
E' un gioco sporco, ma non so dire di no.
Devo far presto e non distrarmi mai.
E il mondo appeso ad un allarme per tre giorni, poi dormirò.
Sono soltanto dei momenti di un normale malanimo.

Nessuno mi prenderà, nessuno mai capirà
mi prendo quello che c'è.
Cosa ne sanno di me?
(Tutti quanti giù, ora tutti giù)
Nessuno scherzo perché
nessuno mi fermerà, solo un minuto e uscirò
nascosto un po' resterò.
(Devo correre, solo correre)

Sento freddo, voci a un passo da qui
cado, rallento, ma una porta non c'è,
come è strano che io possa perdere.

E il mondo appeso ad un allarme per tre giorni, poi dormirò.
Sono soltanto dei momenti di un normale malanimo.

Nessuno mi prenderà, nessuno mai capirà
mi prendo quello che c'è.
Cosa ne sanno di me?
(Tutti quanti giù, ora tutti giù)
Nessuno scherzo perché
nessuno mi fermerà, solo un minuto e uscirò
nascosto un po' resterò.
(Devo correre, solo correre)

I'llbe doing better
you can't stop me now
I'll be doing better
get me mate somehow

Nessuno mi prenderà, nessuno mai capirà
mi prendo quello che c'è.
Cosa ne sanno di me?
(Tutti quanti giù, ora tutti giù)
Nessuno scherzo perché
nessuno mi fermerà, solo un minuto e uscirò
nascosto un po' resterò.
(Devo correre, solo correre)

(video dimanu91283)

venerdì 11 gennaio 2013

Incontro con Marco a START UP


Marco Mengoni è uno dei rari casi in cui critica e pubblico si sono trovati d'accordo. Vincitore acclamato della terza edizione di X-Factor, conquista le vette delle calssifiche con "Dove si vola".
La sua personale impronta vocale gli regala subito uno stile inconfondibile. La conferma arriva al Sanremo del 2010 dove presenta "Credimi ancora".
Successivamente Re Matto Tour è una vera sorpresa per il pubblico: un vero spettacolo che vince il Best Italian Act agli MTV e la nomination agli europei che Mengoni si aggiudica il 19 ottobre 2010, primo artista italiano a fregiarsi di questo riconoscimento.
Nel 2011 Solo 2.0 presenta il lato intimista di Mengoni che si mette in gioco con un tour teatrale concepito insieme ad Elisa e Andrea Rigonat. Nel frattempo esce "Dall'inferno", il nuovo singolo e ancora, una serie di backstage, video e live, che confermano la sua crescita continua e la voglia di cambiamento. 
Nel 2012 la voce di Mengoni entra nel magico mondo dei cartoni animati: Marco infatti ha doppiato con grande successo uno dei protagonisti di "Lorax, il guardiano della foresta", aggiudicandosi poi il premio speciale "Voce rivelazione cartoon" al Leggio d'oro.
Marco partecipa al progetto "Io ci sono", il tributo a Giorgio Gaber, si prende una pausa di riflessione per preparare il nuovo album e viene scelto tra i partecipanti del Festival di Sanremo 2013. Durante questa pausa ha trovato il tempo di raccontarsi in esclusiva a Start Up.


Mi piace moltissimo qui, la cucina è il mio ambiente ideale.
Questo è sicuramente un momento decisivo, arriviamo dall'ultimo disco che era molto più cupo, più introverso, mentre adesso ho ritrovato un po' di pace, più serenità. Sto scrivendo in modo più positivo.
Cosa fa Marco in un giorno qualunque, quando non lavora?

In questo mestiere è molto difficile avere una routine, dei punti fissi, perchè ogni mese cambi e puoi ritrovarti a lavorare con persone e tempistiche diverse. Credo che ogni giorno sia speciale in questo lavoro, ne succedono di tutte e incontri persone durante tutto il tuo percorso che ti portano a cambiare direzione.  

Questo lavoro ha scelto te e tu hai scelto lui perchè hai deciso di cantare anche cose impegnative.
Forse è lui che ha scelto me, credo di odiare un po' la musica perchè in generale odio tutto ciò che crea dipendenza. Sono un folle per natura, prediligo la follia perchè è sinonimo di libertà. La musica non mi permette questo, chiama e noi dobbiamo solo inginocchiarci.
Forse non sono mai stato re, nonostante sia nato il 25 dicembre. Spero di poter essere sempre matto nella mia vita.

Da dove proviene la tua grande intensità vocale?
Non so, tutti mi dicono che sembro più grande, mi danno tutti trent'anni, ho la faccia vissuta, con le rughe, infatti di solito faccio il coglione così compenso.
Credo che l'intensità della voce di un cantante provenga dalle esperienze che ha fatto, dal background. Per le corde vocali ringrazio semplicemente mamma, per l'approccio alla musica tutti gli artisti che ho ascoltato dai quali cerco di prendere quello che posso e farlo mio, da Wagner, a Billie Holiday.

Passando anche per Giorgio Gaber visto che hai interpretato un suo brano..
Sì e me ne vergogno tantissimo. Ci sono dei cantautori (anche se è riduttivo definirli così) che sono artisti completi, uno di questi era il Signor G, lui è teatro, è musica, è qualsiasi cosa. Ho sempre cercato di emularlo, soprattuttto nella gestualità, adoro tutto ciò che è movimento, che per me è anche quello che indossiamo. Noi siamo tutto quello che facciamo.
Lui ha inventato il Teatro Canzone, una cosa che oggi diamo per scontata ma al tempo era un'innovazione pazzesca.

I tuoi spettacoli sono sempre costruiti con molta cura e particolarità. Che emozione provi a cantare dal vivo per la gente?
L'ambiente ideale per me è il live. Odio stare in studio, prima di tutto perchè mi piace il rischio e nel live hai una sola chance, almeno con quelle persone. E' bello mettersi in gioco. Prima di salire sul palco ho molta strizza, poi penso sempre che possa essere l'ultima volta quindi devo cercare di aggrapparmi da qualsiasi parte. Nonostante la febbre che ho spesso, devo mangiare il pubblico con qualunque strumento abbia a disposizione. Ovviamente metà del lavoro lo fanno loro, credo nelle energie, è il pubblico che ti dà la forza per affrontare un concerto, magari dopo una giornata negativa. Quando sali su un palco non sai mai quello che ti aspetta, ed è questo il bello, è una micro-vita.

Se una volta ci si poteva affermare con le radio private, adesso il Talent Show sembra l'unica via possibile?
Alla fine X-Factor è un casting di tante puntate che passa in Tv. Lo rifarei con più consapevolezza, ero piccolo e non capivo molto, ma forse è stata davvero anche questa la mia fortuna.

Questo programma si chiama Start Up, tu sei protagonista delle più grandi start up della musica italiana, se ci fossero altri Mengoni, giovani con voglia di fare musica come te, che consigli daresti?
Probabilmente non ho ancora così tanta esperienza per poter dare consigli, però quello che ho capito in quattro anni di questo mestiere è che bisogna circondarsi di persone di cui ci fidiamo ciecamente. Non importa che facciano parte di questo ambiente, ma devono avere un cuore e un'anima che coincidano con i tuoi. Poi sono vere le cose più banali, essere se stessi, lottare contro una discografia che ti permette sempre meno, perchè anche loro hanno i loro problemi.

In questo momento diciamo che è in crisi tutto il sistema. Tu, anche se la parola è brutta, sei il prodotto di un sistema nuovo
Sono il prodotto della crisi! Bello, lo uso per un testo, possiamo appuntarlo?

Oggi, nell'era di Internet c'è un'evoluzione nel mondo e nella produzione musicali, non si può più pensare a quella che è stata l'epoca del vinile, pur fondamentale, altrimenti non sarebbero esistiti i Beatles e molti altri.
Infatti l' RCA di Roma che mi raccontano non esiste più, è un peccato.
Io sono un estimatore da poco dei Beatles, non li avevo mai ascoltati. Ho iniziato a cantare tardi rispetto a molti miei colleghi, a 16 anni e prima la musica non faceva parte della mia vita. Sono partito dal Jazz e non ne sapevo niente, poi i miei primi produttori mi hanno regalato due dischi dei Beatles e io pensavo che non ce l'avrei fatta, invece credo che siano diventati il mio gruppo preferito.

Oggi è importante per un artista avere contatto diretto col pubblico: tu hai una pagina FB molto frequentata. Com'è il Mengoni Social Network?
E' affollata e la tirano avanti loro, perchè io sono un po' antico, sono rimasto all'età della pietra. Non frequento moltissimo i social, ma non lo facevo neanche prima, non avevo un profilo privato neanche quando ero un povero cameriere, barista o un "musicista di strada" . Di sicuro sono molto utili, io ogni tanto scrivo dei pensieri, ultimamente condivido molta musica. L'ultima è di un gruppo, i Citizens, di cui mi ha colpito molto il messaggio del video. La canzone parla d'amore ma si vedono coppie senza distinzioni sessuali, che si baciano e amoreggiano nelle svariate situazioni: in mezzo a una rivolta con la polizia o per strada.  Ho scaricato (legalmente) tutto il disco, è un gruppo davvero figo, come dovremmo dire noi giovani!

Cosa c'è nella tua playlist?
C'è un miscuglio di cose.  Attingo, o mi piacerebbe,  da David Bowie e Erikah Badu. Vengo dal soul, dalla parte nera della mia anima.

Quando hai partecipato al festival Gaber hai dedicato un omaggio a Amy Winehouse
Sì, non era previsto, Dalia è stata carinissima e disponibile qunado gliel'ho proposto. Ho detto che stavamo festeggiando un grandissimo artista che ci aveva lasciato e che volevo omaggiare anche lei che purtroppo ci ha regalato solo due dischi. Ero estasiato perchè avevo il biglietto per il suo concerto a Lucca, che poi è stato annullato. Poi ho avuto la brutta notizia quando ero in studio col disco appena concluso e mi ha fatto male.

Ci puoi dare qualche anticipazione sul nuovo progetto discografico?
No! La musica, per chi scrive, per chi vuole raccontare un po' di sè, va di pari passo con la vita quotidiana. Io ho passato un anno veramente (si può dire?) di merda, questo album viene dalla voglia di rinascita, dalla resurrezione. Il mood è positivo come me in questo periodo.

Comunque, essendo uno dei personaggi che ha maggior gradimento tra i giovani, ti senti responsabile per essere considerato un modello per tanti ragazzi?
Non credo che sia del tutto vero. Devo stare molto attento perchè per il fatto che amo la libertà a volte dimentico di essere un personaggio pubblico. Sì, provo un po' di responsabilità ma credo che i nostri ragazzini siano molto maturi già a undici anni per cui capiscano quale strada percorrere senza dover emulare troppo dei miti che in fondo sono persone normali. Io non sono molto equilibrato, sono un po' irregolare, ma chi non lo è?

Hai detto che hai cominciato a fare il musicista non volendo, come ti immaginavi allora a trent'anni?
In verità a 33 anni mi scade il contratto visto il giorno di nascita, dovrei rinnovarlo! Non mi immaginavo, ho fatto istituto d'arte, industrial design, dovevo entrare ad architettura e sono stato una pippa  al test di ingresso, ho scelto lingue e poi non ho frequentato perchè sono andato a X-Factor, da lì è iniziato tutto questo. Nel frattempo a 14 anni ho iniziato a lavorare al bar, ho fatto uno stage di Jazz, ho cambiato tantissimi gruppi, facevamo rock, musica standard, tipo Deep Purple o Pink Floyd.

Visto che sei un artista libero e irrequieto e come dice Gaber "Libertà è partecipazione", noi ti ringraziamo per aver partecipato.





lunedì 7 gennaio 2013

Nettare per le orecchie

Stamani su twitter è apparso questo messaggio da parte di Pico Cibelli, A.R. di SonyMusic a seguito di una domanda riguardante il disco di Marco. Anche se la risposta da parte sua può apparire quasi scontata, ha di sicuro solleticato la curiosità e fatto battere il cuore ai fans in attesa. Per la cronaca a me luccicano gli occhi per quel "scritto da Marco...".
Non vedo l'ora di poter familiarizzare con quel quadrato di plastica, di riempirmi gli occhi con la cover e le orecchie con la nuova musica. Waiting for...




domenica 6 gennaio 2013

Incontro agli Arcimboldi 2


Incontro con Marco il 19 aprile 2012 agli Arcimboldi di Milano 

(segue) Dopo l'esperienza del doppiaggio, ti piacerebbe fare un musical?
Il musical in Italia è un po' sacrificato, non ha molto spazio,ne ho visti alcuni in Inghilterra e sì, mi piacerebbe farlo laggiù. Del musical mi piace l'unione delle quattro arti: canto, recitazione, ballo e perchè no pittura, per le scenografie.

Hai espresso il desiderio di voler andare all'estero. Lo vedi nel tuo futuro o resterà solo un sogno?
A chi non piacerebbe? Vorrei avvicinarmi all'estero ma dopo essermi affermato qui in Italia.

Come trascorri la notte precedente a un concerto come questo? Sei in ansia come noi fans?
No, la sera precedente non sono ansioso, comincio la mattina dopo colazione. Non sono supertizioso, tempo fa prima dei concerti ascoltavo Erykah Badu, ma poi una volta ho dimenticato l'mp3 e il concerto è andato comunque bene.

Cos'è che sul momento ti manca di più artisticamente?
Mi manca un disco, perchè si fanno le cose talmente sempre di corsa che non si ha neanche la consapevolezza del prodotto quando esce. Per questo vorrei mettermi a lavorare seriamente. Ho già del materiale.

Il tuo prossimo lavoro che strada percorrerà?
Devo partire dalla mia natura. Sono incoerente e non trovo mai un'unica strada. Ne imbocco diciotto e non ne porto una a termine,credo che i miei dischi saranno sempre così, cioè una fusione di tante cose, per cercare un equilibrio che magari non esisterà mai.

Sei un bravo cuoco? Qual è il piatto che ti riesce meglio?
Gli involtini con prosciutto e mozzarella, cacio e pepe, carbonara, tutte cose dietetiche!

Cosa hai provato quando hai sentito il forum che cantava tutto per te?
Ma abbiamo fatto davvero il forum? Non ricordo!!! Ero dietro al palco, in ginocchio, pregando forse che i proiettori proiettassero il pubblico sulle sedie, invece era la realtà. Resta difficile pensare che tutta quella gente abbia deciso di prendere un biglietto mesi prima, l'auto per arrivare ecc...

Ci sarà ancora una collaborazione con Elisa e Andrea?
Non ci sono ancora accordi. Tra noi è nato un rapporto di conoscenza e stima reciproca, vedremo nel tempo.

E' vero che farai un live con i Negramaro?
Ma guarda che non ho detto questo, la giornalista mi ha chiesto se mi sarebbe piaciuto e io ho risposto che sono sempre pronto.

Quando sei fuori dalle scene per un po' e ritorni sul palco, ti aspetti di trovare tutte quelle persone?
No, vedi a Castelleone che non ho preso la prima strofa di Tonight! Ero fuori completamente, mi dicevo mentalmente quello che dovevo fare e non mi sono accorto che era iniziata la canzone.

Quando è uscito Solo 2.0 hai detto che potevamo dimenticarci il Re Matto, ma c'è qualcosa a cui invece sei ancora legato e a cui non rinunci?
Non dimentico il passato, le canzoni, le persone che ho incontrato nel mio percorso, se oggi sono così è grazie a ciò che ho fatto. Ma come si fa con i computer sono necessari aggiornamenti, nuovi imput, si cambia.

Pensi che l'incontro con Elisa e Andrea possa aiutarti a prendere una dimensione internazionale ?
Sicuramente questo incontro mi ha dato modo di crescere, con l'esperienza puoi andare a bussare negli altri paesi. Ma io ho già l'ansia qui in Italia, pensa all'estero!

Il tuo cartone preferito?
Amo molto i personaggi della Marvel perchè hanno i superpoteri. Io aspirerei al superomismo, come diceva Nietzsche.

Una domanda che riguarda tutto il fanclub: a te piacciono le brutte?
Ti rispondo dicendo: chi sono le brutte e chi sono le belle?

Che tipo di pubblico ti aspetti stasera?
A quanto vedo, un pubblico molto elegante! Nella prima parte di sicuro c'è un po' di atmosfera, nella seconda mi auguro che tutti si alzino in piedi.

Hai ripetuto più volte che nel tuo lavoro c'è solo il 30% di arte, in cosa consiste?
Consiste nell'essere in sala prove, in una mansarda a scrivere o ad ascoltare musica, su un palco o sotto a vedere altri cantanti. Forse è poco di più del 30%, tutto il resto per me è noia, non mi piacciono le parti burocratiche e commerciali e lascio che se ne occupino gli altri.

Ci sarà un nuovo episodio del Comic?
Il Comic è una storia che dovrebbe avere una fine, lo spero per me e per voi.



(Foto di Liz Argenteri)

venerdì 4 gennaio 2013

Incontro agli Arcimboldi 1


Incontro con Marco il 19 aprile 2012, al Teatro Arcimboldi di Milano.

Un Marco giocoso e rilassato risponde alle domande del pubblico, moderate da Andrea Laffranchi.
Quando ero piccolo non ricordo di aver avuto idoli. Le prime memorie che ho sono di quando mi è stato tolto il ciuccio: i miei mi dissero che mi era stato rubato dalle oche, forse è per questo che ora le odio.
Abbiamo fatto la data zero e per colpa della globalizzazione, anche se ti raccomandi di non mettere foto per non rovinare la sorpresa, il giorno dopo era già tutto fuori.
Il tour è venuto fuori un po' dal nulla. Da un incontro con una mia stimata collega, Elisa, sono uscite delle idee e lei e Andrea Rigonat che ha lavorato anche sul campo, mi hanno spronato a fare quello che sentivo e a tornare alle mie origini soul, con sfumature anche western. Con noi abbiamo anche due fiati. Gli arrangiamenti sono nati su skype: loro erano in America, il tastierista a Trieste e io a Ronciglione.
Con Elisa ci eravamo sentiti subito dopo X- factor, poi per diversi impegni ci siamo persi di vista. Ora, poiché nella vita si cambia, sto ritrovando contatti che non avevo potuto approfondire, quindi è nato questo rapporto con loro, soprattutto, come dicevo, con Andrea.

Gli chiedono un consiglio “ a me? Ma mi vedi?” Dato che sei così bravo a rendere originale qualunque cosa canti, ti viene naturale o hai qualche segreto?
Diciamo che nelle canzoni in inglese ti inventi le parole e il gioco è fatto! No, non ho segreti, dovresti sentirti dentro il pezzo per quello che stai vivendo in quel momento. Io cambio interpretazione ogni volta perchè mi succede sempre qualcosa di drammatico.

Hai mantenuto sia “La guerra” che “Uranio 22” in scaletta. E' casuale o ha un significato preciso?
Perchè non avevo abbastanza pezzi, ho fatto solo un album! No, le ho mantenute perchè sono due canzoni che trattano dello stesso argomento che mi tocca abbastanza.

Leggi poesie?
Mi suggeriscono “sei tu poesia..”, no in genere leggo romanzi gialli, molto leggeri. Mi è capitato di leggere la Merini perchè dovevo preparare un omaggio, ma poi è svanito nel nulla.

Hai definito il tuo percorso come “basta paillettes, ma una cornice“
No, basta paillettes no perchè io nasco con quelle! Voi non sapete che sotto sono tipo X man! Il fatto è che entrando nei teatri la mia idea era di asciugare un po' tutto il casino che c'era nel precedente spettacolo: C'erano state messe un sacco di idee, alcune anche buone, ma talmente tante che non erano neanche state approfondite, ogni tanto c'era la sensazione di un grande baraccone, rivedendolo dal di fuori c'era veramente troppo. Ritornando alle origini ho trovato una musica anche più difficile da sostenere, gli arrangiamenti sono minuziosi e avendo poco tempo è stato necessario eliminare la scenografia, perchè una cornice più semplice non dona meno al quadro ma anzi lo mette in risalto.Mi piace l'arte contemporanea. Ma odio la musica: come dico sempre, l'arte la scegli, non è una dipendenza come la musica della quale non puoi fare a meno. (cont.)


 Foto di "La nostra vita è cambiata grazie alla voce di Marco Mengoni"


giovedì 3 gennaio 2013

Quelli che Sanremo...

Tutti gli articoli che già parlano del Festival di Sanremo mi stanno facendo agitare, proprio io che credevo di essere tranquillissima! Nell'attesa dobbiamo inventarci qualcosa per ingannare il tempo, per cui mi sono divertita a creare un sondaggio che ha il solo scopo di scoprire i gusti dei fans. Si tratta di scegliere la canzone che ci piacerebbe che cantasse la sera del venerdi, dedicata ai brani che hanno fatto la storia della manifestazione festivaliera.
Ho letto che la scelta verterà su una rosa di proposte da parte dell'organizzazione stessa, quindi non sarà in piena autonomia, spero solo che non sia un pezzo antico perchè per quanto possano essercene di veramente belli, Marco in fondo ha solo 24 anni e va bene che può cantare qualunque cosa e indossarla come un guanto, ma questo non è un buon motivo per farlo tornare così indietro nel tempo!
Intanto noto che la più quotata per il momento è "Luce" di Elisa che anch'io apprezzerei moltissimo.  So che è imprevedibile quindi non mi aspetto nulla, come si dice "comunque vada, sarà un successo"!!

Per vedere il sondaggio e votare

 vota la canzone che ti piacerebbe