martedì 26 novembre 2013

Il viaggio continua..

Ha detto che era pronto a correre ma non immaginavo così velocemente. Avrebbe anche dovuto aggiungere che noi dovessimo esserlo a seguirlo, in effetti. Dopo l'ultima data del tour pensavo che avrei sofferto la quarantena, invece non ci ha dato tregua e tempo per sentire la sua mancanza. L'agenda è sempre fitta di appuntamenti praticamente quotidiani: i concerti a Los Angeles, la vittoria del Best Italian Act, il docu-film al cinema, la partecipazione a Unici su Rai 2 per parlare di Mina, l'uscita del CD/DVD #Prontoacorrereilviaggio, gli instore per firmare le copie, il live per Radio Italia e all'Alcatraz a Milano, le interviste alle radio compresa Radio DeeJay e l'ospitata a X-Factor, per finire con l'annuncio dell'uscita dell'I-Book, primo italiano al mondo ad avere questa opportunità di pubblicare un libro virtuale. 
Ma dico: quanto dura la giornata di Mengoni? Non è come quella di tutti gli esseri umani vero?  Anche se non credo di avere la possibilità di usufruirne, sono felicissima che  abbia potuto realizzare questo prodotto innovativo nel quale credo abbia riversato tutte le idee che la sua testolina ha partorito in questo periodo fortunato e che qualcuno, in questo caso la Apple, abbia creduto in lui.
Ovviamente si è creata un po' di amarezza tra i fan che non potranno acquistare questo prodotto, io ho avuto una reazione diversa, forse perchè prevedo che, essendo un artista in crescita esponenziale, dovrò abituarmi a fare a meno di tante cose che lo riguardino. Per dire, se un giorno canterà ( e glielo auguro) alla Royal Albert Hall o di fronte al Presidente degli Stati Uniti so già che non potrò essere presente.
Per il momento ho gambe in spalla, orecchie e occhi aperti e cuore in avanti.





venerdì 22 novembre 2013

Il mio firmacopia- Feltrinelli Firenze

Non avevo aspettative particolari anzi, probabilmente a causa di tutto quello che penso di questi eventi (l'artista mi sembra esposto in vetrina come un oggetto, capisco che sia necessario per la promozione di un prodotto nuovo ma è un aspetto che esula dal mestiere di cantare e di creare musica ,quella parte commerciale che io considero fastidiosa soprattutto per loro che devono "vendersi" e che mi auguro sia obbligato a ripetere in minor numero possibile in futuro), ero piuttosto prevenuta. Aggiungo che portando con me una grande ferita al cuore ancora sanguinante per motivi personali, ho vissuto questa esperienza (decisa a a farla nonostante la mia idiosincrasia proprio perchè è assurdo giudicare senza aver provato) come dietro a un velo, anestetizzata, incapace di godermela fino in fondo e di dire a Marco tutto quello che avrei voluto. Un salame avrebbe fatto di meglio! 
La situazione, a differenza di quanto pensassi era rilassata, organizzazione perfetta,disponibilità e cortesia da parte dello staff, ma un po' il mio stato d'animo, un po' lo sguardo stanco di Marco e il fatto che si sia messo a parlare mi si sono bloccate tutte le parole in gola. Non che conoscere i miei pensieri possa cambiare il corso della sua esistenza ma se potessi riavvolgere il nastro proverei a dirgli tutto quello che mi è mancato e che non saprà mai più perchè ho perso la mia occasione: quanto bene mi faccia e che mi ha insegnato a sorridere di nuovo e a prendere la vita con più leggerezza in un periodo in cui avrei potuto perdermi, che mi mancherà tantissimo non sentirlo cantare per un po' ma di prendersi tutto il tempo di cui ha bisogno perchè facendo parte, come ha detto in una sua recente intervista, di quelli che sono abituati alle sue evoluzioni e amando semplicemente le sfumature della sua voce sono sicura che qualunque cosa decida di fare io sarò qui ad aspettarlo, che quel pomeriggio avrei avuto bisogno come non mai di un forte abbraccio ma mi è mancato il coraggio di chiederglielo, che mi sento privilegiata per aver avuto la possibilità di seguire il suo percorso e la sua crescita e di aver condiviso  questi splendidi quattro anni, di continuare così, con i piedi piantati per terra, il cuore avanti e lo sguardo verso le stelle e che nonostante sia l'artista e io solo una fan gli voglio bene per il suo modo di essere. 
Detto questo ho una voglia matta di trovarmi sotto a un suo palco a ballare, ridere, commuovermi, avere i brividi, sudare, stringere le mani delle mie amiche e cantare con lui.





(foto di Francesca Lorenzoni e Silvia Donati)

mercoledì 13 novembre 2013

#PRONTOACORRERE-ILVIAGGIO

E' uscito #Prontoacorrere-Il viaggio, un triplo cofanetto prodotto da Sony Music Entertainment Italy, che racconta l'anno straordinario vissuto da Marco. E' disponibile nei negozi e in download digitale 
scaricabile qui: 




Contiene l'album #Prontoacorrere in versione live, il cd integrale uscito il 19 marzo scorso arricchito da due bonus track (Put light on e My Magnetic heart) e il dvd con il backstage e un estratto del concerto tenuto al Teatro Antico di Taormina,  per la regia di Christian Biondani. 

Marco in questi giorni è impegnato ad incontrare i fan e a firmare le loro copie acquistate presso:

Lunedi 11 novembre - ore 16 -  Feltrinelli - Piazza Piemonte, Milano

Martedì 12 novembre -  ore 17 - Fnac Torino Centro, Torino

Mercoledi 13 novembre - ore 17 - Fnac, Verona

Venerdi 16 novembre -  ore 16 - Casa del disco, Varese

Sabato 17 novembre - ore 15 - Mondadori, Bologna

Martedi 19 novembre - ore 16 - Feltrinelli via De' Cerretani, Firenze

Mercoledi 20 novembre - ore 17.30 - Discoteca laziale, Roma

Venerdi 22 novembre - ore 16 -  Feltrinelli, Pescara

Lunedi 25 novembre - ore 17.30 - La Feltrinelli Express, Napoli

Martedi 26 novembre - ore 16 - Feltrinelli Via Villa Canciani, Udine






lunedì 11 novembre 2013

Uno in musica - intervista per SKY TV

Marco si racconta in un'intervista per Sky dal palco del Teatro Arcimboldi presentando il suo cofanetto #PRONTOACORREREILVIAGGIO:

Sono nato a Ronciglione, un paesino di 8000 abitanti. Verso i 15 anni mi sono avvicinato alla musica entrando a far parte di un gruppo formato da ragazzi del mio paese. Suonavamo musica rock standard: Deep Purple, Pink Floyd.
L'odio che mi unisce a donna musica è difficile da spiegare: la odio come odio tutte le dipendenze perchè sono suo schiavo, non posso fare a meno di seguire ad un accordo, quando chiama, io devo essere lì.
La prima canzone che mi ha emozionato e che ricordo con gioia è "La luce dell'est" di Lucio Battisti, mi ha veramente colpito e da lì è avvenuto un cambiamento, è nata la voglia di scrivere qualcosa di mio, mentre quella che ho cantato accompagnato al pianoforte è stata "I say a little prayer" di Aretha Franklin: quando ho cominciato il mio stage di jazz ero mortificato perchè non sapevo niente di quel mondo ma ebbi il piacere di riconoscere quella canzone da uno spartito, perchè mia madre ascoltava quell'artista, per cui la ricordo con particolare piacere.
Avevo già fatto alcune cose e le avevo portate alle case discografiche. Nella parte iniziale del mio pezzo "Come ti senti"  abbiamo riportato frasi da ritagli di giornale o che mi sono sentito dire direttamente. Addirittura un discografico disse che cantavo troppo bene e ci rimasi malissimo ma ho continuato imperterrito a cercare una mia strada.

Sicuramente non ho mai cercato la fama perchè sono una persona molto timida e ho ancora grandi contrasti con questo mondo.
Nel 2009 a X-Factor, mentre tutti gli altri hanno fatto quattro provini, io ho dovuto farne cinque perchè neanche loro erano sicuri di me. Poi è iniziata l'avventura e devo dire che è andata molto bene. Ringrazio e sono stato molto contento di essere nella squadra di Marco, con cui mi sono scontrato più volte, abbiamo avuto spesso brusche discussioni ma sempre sulla musica e per me questo è importantissimo.
Per quanto riguarda i talent non voglio parlare di scorciatoia, è vero che, per mia esperienza personale, la TV ti sovraespone ma questa è un'arma a doppio taglio, è comunque sempre un'arma con una lama d'oro. Ai ragazzi che si avvicinano al talent posso dire che è vero che uno su mille ce la fa ma comunque di provarci pur rimanendo sempre con i piedi per terra. Io ci sono arrivato a diciannove anni ma sono contento di aver fatto molte cose anche prima altrimenti credo che mi sarei mangiato da solo.
L'unico che può rendere merito ad un artista è il pubblico.
Sono una persona come tante altre, con pregi e difetti, sicuramente con una passione molto forte che metto in tutto quello che faccio, sia nei rapporti d'amicizia, d'amore e di lavoro. Non so molto ma ho tanta voglia di scoprire e di provare più cose possibili. Ricerco sicuramente la libertà.
Quando non canto è come se mi riprendessi la mia vita un po' solitaria. Mi piace leggere, andare al cinema e al teato, cucinare e ho una vera passione per la moto, appena ho dei giorni liberi la cavalco e cerco di scappare.
Marco Mengoni persona non ha sicuramente un buon rapporto con i social, per quanto riguarda invece la parte uomo che vive ai giorni d'oggi e musicista, credo che i social siano una figata pazzesca, Connettermi o comunque condividere qualcosa con il resto del mondo è molto facile. Nelle mie pagine ufficiali io ci sono ma ci sono molto i miei fan che non si moderano, sono una potenza incredibile. Sul web fanno cose che spesso mi lasciano allibito, sono veramente una forza.
Il live è la parte più interessante e bella del mio mestiere. Il contatto diretto con le persone, l'energia che si sprigiona da un pubblico è una cosa che ovviamente non si può sentire in uno studio, dove la parte creativa è bella ma il live è altro.
Inizi una data, magari senza voce, senza voglia, pensi di non farcela invece sali sul palco e cambia tutto, decidono loro e di sicuro si uniscono con la signora musica che entra dentro e fa quel che vuole di te.
Il disco "#PRONTOACORRERE è stato sofferto perchè venivo da un momento particolare della mia picola carriera. Avevo abbandonato tutto quello che avevo prima: la mia vecchia produzione, il mangement, quindi tutte le persone che mi seguivano, e ho rivoluzionato tutto il mio team: E' stato come ricominciare quindi avevamo sì molta voglia ma eravamo anche timorosi. Sapevamo che molte cose dovevano cambiare perchè stavo cambiando io come persona, quindi il nuovo progetto doveva collimare con i cambiamenti della mia vita, con quello che io stavo cambiando e ricercando. Molte volte scrivo o canto esagerando perchè ho paura di non piacere, quindi strafaccio. Aver capito questo è stato difficile ma ringrazio perchè da solo non lo avrei mai fatto, perchè guardandoti allo specchio vedi i tuoi limiti ma ti abitui ad essi.
Abbiamo iniziato il disco mentre stavano cambiando molte cose di Marco Mengoni. Stavamo asciugando gli orpelli, andando sempre più verso l'essenzialità: all'inizio "L'essenziale" non era neanche inclusa nel disco, ero titubante verso questo pezzo perchè mi sembrava andasse troppo in quella direzione, perciò continuo a ribadire che non capisco niente di cosa possa funzionare e arrivare alle persone.Devo solo fare. 
Questo progetto si chiude con uno più grande che racchiude tutte le fotografie di questo anno e per fotografie intendo i live e qualsiasi cosa abbiamo fatto, il viaggio è pieno di cose, il DVD, il live, il disco e moltissime foto.
Il video clip al quale sono più legato è "Non passerai", è molto semplice, quasi banale, il personaggio è uno scatolone con varie espressioni facciali, che va in giro nella bellissima Parigi, immortalando dei momenti, degli stati d'animo. E' un collezionista di sensazioni, di emozioni.
Essere in classifica negli altri paesi mi ha fatto un certo effetto.
Un pezzetto di una canzone che mi viene in mente, proviene dalla mia esperienza nel jazz e mi mette allegria.  
Lullaby of Birdland  (Ella Fitzgerald)

(cliccare sulla foto per vedere un estratto dell'intervista)
 




sabato 9 novembre 2013

Signora Musica

Che poi ogni tanto ti assale il dubbio che la tua mente affetta da fanatismo possa farti distorcere il senso delle cose, che tu possa esaltare, enfatizzare, esagerare ciò che senti. Ma ascolti parlare un musicista, un nuovo membro della band, che non è legato a Marco da altro che non sia rapporto lavorativo, che racconta di quanto sia stimolante suonare per lui, di quanto si diverta su quel palco per il suo eclettismo e allora ti rendi conto che no, non sei una sognatrice, che il senso di vertigine che provi sentendolo cantare è frutto della potenza di quelle benedette corde vocali e che non puoi fare altro che amare la Signora Musica che lo ha scelto come intermediario.










(Foto di Sara Ciommei)

giovedì 7 novembre 2013

#PRONTOACORREREILVIAGGIO al cinema

Inizio ad elettrizzarmi fin dall'attesa, quando in sala si diffonde "Spari nel deserto" in versione strumentale seguite da tutte le tracce di  #Prontoacorrere, perchè ho un debole per quel brano e vorrei proprio conoscere le variazioni apportate da Marco.
Finalmente si spengono le luci e la scritta "Da un'idea di Marco Mengoni" mi suggerisce all'istante che ne verrò rapita totalmente e così sarà anche perchè, nonostante le sale in collegamento siano 182 e sorprendente realizzare che siamo in tantissimi a condividere con lui questo momento, quando Marco parla ho come l'impressione che lo stia facendo intimamente come se si trovasse faccia a faccia con ognuno di noi.
Il viaggio è a ritroso, partendo dai primi passi incerti su ciò che sarebbe stato sul palco dell'Ariston, fino al live ripreso nel Teatro Greco di Taormina, ricco di storia e dove, secondo la narrazione, gli Eroi suggellavano e festeggiavano le loro vittorie con spettacoli pubblici. Ma Marco non ci sta ad essere definito un eroe e dimostra la misura della sua modestia raccontandosi con occhi limpidi e il volto sereno di chi, nonostante la riservatezza innata, condivide ogni attimo vissuto di questo anno faticoso ma denso di soddisfazioni.
Le parti del concerto si intervallano con le affermazioni di stima dei musicisti, di Marta, scene di vita quotidiana con ritagli di attimi di relax inseriti forse per   ridimensionare l'immagine del mito e frammenti dell'entusiasmo dei fan.  
A rafforzare l'idea che tra noi esiste un'alchimia che ci lega costantemente, viene dedicato molto spazio al suo "esercito", inserendolo addirittura nei titoli di testa e di coda insieme al suo nome.  Anche durante la chat ribadisce questo concetto, ringraziando il suo team che ha permesso a lui e a noi di vivere tutto questo, quasi fossimo una cosa sola e aggiunge che constatare di avere anche persone più adulte che hanno già sentito tanta musica e che traggono piacere nell'ascoltarlo, è un ulteriore premio e motivo di orgoglio.
In particolare mi colpiscono le parole di Andrea Pollione, tastierista, che descrive Marco come un istintivo, che rende stimolante suonare con lui perchè ogni sera riesce ad aggiungere sfumature e intenzioni diverse ai brani che interpreta creando uno spettacolo sempre nuovo, e quelle di Marta che, confermando i miei pensieri, spiega che Marco non è cambiato affatto, che è semplicemente cresciuto (in modo esponenziale aggiungerei) e sceglie consapevolmente ciò che vuole fare, che è senza filtri e sempre se stesso in ogni circostanza. 
Dopo 4 anni di "frequentazione" Marco riesce ancora a spiazzarmi, facendomi riflettere sulle sue parole: confessa che nelle prime date del tour spesso chiudeva gli occhi per paura ma le sorprese che i fan preparavano ogni volta su canzoni diverse, lo spingevano a riaprirli e quindi a non chiudersi nel suo mondo; che notare nelle prime file più o meno sempre le stesse persone lo obbligava a non ripetere le identiche parole durante i monologhi ma che immancabilmnete si incartava rendendo tutto più divertente ( ci sei riuscito Mengoni, dovremmo raccogliere tutti gli intermezzi parlati in un DVD e riguardarli nei momenti di malinconia); che "L'essenziale" ha rappresentato il punto di rottura tra il vecchio e il nuovo Marco e scoprire che la sua evoluzione artistica era stata approvata con entusiasmo anche da chi lo conosce da sempre è stato un segnale fondamentale; che essenziale è avere un pubblico davanti che lo guarda con due occhi "così"; che gli piace usare la parola "bellissimo", anche se è semplice, per definire qualcosa perchè la bellezza non è mai banale (ecco la mia intenzione quando dicharo che la sua anima è bella, sono felice di sapere che ha il mio stesso concetto di questo vocabolo); che questo tour e questo anno sono stati essenziali e non pensa di essere cambiato o di essersi montato la testa ma di aver capito ciò che vuole e di aver imparato a giocare con serietà e a essere serio giocando.
Provo una profonda stima per questo giovane uomo ben presente a se stesso, deciso e consapevole di ciò che desidera, con la sicurezza di voler andare avanti lungo questa strada mettendosi sempre in gioco in un ambiente ostico come quello dello spettacolo, che si è impegnato moltissimo a migliorare se stesso giorno dopo giorno, che non si siede sugli allori ma è pronto a lavorare e a condividere i suoi successi senza autocelebrarsi.I suoi occhi spesso lucidi e puliti esprimono più di mille parole, è impossibile non restare incantati di fronte alla purezza della sua anima messa a nudo e io esco dal cinema con gli occhi e il cuore pieni della sua "bellezza", fiera di aver avuto la capacità di notarla fin da subito e grata verso chi ha deciso un giorno di darmi l'opportunità di vivere sotto il suo stesso cielo.







martedì 5 novembre 2013

"L'essenziale tour" Firenze 19 ottobre

La mia penultima data del tour, il 19 ottobre a Firenze, è iniziata in un clima rilassante, ormai mi sembrava di essere a casa, un tutt'uno con il teatro, il pubblico e il palco.
Marco esce alle 21 chiamato a gran voce e già dall'intro di "Pronto a correre" sussurra i suoi ringraziamenti a Firenze, poi parte immediatamente con energia nonostante la stanchezza che gli si legge negli occhi e che confessa poco dopo aggiungendo che si sente in dovere di dare tutto quello che può per ringraziarci perchè acquistiamo il biglietto e i suoi dischi, ascoltiamo le sue canzoni e le sue parole e lo sosteniamo ormai dal 2009. 
Strepitose "Dall'inferno", " Tonight", " Spari nel deserto", "I got the fear", mentre fa il monologo si avvicinano due bambini che gli portano un cartellone e lui dice di riconoscerne uno di cui aveva visto la foto su FB nel pomeriggio. Da lì inizia una vera e propria processione che lo costringe a mettersi divertito in fondo al palco per poter terminare il discorso, ma l'interazione con il pubblico continuerà per tutto il tempo infatti ci qualificherà ridendo come indisciplinati. e comunque i suoi monologhi sono sempre esilaranti nonostante li abbia sentiti più volte, è un comico nato, ma credo che la sua maggior forza sia l'autoironia.
Nonostante non ami molto le sorprese ripetute, mi ha fatto tenerezza notare con quanto entusiasmo e impegno sia stata organizzata questa, che prevedeva un mare di cuori rossi inondare la platea sulle note di "Un'altra botta", prontamente filmata da Marta.
Durante l'abbraccio si impegna per comprendere tutti, anche quelli lassù in cima, nell'ultimo ordine, mentre nei ringraziamenti al suo team precisa che Marta è solo sua, nel suo modo particolare di lanciare messaggi ermetici (mi farà ridere per tutta la vita).
Mentre canta "L'essenziale", con noi tutti stretti intorno a cercare di trasmettergli il nostro amore nell'unico modo che abbiamo, ci urla tra le lacrime che gli saremmo mancati un sacco mandandoci in delirio.Nonostante il magone provocato da queste parole io sono uscita comunque col sorriso, appagata per aver visto il bel cuore di Marco lì su quel palco e in attesa dell'ultima data.








        

(Foto di Francesca Lorenzoni e Sara Turri, video di Francesca Effeci)

sabato 2 novembre 2013

L'essenziale tour - Milano 22 ottobre

Eccomi di nuovo qui, 8 maggio- 22 ottobre, prima e ultima data di un tour che sembrava essere interminabile.
L'atmosfera in teatro è calda, densa di attesa che sente già quasi il rimpianto. Vorremmo poter sospendere il tempo per godere il più possibile queste ultime due ore e mezzo che ci separeranno da ciò che abbiamo vissuto in tutti questi mesi.
 Si sente " Con teeee ero immmobileee " e veniamo subito coinvolti, cantiamo quasi sempre con lui, l'agitazione è palpabile, Marco è carico, dice che come tutte le cose belle anche questa sta per finire ma che è già pronto a partire con un nuovo progetto e spesso trattiene l'emozione. 
Io non credevo che con la stanchezza accumulata potesse ancora cantare in questo modo, è una bomba, non si ferma un attimo, un mix esplosivo di sensualità, dolcezza e energia. Già "Dalla valle dei re" ci riversiamo sotto il palco anche se la sicurezza prova a mandarci indietro. Si alternano continuamente momenti intensi ad altri divertenti, anche i musicisti e gli addetti al palco sono allegri e inscenano la figura del bodyguard del Forum di Assago ampiamente descritta nel corso del tour da Marco, presentandosi su un baule con le ruote, muniti di elmetti. Vediamo anche Nico con la maschera di Marco fare capolino sul palco e scopriamo che i musicisti gli parlano nelle cuffie suggerendogli cose inenarrabili provocando la sua reazione divertita. 
Marco ha spesso gli occhi lucidi e quando, in una piccola pausa durante "In un giorno qualunque", si leva una voce che con poche parole esprime quello che tutti noi vogliamo dirgli: "Ti vogliamo bene, Marco!", la sua voce si spezza ma non nasconde le lacrime perchè in fondo sa che sono segno di una forte emozione  che è poi quella di tutti e che si ripresenta poco dopo, quando durante la presentazione di "L'essenziale" e in un silenzio surreale la platea diventa un mare di cartoncini con su scritto "Ciao amore ciao" . Dopo la canzone a noi dedicata e diventata il nostro inno si inginocchia guardandoci, ringraziandoci per tutti questi anni e urlando tra le lacrime che gli mancheremo un sacco.
Dopo "Una parola" il gruppo si ripresenta sul palco ballando e saltellando con indosso la scatola di cartone del video di "Non passerai" e poi scendono tutti a guardare tutte le foto panoramiche che Marco ci ha scattato durante le date che vengono proiettate su un telone mentre in sottofondo scorre "L'essenziale" che cantiamo ancora una volta tutti insieme abbracciati e in preda a una fortissima emozione.
Infine Marco si siede con le gambe penzoloni sul bordo del palco e ci osserva uno a uno come a voler assorbire tutto l'amore che ha intorno per tenerlo con sè nei giorni a venire.
La sua figura che riappare dalle pieghe del sipario, con le braccia lungo i fianchi e uno sguardo che rivela già nostalgia, è l'ultima immagine che ho di lui e di questo meraviglioso tratto di strada percorso insieme.




























(Foto di Francesca Effeci, Grazia Cetri, Annalisa Canducci, Liz Argenteri)