martedì 6 dicembre 2011

Marco & Marco

Finalmente ho scoperto il suo segreto: dentro quel corpo esile ci sono due persone!
 Un  ragazzo delicato che nella sua quotidianità si esprime sommessamente, alterna battute a perle di saggezza, osserva quello che  ha intorno con quegli occhi grandi e puliti, si veste in modo improbabile per chiunque altro, è umile e si schermisce di fronte ai complimenti, non può essere lo stesso che ha creato questo - troppo riduttivo chiamarlo concerto - vero e proprio show con tanto di luci, suoni, colori, piume, immagini e danze.
L'altro Marco è quello che  dal palco ti trascina con sè in un girone infernale intonando pezzi rock e dopo pochi minuti ti porta sulle nuvole con una ballad e la voce cristallina, che salta infaticabile da un punto all'altro, che abbraccia con lo sguardo e gli occhi lucidi di emozione tutti noi, uno per uno, che segue tutti i dettagli, che contamina i suoi  brani con intermezzi jazz , rap, discomusic e li trasforma di continuo con nuovi arrangiamenti, che mescola sapientemente sonorità retrò con l'elettronica passando da un genere all'altro, che balla freneticamente e coinvolge 8000 persone in un vortice di sensazioni,  che sa  uscire  da un imprevisto imbarazzante con disinvoltura dando vita a una gag divertente con la sicurezza di un artista consumato, che ironizza su se stesso e sulla vita in generale sfiorando anche temi caldi, che cura musici, ballerini, grafici, che suona un pianoforte immaginario e uno reale, che ti coinvolge emotivamente fino alle lacrime ammaliandoti con  quelle immagini  evocative che scorrono sui pannelli, che osa, che si mette in gioco e esagera, che provoca con la sua sensualità e i movimenti felini, che ha un mondo intero dentro che va aldilà dell'immaginazione e riesce ad esprimerlo proprio lì su quel palco,  in quelle ore dove tutto sembra sospeso ma che passano troppo in fretta in cui si dona a piene mani a noi che lo fissiamo incantati e frastornati, che ha creato un satellite di cuori che pulsano con il suo e che per uno stralcio di tempo vivono una strana alchimia in un universo parallelo fatto di abbracci, incontri, risate, gioia, lacrime e sogno, dove lui è il fulcro, un fiume in piena, straripante, generoso, mai pago, che non smette di ringraziarci per la nostra presenza e che concede il bis a luci accese per imprimersi negli occhi l'immagine del nostro calore. E' un vento impetuoso che spazza via la polvere e rende l'aria fresca e pulita, che sparge il polline per un risveglio del nostro senso musicale un po' assopito e a noi non resta altro che lanciarsi senza paracadute nell'abisso profondo della sua anima artistica e realizzare che saremo con lui anche alla prossima tappa perchè ormai non ne possiamo più fare a meno.


 





3 commenti:

  1. stupendo Carmen, brividi a mille........ grazie<3

    RispondiElimina
  2. AIUT!!! Ecco...tutto quello che avrei voluto, ma non sarei mai riuscita, dire io!! Bravissima e complimenti Carmen...come sempre <3

    RispondiElimina
  3. Fantastico.. Questo articolo, riassume quello che davvero è Marco. Complimenti davvero.

    RispondiElimina

I commenti vengono controllati prima di essere pubblicati