lunedì 4 giugno 2012

L' attesa su di me...

E si comincia con la lunga attesa e le supposizioni,  i consigli, i suggerimenti, le aspettative, le indicazioni sulla direzione da prendere e lo stile da seguire.
Ho letto anche giudizi sul fatto che in questo tour le cover di Marco risultassero più incisive, che prevalessero rispetto ai suoi brani, proponendo di rafforzare il repertorio. Ora, a parte che presumo che le canzoni scelte non siano le prima capitate a caso tipo "La bella lavanderina" ed è ovvio che siano datate, conosciute al grande pubblico o che comunque evochino una scia di sensazioni e ricordi in tutti noi, l'interpretazione di Marco poi è un valore aggiunto perchè sappiamo come sia in grado di farle sue, vogliamo dargli questo benedetto tempo per ampliare il suo bagaglio musicale? Senza contare che SOLO 2.0 per me rimane un CD di valore, prezioso proprio perchè vario e fuori dagli schemi.
Sarà che i consigli e i suggerimenti non richiesti mi fanno venire l'orticaria, non capisco perchè sia obbligatorio inscatolare, catalogare in un genere, ingabbiare gli stili. Perchè uno non può essere libero di ricercare, sperimentare e seguire qualsiasi genere apprezzi,  tanto più che con le sue capacità è perfettamente in grado di farlo senza perdere di credibilità? Marco ha sempre sostenuto che gli piace spaziare, conoscere mondi nuovi, mettersi alla prova e mi sembra che finora abbia dimostrato che se sbaglia sa tornare sui sui passi attingendo anche dall'esperienza negativaper arricchire il suo bagaglio personale.
Sinceramente non capisco perchè tutti si aspettino subito chissà cosa da lui. Forse perchè il suo dono è al tempo stesso anche la sua condanna, nel senso che come di solito si fa con i cosiddetti ragazzini "geni", che una volta creatasi la fama, non possono permettersi di giocare come sarebbe giusto alla loro età, anche verso di lui c'è questo atteggiamento: non può permettersi di perdere tempo, di guardarsi intorno, di commettere un errore, ma io credo che con questa visione qualsiasi repertorio sarà sempre un passo indietro rispetto alle sue effettive capacità. Ma chi lo decide che deve obbligatoriamente avere testi impegnati, dimostrare sempre il massimo e che non possa prendersi la libertà di dedicarsi a qualcosa di più leggero? Mi viene sempre in mente la frase "Sono solo canzonette" perchè a volte ho come l'impressione che ci si prenda un po' troppo sul serio. La musica deve far stare bene, può far riflettere o divertire, sgombrarti la mente da mille altri pensieri e rilassarti, non deve avere necessariamente un senso e a questo proposito mi viene in mente "Stanco" che è stata tanto criticata ma che soprattutto nell'arrangiamento teatrale per me è elettrizzante e piacevolissima, dimostrandomi ancora una volta che le parole non sono poi così importanti in certi casi.
Naturalmente ben vengano poi le collaborazioni con persone su cui può riporre fiducia e che credono in lui, che possano aiutarlo a tirare fuori tutto il suo potenziale, che gli stiano vicino per aiutarlo in questo percorso,  perchè si merita tutta la fortuna possibile, ma continua a darmi fastidio questa presunzione di sapere cosa possa essere meglio per lui da parte di chi forse vede solo un capitale, una macchina che crea ricchezza materiale.  In tutto ciò qualcuno si è chiesto cosa vuole ottenere, quali siano i suoi sogni e i suoi obiettivi?


3 commenti:

  1. "non capisco perchè sia obbligatorio inscatolare, catalogare in un genere, ingabbiare gli stili."
    Concordo pienamente!!!! E poi la meraviglia di seguire Marco è proprio perchè mi "INASPETTA" sempre...e volentieri!! LOVE

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  2. Concordio pienamente. La cosa che di pou' mi fa amare un Artista come Marco, e' proprio quella di aver scelto di essere libero di scegliere.

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  3. "Il suo dono è al tempo stesso la sua condanna", l'ho pensato molte volte, sembra che da lui si pretenda tutto e il contrario di tutto. Ho molta fiducia in Marco, nel suo istinto, nel suo far tesoro delle esperienze passate e la cosa di cui sono fermamente convinta è che lui debba fare solo quello in cui crede veramente, ci metterà tutto se' stesso (come sempre)e ci sorprenderà ancora (come sempre). Grazie Carmen, ciao Cinzia.

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