sabato 23 giugno 2012

Nero e poi bianco...

Per prima cosa vorrei ringraziare tutti voi che continuate a rivolgermi attestati di stima per quanto scrivo. Io traduco in parole ciò che sento e mi fa un enorme piacere se viene condiviso. Anche se non rispondo ad ogni commento sappiate che leggo tutto, quindi mi raccomando, lasciate un segno del vostro passaggio, basta entrare come anonimi e poi firmare, almeno do uno pseudo volto alle vostre parole.
Oggi facevo un ragionamento a carattere generale perchè qualcuno chiedeva qual è il confine tra amare l'artista e la persona.  Credo che per colui che coniuga lavoro e passione per la musica alla fine la figura sia la stessa, nel senso che la sua vita è permeata in quel campo ed è ciò che vive ogni giorno, ma per noi che lo viviamo da fruitori dovrebbe esistere una distinzione. Nel caso di Marco è più complicato, perchè avendo imparato a conoscerlo tramite un talent, è come se fosse entrato a far parte della nostra vita o forse noi siamo entrati troppo nella sua, aggiungiamoci poi l'uso continuo del web che ci permette e ci dà la sensazione di essere tutti più vicini  e il suo modo di essere e di mostrarsi, ecco che ci è venuto naturale affezionarci a lui in modo particolare. Ma...c'è un però! Infatti questo senso di apparente familiarità mi pare che spesso dia l'impressione di potergli consigliare una direzione, suggerirgli possibili collaborazioni, strade da intraprendere, canzoni da interpretare quando addirittura non si arriva a criticare ogni cosa che fa con offese mascherate da ironia. Questo non lo comprendo affatto, non sto dichiarando di essere migliore o peggiore, semplicemente non sono fatta così e se seguo assiduamente un artista devo anche stimarlo umanamente, in questo caso proprio non scindo la figura professionale dall'uomo. Ma forse sono io che non conosco le mezze misure e che per senso di rispetto non riesco a pretendere dagli altri niente più di quello che possono darmi. 

  

2 commenti:

  1. Ciao Carmen, molte volte mi sono chiesta come mai non riesco a fare quella "distinzione" e non ho trovato una risposta. Per prima cosa mi ha colpito dentro l'artista, da subito, ma poi conoscendolo di più mi sono anche affezionata.
    E sono con te per il fatto che non mi aspetto nè pretendo nulla, solo sentire la sua voce.
    Quello che si deve trovare è il limite, è l'equilibrio.... delle volte ci riesco delle altre no! ♥

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  2. Il caso di Marco è molto diverso per un motivo in particolare...Quella sensazione di "familiarità" che sentiamo nei suoi confronti non deriva solamente dalla esposizione mediatica che gli ha dato il Talent Show e dopo persino il web...ma quella sensazione che abbiamo di conoscere molti aspetti del suo carattere e della sua personalità esiste perchè Lui le ha sempre lasciate trapelare, anzi messe in evidenza direi, attraverso quel suo modo sincero di interpretare le canzoni, mettendosi a nudo, cantando con l'anima in mano, senza cautelarsi per altro. Interpretando magari, mille facce diverse ma sempre restando se stesso...Non posso scindere "il cantante" dalla "persona" sono tutt'uno. IL RISPETTO nei sui confronti, poi, dovrebbe essere alla base...e adoro e condivido queste tue parole Carmen: "non riesco a pretendere dagli altri niente più di quello che possono darmi." <3

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