lunedì 6 agosto 2012

Marco live in London

Leggo qua e là che a molti non è piaciuto l'atteggiamento di Marco a Londra perchè si sarebbe lasciato andare un po' troppo, svisi, parolacce, canzoni inadatte. Io ho sentito tutto attraverso la radio, in cuffia e non ho notato niente di eccessivo. Sarà che ho il paraocchi che viene attribuito spesso a chi esprime apprezzamento nei suoi confronti? Non mi passa neanche per la testa di difenderlo, non credo che ne abbia bisogno, semplicemente rivendico il diritto di esprimere i miei pensieri.
Per me l'arte, essendo l'espressione della propria interiorità, è passione, istinto, non si può insegnare, non si costruisce a tavolino e come tale non può essere frenata, imbrigliata, trattenuta da regolamenti prescritti. Marco sul palco si consegna alla musica, non sta a controllare se si muove scompostamente o fa una smorfia inadeguata e mi va bene così, se desiderassi la perfezione metterei su un cd, un prodotto creato in studio dove tutto è studiato fin nei minimi dettagli. Su un palco la musica è viva, è energia, è scarica elettrica che passa da chi la fa a chi la ascolta, è carne e sudore, sangue e lacrime, istinto e passione, tormento e spontaneità.  E lo dice una che quando disegna affonda le dita nei pastelli sporcandoseli di colore, che preme con la biro per incidere ciò che scrive, che esce senza ombrello per sentire la pioggia sulla pelle, che cammina scalza se le fanno male le scarpe, che si immerge nell'esistenza senza stare in un angolo a guardare. E' per questo che amo Marco: perchè è imperfetto, imprevedibile, sorprendente come la vita. E lo ringrazio ogni giorno per avermi insegnato che va presa a morsi e non devo vergognarmi di mostrarmi così come sono.





7 commenti:

  1. ..... sono d'accordo ma gia lo sai ... questa si chiama anche LIBERTà, e per me è la cosa piu sacra che ci sia!! Non si possono mettere i paletti all'anima e al cuore delle persone!!
    io amo Marco così com'è....
    come amo la mia libertà che pago giorno per giorno a caro prezzo!!!
    Ma si tratta della nostra vita e ne abbiamo una sola, troppo preziosa per mercanteggiarla con qualcun'altro, così ho imparato ad apprezzare anche la solitudine per ascoltare la vocina che è dentro di me e farla venire fuori ad URLARE e rivendicare tutto ciò che non era riuscita a chiedere alla vita! Per questo io non cambierei nulla di tutto quello che esteriora il nostro artista, perchè tutto ciò che fa, che dice, come guarda, come sorride, come parla o non parla, mi fa pensare a quella sua vocina che sta urlando qualcosa ... ed è quello che voglio ascoltare!!! grazie Carmen (barbara)

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  2. grazie a te Barbara.
    Se apprezzarlo per ciò che è e ci regala vuol dire non essere obiettivi allora sono così. Non credo che spetti a noi imporgli un percorso, una scelta o un dargli un consiglio non richiesto, possiamo solo esprimere il nostro gusto. E poi per prima cosa è giusto che piaccia a se stesso, non vorrei mai vederlo finto o costruito, non sarebbe più quello che ho scelto

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  3. io l'ho sempre pensata così .... voglio l'anima dell'artista non un surrogato!!!! (sempre io) ciao bella continua a raccontarci le tue emozioni e noi ci specchieremo dentro di esse <3

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  4. Sono totalmente d'accordo. Io apprezzo Marco per come è. Provare amore/affetto per qualcuno è anche accettare le cose che non ci piacciono, non siamo perfetti! Mi piace il suo modo di vivere la libertà: non è mai sembrato che calpestasse qualcuno per perseguirla, anzi ha rischiato facendo delle scelte e mantenendo la sua integrità. A me ha dato stimolo per cercare di non scendere sempre a compromessi, dato che l'età più adulta porta a questo e a tornare a rischiare. Rende più vivi...

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  5. In un paese di "CT della nazionale", che sanno sempre cosa è giusto, cosa è bello, cosa era meglio.... Auguro a Marco di mantenere sempre la sua spontaneità e la sua libertà artistica. Quella è la sua ricchezza. Raffy

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  6. Carmen mi piace molto questo tuo pensiero mi trovi daccordo questo è essere libero!

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  7. Ciao Carmen,concordo su tutto. Se Marco salisse sul palco e ogni volta svolgesse il suo compito in modo impeccabbile e ripetitivo non sarebbe lui e a me non piacerebbe così tanto. Ogni volta ci offre una parte di sè, a volte è rabbia o passione o altre volte leggerezza e questo trovo che sia comunque un gran regalo; è come un mosaico a cui ogni volta aggiunge una tessera e che si compone piano piano sotto i nostri occhi. Non ho proprio nessun consiglio da dargli, ma mi pace seguirlo in questo percorso e sul risultato finale non ho assolutamente dubbi....Ciao cinzia

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