lunedì 19 novembre 2012

Intervista a Move Out


E poi chissà da quali meandri del web spunta un'illuminante intervista che la buona parte di noi aveva perso.

Marco risponde alle domande dei lettori di Move Out. (9 marzo 2012)

Tra le moltissime domande arrivate in redazione ne abbiamo sorteggiate alcune che abbiamo fatto a Marco, ecco il risultato:

In chi o che cosa ti piacerebbe reincarnarti in un’ipotetica altra vita?
Mi reincarnerei in me stesso. Oppure in Dio nell’anno zero. Se dovessi scegliere un artista direi Frank Sinatra.

Sei contento dei tuoi fan? Cosa cambieresti in loro?
Più che altro cosa cambierebbero loro in me. Io cresco cambio e mi modifico. Spero di crescere e cambiare insieme a loro.

E’ tempo di tour. Canterai e ricanterai i tuoi brani, cosa ascolterai per rilassarti prima dei concerti?
Io ascolto sempre Erikah Badu prima dei concerti. I suoi due album mi caricano, i suoi dischi suonano talmente bene che stimolano le papille suonative.

C’è qualcosa che vorresti fare che prima facevi e ora per mancanza di tempo non riesci più a fare?
Vorrei andare al cinema e al centro commerciale da solo.

Nell’intro di come ti senti dici, non avrai mai una copertina. Chi te l’aveva detto? E quando la copertina l’hai avuta è stata una rivincita?
Ogni cantante artista è un egocentrico, altrimenti non salirebbe sul palco davanti a migliaia di persone. Finire su una copertina è sicuramente una cosa bella. Mi è stato detto dal presidente di una casa discografica invece ormai faccio solo quello  

Solo 2.0 è nato dopo mesi di ricerca. Come sono nati i brani ? E’ vero che stai imparando a suonare due strumenti?
E’ vero ma l’album finale non è stato frutto di quella ricerca. Non sono stato molto libero alla fine di fare quello che volevo. Ho scritto testi, mi sono occupato degli arrangiamenti, ma non ho potuto bloccare canzoni che non mi piacevano.
Non sto imparando due strumenti, non è una cosa possibile per me. Strimpello solo il piano. Ho fatto quel piccolo pezzetto nel tour ma mi sono vergognato.

Come fa una persona solitaria e introversa come te a stare così sul palco davanti a tanta gente? E’ la magia della musica?
Me lo chiedo anche io. Ad Assago ero molto emozionato.  Poi quando inizia la musica tutto cambia. Mi si sono sgarrati pure i pantaloni ad Assago. Ma ho pensato subito ad una soluzione B. Io poi vado sempre di coglionaggine.

Puoi parlarci del nuovo tour che partirà ad Aprile?
Parte il nuovo  tour teatrale. Sarà acustico o elettronico? Non lo so, l’unica cosa che so è che finalmente si sentiranno gli accordi e l’armonia dei pezzi. Sarà un’atmosfera più intima che ancora non so dove porterà. Cambierà la scaletta, gli arrangiamenti, la scenografia.

C’è qualche cover che ti piacerebbe interpretare e non l’hai ancora fatto?
Si, lo scoprirete nel tour nuovo. Una anni 70 e una anni 80.  In questo periodo sto creando il nuovo tour e mi stimola tantissimo. Il live è la mia dimensione perché prevede il mistero, l’imprevisto. Mi piace il non sapere.

Potresti mai innamorarti o avere una conoscenza con una tua fan?
C’è una linea sottilissima, io non so più chi sono davanti alle fan.  Non credo che riuscirei ad innamorarmi di una fan, io faccio molta fatica a fidarmi delle persone. Molte persone mi seguono per quello che sono e quindi amano anche il mio essere antipatico o arrogante. Ormai sto più con le fan che con mia madre. Non so, mai dire mai.

Come è nata la scelta del terzo singolo “Dall’inferno”?
E’ sicuramente un pezzo che non rappresenta a 360 gradi il mio mondo , ma ne rappresenta una parta carina. Giocando sulle mie corde vocali. Inizia sottoterra per poi alzarsi. La scelta dipende un po’ come ti senti in quel momento. Sono molto affascinato dal mistero e spero di aver messo un po’ di Jack lo Squartatore in questo pezzo.

(Ivan Nossa per Move out)
Liz Argenteri ph)



1 commento:

  1. GRAZIE Carmen, io non l'aveva ancora vista questa intervista, bene tutto fa brodo in questo periodo di magra!!! Barbara

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