venerdì 12 luglio 2013

Ma non so dire no

Ogni volta dico "questa e mai più"...
non è che sia proprio così: di solito ho già in tasca il biglietto per una prossima data ma è indubbio che ad ogni concerto penso che sia impossibile innamorarsi ancora di più del suo essere artista e persona e puntualmente mi rendo conto che invece succede, sempre, tutte le volte. Dove vogliamo arrivare?
Sarà stato il timore che saltasse tutto a causa del maltempo e il conseguente danno al mixer, le ore di attesa (tra l'altro con un pubblico educato e paziente, tutti seduti ad aspettare senza perdere fiducia), il fatto che notoriamente Marco tenda a dare il massimo e anche di più nelle difficoltà o semplicemente la sua capacità di migliorarsi data dopo data, ne è uscito un concerto strepitoso con un'acustica eccezionale, musicisti al top, una piazza Duomo colorata e gremita all'inverosimile e un Marco felice di condividere con noi la sua soddisfazione per questo anno fantastico. Ci ha ringraziato più volte e tutti: quelli che ci sono sempre stati, quelli che si sono aggiunti in seguito e i nuovi arrivati, esprimendoci anche la sua gratitudine per il pezzo che gli è stato scritto da Fossati; come ho avuto modo di scrivergli in bacheca, dovrebbe rendersi conto una buona volta, il testone, che se non avesse valore i grandi autori non gli affiderebbero mai un loro pezzo indipendentemente dal seguito di fan e che noi possiamo solo partecipare al suo orgoglio ma il merito è tutto suo.
Da Siena porto con me le sue iniziali mani al cielo per implorare clemenza, la complicità su “Non passerai”, la delicatezza di “Avessi un altro modo”, “ Tonight”, “L'equilibrista”, la perfezione nel canto di “Dall'inferno” che mi ha strappato un'esclamazione a voce alta pittoresca e tipica toscana, l'energia di “Spari nel deserto” ormai assunta a mia preferita, la giocosità di “Questa notte”, l'amore nei suoi occhi di “In un giorno qualunque”, l'abbraccio collettivo col quale ci stringe tutti a sé. E sì, in questo tour il filo rosso che ci lega a lui non è solo la condivisione ma anche l'Amore, quello che ormai ci accompagna da più di quattro anni e che non passerà mai.













"Quanti significati sono celati dietro un abbraccio? Che cos'è un abbraccio se non comunicare, condividere e infondere qualcosa di sé ad un'altra persona? Un   abbraccio è esprimere la propria esistenza a chi ci sta accanto, qualsiasi cosa accada, nella gioia che nel dolore. Esistono molti tipi di abbracci, ma i più veri ed i più profondi sono quelli che trasmettono i nostri sentimenti. A volte un abbraccio, quando il respiro e il battito del cuore diventano tutt'uno, fissa quell'istante magico nell'eterno.  Altre volte ancora un abbraccio, se silenzioso, fa vibrare l'anima e rivela ciò che ancora non si sa o si ha paura di sapere. Ma il più delle volte un abbraccio è staccare un pezzettino di sé per donarlo all'altro affinché possa continuare il proprio cammino meno solo." (Pablo Neruda)
 





(grazie a Francesca Abbati per il video e a Francesca Lorenzoni per le foto)

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