mercoledì 26 marzo 2014

Oppure sei ancora qui e non me ne accorgo

Sto trascorrendo un periodo strano e introspettivo. 
Sono consapevole che dall'esterno possa risultare difficile capire per quale motivo io dedichi gran parte del mio tempo libero a Marco: ripeto che inconsapevolmente e per certi versi mi ha salvato da una situazione che avrebbe potuto sfuggirmi di mano e sarebbe sufficiente questo per fare di tutto per sdebitarmi, ma assistere alla sua crescita artistica, ai suoi trionfi, a tutto quello che sognavo per lui e che si sta avverando, notare che giorno dopo giorno la sua credibilità aumenta come la stima dell'ambiente in cui lavora e che ormai fa parte a pieno titolo del panorama musicale italiano, che viene invitato per i tributi o le testimonianze ai colleghi, per partecipare a iniziative sociali o per realizzare stacchetti per le radio nazionali e che viene citato da chiunque parli di talento, mi apporta benessere, gioia e appagamento. 
Ottenendo maggiore visibilità e prestigio ha la possibilità di conquistare anche quella libertà di movimento che anela per fare ciò che più desidera e persone di "qualità" disposte ad affiancarlo, per cui nel mio piccolo cerco di contribuire per quanto possibile.



Grazie a lui ho ripreso una mia grande passione: credo di aver consumato più inchiostro di una rotativa di un giornale e di essermi resa conto troppo tardi che avrei potuto cercare di farne una professione, ora mi resta solo il piacere di esprimerni attraverso la scrittura e dopo aver dovuto abbandonare il blog che avevo da sei anni causa chiusura della piattaforma che lo ospitava, mi sono sentita un po' orfana, senza un contenitore per i miei pensieri. 
Finchè non è arrivato Marco, e con lui la voglia di raccontarmi attraverso le emozioni che mi regala (in fondo tutti hanno bisogno di una musa ispiratrice!).
Ogni tanto mi freno a seguito di allusioni, critiche o accuse di fare tutto questo per esibizionismo che mi feriscono perchè lontanissime dal mio modo di essere ma, giusto poche sere fa, mi sono arrivate parole inaspettate che mi hanno fatto l'effetto di una pioggia d'estate su un terreno inaridito dal sole: una persona insospettabile mi ha regalato la carica per continuare, rivelandomi che in un periodo di vuoto il mio blog è stato una piccola fonte di luce. 
Forse è così che si sente un cantante, un musicista, uno scrittore quando trova lo stimolo per proseguire nella strada intrapresa: quando realizza che qualcuno in qualche parte nel mondo ride, piange o riflette per ciò che lui suona, canta o scrive e che è capace anche solo per un attimo di suscitare emozioni.






1 commento:

  1. Mi sento – per molti aspetti - vicina a tanti punti che articolano queste riflessioni incardinate tra dimensione artistica e vissuto umano. Una voce, delle figure tracciate, delle parole scritte sono capaci di sbloccare universi “inceppati”. Il tuo, Carmen, è un percorso che conduci con i tuoi pensieri, ma non da sola, perché c’è tanto che può essere “disserrato” negli altri, e che attendeva di esserlo, prima di trovare il filo di Arianna, il corso di una profonda riflessione: la tua … Grazie di esserci

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