sabato 1 giugno 2013

Sei ancora un re

Un colpo di fortuna improvviso di trovare un biglietto in ottima posizione e la decisione senza troppo pensare di partire, destinazione Bologna Teatro Europauditorium, verso Marco e la mia ultima data ( e questa volta davvero, anche perchè ne rimane una sola! ) dell'anteprima dell'Essenziale Tour.
E ritrovare con piacere tante persone, lasciate o conosciute solamente una settimana fa, ragazzine che ti coinvolgono per la sorpresa, venditori di merchandising tarocco che ti tampinano, mangiamo qualcosa prima, ma no, tra poco aprono e devo ancora ritirare il mio biglietto, la fila per il bagno, mamma mia quanta gente! Toh, guarda chi c'è! Ma tu sei quella che...sì sì sono proprio io, abbracci e baci, guance rosse e strette di mano. Cerco il mio posto in terza fila e scopro nonostante tutto di avere intorno tantissime amiche, ormai ci conosciamo tutte!
Intanto si avvicina l'ora, le luci si abbassano, la tensione si fa palpabile, si comincia a chiamare Marco a gran voce... il buio, le urla, la band inizia a suonare, la musica e le luci si fanno incalzanti, Marco in penombra vocalizza e sussurra, le sue dita si distendono e si muovono a caricarsi di energia prima di espoldere con un "Con teeee..." che fa sobbalzare tutto il teatro!




Qualcuno mi spieghi come è possibile che nonostante la stanchezza di Marco reduce dalla emozionantissima data della sera precedente a Roma, la probabile carenza di sonno e la fatica del viaggio abbia ancora quella voce impeccabile e riesca a donarsi così a tutti noi, tanto da creare una fortissima sinergia con il suo pubblico affezionato e coinvolgendo anche i nuovi fan.  Le canzoni si susseguono intervallate da simpatici siparietti e gli aneddoti di vita vissuta che vuole condividere con noi in un'atmosfera familiare e confidenziale. Mi diverte sentirlo parlare, nonostante si dica impacciato riesce sempre a infilare battute, frasi serie, parti di sè, ironia e sarcasmo. Intensissima la frase "amo così tanto la luce che paradossalmente amo la sua completa assenza", che mi viene da trasformare in  "amo così tanto la tua presenza nella mia vita da amare anche la tua mancanza", perchè è così che mi sento nei suoi riguardi: anche quando non c'è o non è sotto le luci della ribalta è comunque sempre presente.




































L'intro de "L'equilibrista" mi ricorda i Massive Attack, suggestiva col battito del cuore simulato, "Credimi ancora" jazzata, "Avessi un altro modo"...che ve lo dico a fare? "I got the fear" che dal vivo mi coinvolge sempre di più, "Spari nel deserto" che credo di poter dichiarare ormai in cima alla mia lista tanto da poterla ascoltare più volte di seguito senza annoiarmi, "Come ti senti" sempre più tragicomica e indispensabile in scaletta, "Tonight" versione da pelle d'oca, una carezza all'anima; poi ringrazia Cesare Cremonini e canta "La valle dei re" e mi ritrovo sospinta sotto il palco, alziamo tutti i cartelli con su scritto "Il tuo esercito è fiero di te" che recupera dalle mani di una fan e si tiene stretto al cuore. Da lì è un crescendo, siamo stretti in un unico abbraccio nonostante la ritirata nelle poltroncine imposta dalla sicurezza, "Tanto il resto cambia" con l'inciso trasformato in "Tu non mi basti mai" in omaggio a Lucio Dalla e sussurrato con gli occhi al cielo è un colpo al cuore, il momento condivisione foto creato per prendere fiato e per farci sentire importanti diventa un intermezzo sconclusionato e divertente (che poi vorrei sapere cosa ci farà con tutte queste foto). 




















La compostezza va a farsi benedire con "Non me ne accorgo" quando tutti si riversano di nuovo sotto il palco e l'entusiasmo raggiunge l'apice con la canzone dedicata a noi, "L'essenziale". Io stavolta avanzo di poco ma resto in un punto dove ho spazio per muovermi e per godermi comunque visivamente tutto lo spettacolo e ballo, ballo su "Una parola" fino allo sfinimento liberando tutta la felicità di essere presente, perchè quel continuo scambio di sguardi, il suo evidente bisogno di cercare gli occhi delle persone che ha davanti mi fa capire che è proprio lì che voglio essere. 
Esco accaldata e carica con la speranza che finalmente Marco possa godere di un meritato riposo (anche se breve) mettendo a frutto tutto l'affetto ricevuto in questa esperienza e pronto a ripartire a luglio con la nuova.
L'indomani un vago senso di amore-odio nei suoi confronti per tutta la stanchezza accumulata, per i viaggi notturni in macchina per le strade di mezza Italia, per il mal di testa e le occhiaie, per la certezza che nonostante tutto questo ripartirei anche in quel momento perchè non è mai abbastanza. 




(grazie a Annalisa Canducci, Lucia Lena, Luccio Lina)

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