domenica 25 agosto 2013

Ritorno all'origine

Vado a Ronciglione consapevole che i motivi per arrabbiarmi ci sarebbero, tipo trovare le solite persone in prima fila senza aver fatto un minuto di coda o di sacrificio per meritarselo o la scarsa partecipazione dei suoi concittadini al concerto. Ma voglio mettere al bando le negatività, il mio proposito è quello di godermi la giornata e l'evento,l'attesa, la giovialità, il senso di appartenenza che ci lega nonostante le diversità, l'aria di leggerezza che si respira in giro, il colore, la musica, la voce di Marco che risuona mentre mi avvicino alla piazza del Comune gremita all'inverosimile, con persone appollaiate in ogni angolo per non perdersi neanche un minuto della festa in suo onore. 
Marco arriva scortato, sale sul palco e viene circondato dall'amore del suo "esercito" accorso da ogni parte d'Italia, il Sindaco Alessandro Giovagnoli ha parole di orgoglio per uno dei suoi concittadini più illustri : "La vittoria al Festival di Sanremo è il giusto riconoscimento alla bravura, al talento artistico, all’impegno ma anche un meritatissimo tributo ai tanti sacrifici e al costante lavoro di un professionista serio che, non avevamo dubbi, ha portato in alto il nome suo e dell’intera città di Ronciglione sui palcoscenici internazionali più prestigiosi ", lui come sempre si schermisce per i complimenti ricevuti e risponde : “Tornare a Ronciglione che ha sempre creduto in me è una grande emozione, è ritrovare le mie origini. Tornarci spesso mi fa stare con i piedi per terra, mi ricorda il vero valore degli affetti e dei sentimenti. Tutto è partito da qui e sono davvero fiero di essere diventato, con il tempo, un testimone di questa zona che amo moltissimo e che spero di non deludere mai”. Gli promette la cittadinanza onoraria ( "Ma non ce l'avevo di già?" ), gli consegna una targa e un ritratto creato da un artista locale, lui ribadisce le sue origini dicendo che è cresciuto con gli insegnamenti del nonno, tra patate e pomodori. La sua umiltà e simpatia sono travolgenti come sempre,. come i suoi sorrisi elargiti a tutti. Infine scappa a prepararsi per la serata. 
Mi dirigo con la mia compagna di avventura verso il campo dove trovo un'umanità festosa in attesa e ci fermiamo a salutare tutti quelli che conosciamo, così si fa l'ora di entrare. Raggiungiamo una postazione piuttosto fortunata, (nei miei pensieri ero stata più pessimista in merito), sono in direzione microfono e davanti alla pedana, a parte lo slalom visivo tra gli Smartphone alzati in aria per riprendere, canto e ballo come non ci fosse un domani per tutto il concerto e forse dopo mi raccoglieranno col cucchiaino ma durante quelle due ore non esiste più niente, solo io, lui e la musica.  
Marco si presenta dicendo subito che deve contenersi altrimenti "parte la brocca" ma in seguito si scioglie abbastanza, tanto che durante "Come ti senti" risponde alle "voci" iniziali con dei bei "ma chissenefrega!" e durante il monologo riesce a raggirare quelli che cercano di anticipargli le battute cambiando le parole. E' energico, dolce, tenero, vitale, ironico e imponente nella sua semplicità. Tonight e L'equilibrista ormai sono diventate due gioielli da incastonare. 
Durante "Natale senza regali" ha un piccolo cedimento emotivo:  non possiamo motivare la sua emozione precisamente, non sappiamo cosa realmente gli stia passando per la testa ma fa male vederlo così fragile ed essere testimoni involontari di un suo dolore intimo, viene solo voglia di salire sul palco ad abbracciarlo e l'unica cosa che possiamo fare per dimostrargli il nostro supporto è cantare a squarciagola al suo posto per pochi secondi, del resto mi vengono in mente le sue parole in proposito di "ciao amore ciao"  portata sul palco di Sanremo con la consapevolezza che sarebbe andato contro un treno merci quindi sono certa che conosceva benissimo il tumulto che avrebbe avuto dentro ma la sua forza è proprio quella di sfidare se stesso e mettersi in gioco sempre.  Poco dopo ci ringrazia così: "mi aiutate veramente tanto nei momenti un po' più difficili. Può succedere un momento difficile e passerà. Io spero di fare lo stesso sempre per voi."   Se avessi avuto dei dubbi sulla ragione della mia presenza lì, questa frase li avrebbe dissipati in un momento: per una volta almeno ho contribuito ad aiutarlo, a ripagarlo in minima parte di quello che ha fatto e fa per me, perchè l'amore si dimostra soprattutto nelle difficoltà e questo spinge anche a rafforzare i legami. Io gli voglio bene, veramente, aldilà di tutto e sono orgogliosa di far parte in qualche modo del suo percorso.













 (Foto di Benedetta Cordone e Annalisa)

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