giovedì 9 gennaio 2014

Intervista di una fan a Verissimo

Maria Antonietta intervista Marco per Verissimo

Ti abbiamo visto nei palazzetti e poi nei teatri, ci spieghi la differenza tra i due spazi?
La differenza è abissale: in teatro hai un rapporto molto più diretto e vicino con il pubblico, riesci quasi a guardare tutti negli occhi e sicuramente è una botta emozionale di qualità rispetto al palazzetto in cui è di quantità.

Hai fatto cinque sold out a Milano, ti viene il pensiero che potresti andare a San Siro?
Magari vado a vedere una bella partita tipo Roma - Milan

Parlaci del tuo I book #Prontoacorrereilmioviaggio E' una bella cosa. Quando I tunes ce l'ha proposto noi avevamo già in mente un'idea simile ma, essendo appoggiati da quella enorme macchina, abbiamo avuto la fortuna di poter costruire un piccolo libro che raccontasse il dietro le quinte di un anno per me meraviglioso.

Questo anno fantastico che è cominciato con il Festival di Sanremo..
Per gli altri sì, per me è iniziato da qui (indica lo studio) e molti mesi prima, circa da agosto. Il primo step per presentarlo al pubblico poi è stato Sanremo.

Ci troviamo nello studio di Canova, cosa provi quando componi e fai uscire questi capolavori?
Prima credevo che stare in studio fosse la parte meno interessante del mio mestiere, perchè è un  ambiente troppo stretto per me e poi è troppo facile perchè puoi sbagliare e rimediare. Da questo disco e lavorando col mio nuovo produttore, ho conosciuto e scoperto la bellezza dell'essere in studio, di prenderti i tuoi momenti per scrivere, per chiuderti nell'altra stanza per suonare il piano e buttare giù quello che vuoi.

Ti abbiamo visto anche a Zelig e sembra che tu ti sia divertito
Sì, mi sono divertito tanto perchè non mi era mai capitato di essere preso in giro da altri, in genere lo faccio da solo.

Secondo te, cosa piace di Mengoni?
Io non conosco la formula. Credo che quello che ti porta avanti sia lavorare e cercare di essere prima di tutto se stessi, di studiare e non sentirsi mai arrivati, soprattutto in questo momento storico sociale. Tirarsi sempre su le maniche e proporre a questo pubblico, ormai molto ampio e variegato, ogni volta cose nuove e che ovviamente provengano da te, dalla tua vita quotidiana che va di pari passo con quella artistica: quello che vivi tutti i giorni si riflette su ciò che scrivi, che ascolti e che farai.

Parlaci del tuo ultimo singolo "Non me ne accorgo"
E' uno dei pezzi, come "L'essenziale" che forse non avrebbe dovuto neanche essere nel disco, ma dice tantissimo. Ha dei momenti molto classici e altri elettronici o comunque più spinti e racchiude la linea che vorrei proseguisse in futuro: la fusione di un testo per me molto forte con una musicalità più up.

Ora ti faccio io una domanda: mi piacerebbe capire quali sono le storie che stanno dietro al "fanatismo" nei miei confronti 

e a questo io ho già risposto abbondantemente qui:Ti ho scelto perchè...









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