venerdì 6 febbraio 2015

Le parole che non ti ho detto

"E mancano sempre le giuste parole..." Quanti di noi in questi giorni si sono ritrovati in questa frase! Perchè è vero, le possibilità di salutarti di persona si riducono, fortunatamente cresce il numero di chi ti apprezza ma di conseguenza cala il tempo a disposizione, tanto che rimane solo quello per scambiarsi un sorriso fuggevole. 
Pur non avendo modificato il mio pensiero sul sistema meccanico dei firmacopia e forzando il mio carattere schivo, sono stata a Firenze due giorni fa perchè avevo bisogno di incontrarti almeno solo una volta e nell'unico modo disponibile per me. 
Sono contenta perchè l'attesa di te è una vera festa, senti le storie di tanti: c'è chi ormai è abituato a vederti e ti tratta come un vecchio amico, chi canta per passare il tempo, chi ti urla qualcosa per farti ridere, chi si butta tra le tue braccia e chi invece non ha il coraggio di toccarti nemmeno una mano, chi ti prende in giro ad alta voce per attirare la tua attenzione e chi alla sua prima esperienza ignora la tua disponibilità e si preoccupa, chi è tranquillo e chi piange per l'emozione, chi se ne va saltando dalla gioia e chi è deluso perchè avrebbe voluto chissà che. 
In mezzo a tutta questa vita pulsante ci sei tu che instancabilmente riservi un sorriso per tutti e riesci a ritagliare un momento speciale da dedicare a ognuno di noi.
E poi ci sono io che, nonostante la confusione, la lingua che si secca, le parole che non escono e la pressione addosso di chi mi sprona a sbrigarmi, provo ad isolarmi e l'unica frase che riesco ad articolare è "il disco è bellissimo" e mi prenderei pure a schiaffi!  E tutto questo non perchè ti senta come un essere divino (oddio, in realtà sul palco ci vai molto vicino) ma perchè tengo sempre in mente che, è vero che fai parte della mia vita da anni entrando in tutti i miei giorni ma io per te sono pur sempre una faccia in mezzo ad un oceano di volti sconosciuti. Vedi, proprio come sostieni tu, se le parole sono importanti e non bisogna buttarle al vento, così come i gesti, io non ce la faccio ad essere così espansiva con chiunque conosca poco, diciamo che non spreco un "ti voglio bene" se non ci credo davvero per cui sono felice per non essere rimasta rigida come uno stoccafisso come l'altra volta ed essere riuscita a dirti quello che sento.  Dovendo optare tra le tante cose ho scelto di parlare con quello che so fare meglio, almeno credo, cioè scriverti due righe. Quell'attimo che mi hai regalato scorrendo con lo sguardo le mie parole e abbracciandomi lo porto con me e lo conservo con cura in un cassetto del cuore.
Vorrei rimediare alla mia frase banalissima sul disco dicendoti che hai trovato un equilibrio perfetto tra profondità e leggerezza, nel senso che la "playlist" che hai creato scorre in modo fluido nonostante i pezzi contengano messaggi importanti e frasi che devono essere ascoltate e percepite e che calzano addosso a tanti come un abito su misura. Nello stesso tempo è variegato al punto giusto per non risultare pesante come potrebbe succedere con una serie di canzoni cosiddette "impegnate" ( che non me ne vogliano i loro autori ma alla lunga mi annoiano un po', come se dovessi studiare un tomo di filosofia) e sentendolo io respiro aria pulita, allegra, serena, mi fa sorridere. E' come se davvero io avessi assemblato le mie canzoni preferite per assaporarle quando voglio e metterle come sottofondo alle mie attività giornaliere.  Ma come diavolo ci sei riuscito?
E poi la tua voce, vogliamo parlarne? Credevo di essere abituata alle sfaccettature della tua vocalità, avendole incise nel cervello, invece continuo a stupirmi, a "sentire" qualche sfumatura particolare, a soffermarmi su un guizzo, una parola quasi recitata, un'inflessione che ti distingue, fai cantare anche i silenzi e spesso mi ritrovo quasi incredula a chiedermi se possa essere reale, eppure l'ho sentita così tante volte dal vivo che lo so che esiste davvero!  Per esempio, ascoltando "Mai e per sempre" interpretata dal suo autore, senza togliere niente a Matteo Vallicelli che ha composto un bellissimo brano che ho amato subito sia per testo che per melodia, ho avuto la netta sensazione che tu abbia preso uno stupendo quadro in bianco e nero e gli abbia applicato una miriade di pennellate di colore. Non c'è niente da fare, fai la differenza sempre. 
Volevo dirti che la mia stima per te cresce ogni giorno notando quanto tu abbia saputo mettere a frutto i tuoi pregi e smussare i difetti, perchè ci vuole più coraggio e forza di volontà a capirsi e a migliorarsi fidandosi dei consigli di chi riteniamo ne sappia più di noi, che a irrigidirsi nelle nostre posizioni. E che sono orgogliosa di aver assistito a tutto questo processo e a tutto il successo che stai ottenendo.
Avrei voluto poi farti sorridere dicendoti che ti sei appropriato del mio appellativo "guerriero" portandoti la prova stampata che ti chiamo così dal 2011 e che ora è diventato di uso comune e io non so più che nome attribuirti. E poi chiederti se dopo "Dove si vola", che hai dichiarato di voler riportare in tour con un nuovo arrangiamento, ci fosse la possibilità di poter risentire anche Searching alla quale sono particolarmente legata ( e magari farti vedere il mio tatuaggio con questa scritta. Sul braccio, niente paura! ). 
A rileggere tutto ora mi accorgo che forse dovrei commentare questo incontro con #mieparolenondetteincircolo piuttosto che con #mieparoleincircolo e che non sarebbero stati sufficienti nemmeno cinque minuti pieni per tutto quello che è rimasto qui, in questo spazio prezioso per me dove, anche se non leggerai mai, posso esprimere i miei pensieri su di te.
Ti voglio bene davvero. 






   (Valeria Oriolo PH)

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